2024-11-08
L’asse Roma-Washington riparte da Starlink
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto (Ansa)
Il premier Giorgia Meloni si complimenta con l’«amico Elon» e sente al telefono il neopresidente Donald Trump per ribadire l’allineamento sui principali dossier. Matteo Salvini spegne la polemica sui possibili dazi. Mentre Guido Crosetto apre alla tecnologia di Musk sui satelliti.Con la vittoria di Donald Trump, l’Italia e il governo Meloni sono in predicato di diventare il principale interlocutore europeo degli Stati Uniti. D’altronde, appena poche ore dopo l’ufficialità del voto, Giorgia Meloni e il neoeletto presidente statunitense si sono sentiti per telefono per commentare la vittoria elettorale. Telefonata a cui ne è seguita un’altra con l’ormai amico Elon Musk che, come promesso da Trump, avrà un ruolo nell’esecutivo statunitense. Rapporti ottimi, quelli tra i due, figli di mesi di relazioni culminati nella visita del patron di Tesla alla tradizionale festa di Fratelli d’Italia, Atreju, poco meno di un anno fa. «Nelle scorse ore ho sentito l’amico Elon Musk», ha scritto il premier su X, corredato da una foto dei due abbracciati. «Sono convinta che il suo impegno e la sua visione potranno rappresentare un’importante risorsa per gli Usa e per l’Italia, in uno spirito di collaborazione volto ad affrontare le sfide future».Prima, nel corso della telefonata con Trump, si è espressa la volontà comune «di lavorare in stretto coordinamento su tutti i principali dossier internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente, con l’obiettivo comune di promuovere stabilità e sicurezza, anche nel quadro dei rapporti con l’Ue», hanno fatto sapere da Palazzo Chigi. «In conclusione, hanno affermato l’intenzione di proseguire il percorso di rafforzamento delle già eccellenti relazioni bilaterali, fondate su valori e principi condivisi, concordando sull’opportunità di mantenersi in stretto contatto». La telefonata, infine, «ha costituito l’occasione per confermare la solida alleanza, il partenariato strategico e la profonda e storica amicizia che da sempre legano Roma e Washington».Attualmente non sono stati comunicati incontri ufficiali, ma non si esclude che ci possano essere sorprese entro la fine dell’anno. D’altronde il premier continua a essere molto attiva sul fronte delle relazioni internazionali e ha dimostrato di essere decisiva su molti dossier. La sua peculiarità, particolarmente apprezzata a Bruxelles, è la capacità di saper parlare con tutti facendo spesso da mediatrice, o meglio da punto di connessione anche con quei leader considerati più difficili da trattare. Meloni, a proposito di questo, visiterà l’Argentina dopo aver partecipato alla riunione del G20, che si terrà tra il 18 e il 19 novembre a Rio de Janeiro, e prevede di tenere un incontro bilaterale con il presidente Javier Milei nella Casa Rosada. Meloni e il presidente argentino hanno già mostrato una buona sintonia nei tre incontri che hanno avuto quest’anno, due volte in Europa e una negli Usa. Non solo Meloni, nell’esecutivo in molti hanno buoni rapporti con il nuovo esecutivo Usa. Il vicepremier Matteo Salvini ha rivendicato il successo del magnate e ha evidenziato che si tratta di «soddisfazione e non tifoseria. Soddisfazione perché penso che possa fare bene anche per l’Italia e per l’Europa», ha detto a margine di un’iniziativa a Ferentillo in vista delle regionali in Umbria. «Trump è l’unico che ha la possibilità di riportare la pace e il dialogo fra Russia e Ucraina e tra Israele e Medio Oriente. Pace vuol dire salvare vite e riaprire i commerci. Vuol dire tornare a una vita serena e questo è un valore supremo. Biden non c’è riuscito, Harris non ci sarebbe riuscita. Trump può farcela e questo può essere un vantaggio anche economicamente per l’Italia. Temo che in Europa non abbiano capito nulla. Leggevo stamattina delle dichiarazioni incomprensibili di uno dei futuri commissari europei secondo il quale sull’auto elettrica non si torna indietro e bisogna andare avanti, nel burrone. Quindi Trump ovviamente difenderà le aziende americane, i cinesi le loro. Noi a Bruxelles abbiamo dei poco furbi che non difendono le aziende italiane ed europee e rischiano di mettere in mezzo a una strada 14 milioni di lavoratori del settore dell’auto. Spero che la lezione democratica americana serva a svegliare qualcuno a Bruxelles». A proposito di Europa Salvini risponde sul tema dazi annunciati da Trump. «È già stato presidente, forse nel Pd non se ne sono accorti, e durante lo scorso mandato ha messo dei dazi, ma l’export italiano è cresciuto. Non so come li applicherà, mi sembra che l’obiettivo principale sia la Cina, quindi se metterà dei dazi sui prodotti cinesi, ha tutto il diritto di farlo». Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha mostrato particolare interesse nel sistema satellitare Starlink di Elon Musk. «Oggi c’è solo Starlink sui satelliti in bassa quota per la comunicazione. Per raggiungere il livello di Starlink serve una capacità di lanciarli che oggi nessuno ha e nessuno ha ai costi di Starlink. Nessun altro è in grado di far tornare un lanciatore così. Abbiamo quindi un privato, Elon Musk, che ha un monopolio sostanziale. Ti puoi permettere di non parlare con quel privato? Puoi mettere in campo un sistema tuo, e l’Europa ci sta pensando, ma arriverà tra 10 o 15 anni».
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
(Arma dei Carabinieri)
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
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