2019-11-19
Assalto alla manovra. Più Imu alla Chiesa e sconto sui condom
Presentati 4.550 emendamenti. Italia viva vuole abolire quota 100 Il M5s ci riprova con la norma sulla trasparenza delle fondazioni.Abolizione di quota 100 e più Imu alla Chiesa cattolica: sono queste le proposte più controverse tra i 4.550 emendamenti alla manovra, di cui un migliaio arrivati dalla maggioranza, presentati in commissione Bilancio al Senato. sugar e plastic taxLe richieste dei partiti vanno in ogni direzione e alcune fanno decisamente più rumore di altre. Come appunto la proposta di introdurre l'Imu sugli immobili commerciali di proprietà della Chiesa cattolica, senza le eccezioni che attualmente rendono difficile riscuotere la tassa: a richiedere che il Vaticano, insieme alle «congregazioni religiose che vi fanno capo» e alle «associazioni o società legate alla religione cattolica» paghi l'Imposta municipale propria (Imu) sugli edifici in cui si effettuano attività di ristorazione, hotelleria o servizi ospedalieri e sanitari a pagamento per una percentuale pari o superiore al 30% del fatturato totale è stato un emendamento a firma del senatore M5s Elio Lannutti. Attualmente sono previste esenzioni per le attività educative e solidali e per gli edifici dove si pratica il culto, ma la situazione presenta diverse zone grigie. Per questo l'emendamento prevede che «tutte le associazioni o società legate alla religione cattolica o le congregazioni religiose» che realizzano un fatturato di almeno 100.000 euro all'anno si facciano convalidare i bilanci da un certificatore esterno. Non solo: se la norma passasse la Chiesa dovrebbe pagare anche gli arretrati. Le associazioni religiose che non hanno pagato l'imposta - allora Ici - tra il 2006 e il 2011 dovrebbero «autocertificare i propri bilanci indicando la destinazione d'uso degli immobili», e su queste basi «i Comuni devono riscuotere l'Imu». Un altro emendamento dei 5 stelle che potrebbe creare una frattura all'interno della maggioranza è il numero 1.586, a firma del senatore Alberto Airola, in base al quale le «associazioni e fondazioni che contribuiscono al finanziamento» dei partiti politici dovrebbero rendere pubblici e trasparenti statuti e bilanci. Una proposta che non dovrebbe incontrerebbe il favore di nessuno dei grandi partiti, dal Pd fino a Italia viva e alla Lega. Oltre alla rimodulazione della plastic tax - con l'esclusione dei dispositivi monouso medico sanitari e dei prodotti monouso in plastica riciclata per almeno il 25% - negli emendamenti a firma 5 stelle rientrano anche la riduzione dell'Iva per i preservativi, per gli assorbenti e altri prodotti per l'igiene femminile «ma solo se biodegradabili», un bonus per chi trasloca e un credito d'imposta per chi installa sistemi di videosorveglianza. auto aziendaliInoltre l'aggravio sulle auto aziendali scatterebbe solo per i nuovi contratti dal 1° gennaio 2020, lasciando inalterate le condizioni per i contratti in essere. E non mancano alcune microtasse, anche queste con poche speranze di essere approvate, come l'innalzamento dal 4% al 10% dell'Iva sui santini e su altro materiale tipografico usato per le campagne elettorali, «al fine di porre un freno all'utilizzo scellerato che, negli ultimi tempi, si fa della campagna elettorale». Sul fronte della maggioranza, da segnalare anche il fatto che il Pd abbia presentato più emendamenti del principale partito di opposizione, la Lega: 921 contro 905, una cifra inferiore solo ai 1.105 emendamenti presentati da Forza Italia e un segnale di quanto molte scelte siano poco condivise all'interno del ticket di governo. Tra i temi su cui i dem hanno posto maggiormente l'accento ci sono la riduzione della plastic tax a 80 centesimi al chilo invece di 1 euro, e della sugar tax da 10 a 8 euro a ettolitro per le bevande con zuccheri aggiunti. Gli emendamenti presentati dalla Lega, ha spiegato il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, disegnano «tutta un'altra manovra rispetto a quella tasse e decrescita presentata dal governo: via tutte le tasse e microtasse che soffocano famiglie e imprese, dalla plastic-sugar- auto tax, e rilancio dei consumi e del sistema imprenditoriale con il ripristino della flat tax per i redditi dai 65 ai 100.000 euro e della mini Ires». La Lega, come Fratelli d'Italia, ha chiesto anche la reintroduzione dello scudo penale per l'Ilva e il ripristino del fondo Salvini, con 400 milioni per i Comuni che investono in sicurezza. Tra le 520 proposte di modifica presentate dal partito di Giorgia Meloni troviamo anche la riduzione al 4% dell'Iva sui prodotti per l'infanzia e l'abbassamento delle commissioni sui Pos.Nel segno della totale discontinuità con l'attività del precedente governo, ma anche di scetticismo nei confronti dell'attuale esecutivo, ci sono poi le proposte di Italia viva, il partito di Matteo Renzi: dall'abolizione totale di quota 100 - proposta condivisa da +Europa di Emma Bonino - al no a sugar e plastic tax.
Charlie Kirk (Getty Images)