2021-05-31
Arrestato per omicidio il cugino di Saman
Saman Abbas (Ansa/iStock)
Gli inquirenti non hanno dubbi: la ragazza pachistana che si è opposta alle nozze combinate è stata uccisa. E il suo corpo occultato. L'uomo fermato era stato filmato con pale e sacchi, mentre il padre arranca: «È viva». Eppure il femminicidio islamico non indigna.Due novità importanti nella vicenda di Saman Abbas, la diciottenne pachistana scomparsa lo scorso 11 aprile da Novellara, nella Bassa Reggiana, dopo essersi opposta alle nozze islamiche con un cugino, che volevano imporle i suoi genitori. Gli inquirenti sono convinti si tratti di un omicidio anche se il profilo è quello dell'ennesimo «femminicidio» causato dall'estremismo religioso, su cui sinistra e femministe non prendono posizione per paura di turbare i musulmani. «Mia figlia è viva, l'ho sentita l'altro ieri, si trova in Belgio», ha detto ieri il padre, Shabbar Abbas, in Pakistan insieme alla moglie, pare per un lutto improvviso. L'uomo ha poi aggiunto che la ragazza non ha il cellulare con sé, ma ha assicurato nell'intervista al Qn-Quotidiano Nazionale: «Il 10 giugno torno in Italia atterrando a Malpensa e spiego tutto ai carabinieri, mia figlia è preoccupata dopo aver visto le notizie su Facebook, le ho detto di rientrare anche lei in Italia per raccontare tutto. Lei era già andata in Belgio un'altra volta, l'anno scorso. Non so se torna». Saman in effetti si era rifugiata in Belgio già nel 2020, dopo aver chiesto anche l'intervento dei servizi sociali per evitare quel matrimonio combinato con un cugino, in Pakistan. «Non è un mio parente quello che la ospita, è un ragazzo che sta a Bruxelles», ha inoltre specificato Shabbar. Ma per gli investigatori le evidenze giudiziarie convergono sull'omicidio e le parole dell'uomo non sono ritenute credibili perché sapendo di essere indagato, cerca di dare una prova del fatto che la figlia sia viva. E, ecco l'altra novità, proprio con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere della ragazza, è stato arrestato in Francia uno dei cugini di Saman, Ikram Ijaz, iscritto sul registro degli indagati insieme ad un altro cugino, i genitori e uno zio della diciottenne.Per Ijaz, che tentava di raggiungere Barcellona su un pullman Flixbus per nascondersi da alcuni parenti, è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere: tramite un mandato di arresto europeo è stato bloccato a Nimes dalla polizia francese. Dalle indagini è emerso che il ricercato è stato individuato e bloccato perché non in regola con i documenti e solo sabato arrestato dopo essere stato trattenuto in un centro di identificazione. Da quanto ricostruito dall'indagine condotta dal nucleo investigativo della Compagnia di Guastalla l'uomo è una delle tre persone riprese dalle telecamere di videosorveglianza lo scorso 29 aprile alle 19.15, mentre si dirigono verso i campi alle spalle dell'azienda agricola di Novellara dove Shabbar Abbas lavorava. Avevano due pale, un piede di porco, uno strumento e un secchio con all'interno un sacco. I tre poi avrebbero fatto ritorno alle 21.50, due ore e mezza dopo. Da qui l'ipotesi che la diciottenne sia stata uccisa e seppellita. Due giorni dopo, il primo maggio, la famiglia di Saman parte in tutta fretta per il Pakistan ma dai dati sui passeggeri del volo non c'è Saman. Al suo datore di lavoro Shabbar aveva detto di essere tornato a casa per una sorella molto malata. Spariscono anche alcuni familiari e conoscenti mentre un secondo video, datato 4 maggio, mostra un rito religioso, probabilmente funebre. L'arresto del cugino segna una svolta importante nell'indagine e se, come fanno sapere i carabinieri di Reggio Emilia, le operazioni di estradizione per Ikram Ijaz saranno avviate da oggi, non si esclude una trasferta in Francia per sentire immediatamente l'arrestato. Dall'interrogatorio di Ijaz ci si aspettano novità importanti su quella che i carabinieri, malgrado manchino prove certe di un omicidio, chiamano «uccisione» nell'ultimo comunicato relativo al fermo di uno dei cinque indagati. Nel frattempo continuano senza sosta le ricerche delle unità cinofile dell'Arma e le ispezioni da parte dei vigili del fuoco di serre nonché di alcuni pozzi e canali, che venerdì sono stati svuotati grazie alla collaborazione dell'autorità di bonifica. Insomma, l'ipotesi più accreditata è che Saman abbia fatto una triste fine come fu quella di Sana Cheema, anche lei italiana di origini pachistane strangolata nel 2018 per aver «disonorato» la famiglia volendo sposare il fidanzato di Brescia contro il parere dei parenti. Anche questo rischia di essere un caso di femminicidio, che però non suscita grande interesse da parte degli indignati di professione, forse perché c'è di mezzo la religione o, meglio, l'integralismo islamico. «Le violenze, le minacce e le discriminazioni contro ogni donna dovrebbero essere condannate da tutti, senza se e senza ma, sempre», ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, mentre durissimo è stato il post di Giorgia Meloni su Facebook: «Saman come tante altre, rischia di essere una vittima del fondamentalismo islamico che considera la donna un essere inferiore all'uomo da sottomettere. Stupisce il silenzio di buonisti, femministe e radical chic davanti l'ennesimo caso di cancellazione della dignità umana in nome del fanatismo religioso».
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