2022-09-01
L’antifascismo sbarca alla Mostra di Venezia. Ma la kermesse fu fondata da Mussolini
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Le polemiche sul film «Marcia su Roma» sono assurde, tanto più che la manifestazione lagunare nacque nel 1932 proprio per volontà del Regime.Ci mancava il regista nordirlandese Mark Cousins per farci il pistolotto sul fascismo alle porte e il passato che non passa. Il cineasta è sbarcato alla Mostra del cinema di Venezia con Marcia su Roma, docufilm che analizza un'altra pellicola, ovvero A Noi, di Umberto Paradisi, documento ufficiale del Pnf sull'ascesa di Benito Mussolini al potere. Ma l'occasione era troppo ghiotta per non lasciarsi andare alla tentazione del paragone storico. E così Cousins non solo ha infarcito il suo pastrocchio storico di riferimenti a Giorgia Meloni, ma ha anche dato interviste a destra e a manca per rifilarci il solito allarme sulle camicie nere di ritorno. L'idea del film, spiega, gli è venuta perché il 28 ottobre 1922 ricorre il centenario della marcia su Roma. Cousins si è però scordato un altro anniversario, sempre in cifra tonda: quello per i 90 anni dalla creazione della Mostra di Venezia. Sì, proprio quella dalla cui platea ci sta ammorbando con i suoi appelli antifascisti, senza sapere che il creatore di quella kermesse fu proprio Mussolini.Per il Duce, si sa, il cinema era «l'arma più forte». Nell'ottica della modernizzazione del Paese, ma con ovvie ed esplicite mire propagandistiche, il Regime nel 1932 diede vita alla Esposizione internazionale d'arte cinematografica, nell'ambito della XVIII Biennale d'arte. Deus ex machina dell'evento, il conte Giuseppe Volpi di Misurata, già senatore e ministro fascista delle Finanze, a cui è tuttora dedicata la Coppa Volpi, che di tanto in tanto qualche esaltata propone di abolire, rimediando solo pernacchie. Inizialmente faceva parte del comitato d'onore anche Louis Lumière, che con il fratello Auguste aveva fondato il cinematografo e che erano anch'essi in odore di simpatie fascistizzanti (ma non ditelo a Cousins, troppi choc tutti insieme potrebbero nuocergli). Alla prima edizione, svoltasi dal 6 al 21 agosto 1932 nell'Hotel Excelsior del Lido di Venezia, vennero presentati 39 film selezionati da una commissione internazionale. Il primo film della storia della mostra venne proiettato la sera del 6 agosto 1932: si tratta di Il dottor Jekyll (Dr. Jekyll and Mr. Hyde) di Rouben Mamoulian. Al film seguì un grande ballo nei saloni dell'Excelsior. Il primo film italiano, Gli uomini, che mascalzoni... di Camerini, venne presentato invece la sera dell'11 agosto 1932. Alla seconda edizione, tenutasi nel 1934 – ma l'anno dopo la kermesse diventerà annuale - le pellicole furono 40 e si cominciarono ad assegnare i premi, tra cui la Coppa Mussolini, antesignana del Leone d'oro e considerata il più antico premio cinematografico istituito, dopo il Premio Oscar (che risale al 1929). La Mostra assunse presto un'importanza internazionale, anche se le contingenze politiche nazionali e internazionali ne condizionarono lo sviluppo. Sul finire degli anni Trenta gli Stati Uniti contestarono il condizionamento politico nell'assegnazione dei premi e abbandonarono l'evento, a cui fino a quel momento avevano contribuito con pellicole di grande spessore. Anche con la Francia non mancarono tensioni, tant'è che l'idea del Festival di Cannes venne proprio in polemica con la manifestazione italiana (e anche un po’ per la solita competizione che si sviluppa con i cugini transalpini). Jean Zay, ministro francese della Pubblica istruzione e delle Belle arti, propose la creazione di un festival cinematografico parallelo di livello internazionale, che tuttavia slittò al 1946 per via della guerra. Durante il conflitto, di fatto, la Mostra di Venezia divenne una rassegna italo-tedesca. Dal 1943 al 1945, infine, la manifestazione fu interrotta. Riprese dopo la guerra, senza Coppa Mussolini, ma per il resto come se niente fosse.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)