2024-08-09
Volevano far saltare in aria i concerti di Taylor Swift. Vienna nell’incubo jihadista
Lo stadio Ernst Happel di Vienna dopo che tutti e tre i concerti di Taylor Swift sono stati annullati dall'organizzatore a causa del rischio di un attacco (Ansa)
Fermati due giovanissimi pronti a farsi esplodere durante gli spettacoli della popstar nella capitale austriaca. Che ha un problema (molto serio) con l’integralismo islamico.L’Eras Tour di Taylor Swift è stato cancellato in Austria dopo che le autorità hanno arrestato due uomini accusati di pianificare un attacco terroristico durante il suo concerto di Vienna. Un terzo sospettato ha solo 15 anni, e questo non è che l’ennesimo minore coinvolto in vicende di terrorismo. Un fenomeno allarmante che sta crescendo a dismisura in tutti i Paesi dell’Ue grazie alla martellante propaganda che le organizzazioni terroristiche (vedi al Qaeda, Stato islamico, Hamas, Jihad islamica e Hezbollah) veicolano sulla Rete e sui social, con particolare attenzione a TikTok che non fa nulla per evitare che questo accada. Uno dei tre accusati, identificato in Beras A. e originario della Macedonia del Nord, aveva come obiettivo i diversi concerti negli stadi che la cantante aveva in programma per questa settimana. L’organizzatore dei concerti in Austria, Barracuda Music, ha comunicato l’annullamento dei tre spettacoli tramite un post su Instagram. A bocca asciutta, dunque, le 200.000 persone attese ai concerti di Vienna, che sarebbero dovuti iniziare mercoledì. I servizi segreti austriaci hanno comunicato che l’obiettivo del jihadista diciannovenne «era eliminare un gran numero di persone». Omar Haijawi-Pirchner, direttore dei servizi di intelligence, ha dichiarato in conferenza stampa che l’arrestato «ha reso una confessione completa, affermando che intendeva portare a termine un attentato utilizzando esplosivi e armi da taglio», cioè coltelli e machete. Voleva inoltre «uccidere sé stesso e un gran numero di persone durante uno dei concerti». Secondo gli investigatori Beras A. si era recentemente licenziato e si è radicalizzato sul Web con tanto di giuramento di fedeltà all’Isis fatto nel mese di giugno. Inoltre, farebbe parte di una rete di estremisti islamici. Ha effettuato ricerche online per costruire ordigni esplosivi con il supporto di armi chimiche (che aveva rubato dal suo ex posto di lavoro), materiali che peraltro sono stati rinvenuti nella sua abitazione. Il giovane non possedeva alcun biglietto per assistere a uno dei concerti della star e sembrava intenzionato a colpire l’area intorno allo stadio Ernst Happel, dove la Swift era attesa sul palco. Il secondo sospettato, un ragazzo di 17 anni, aveva recentemente chiuso una relazione sentimentale, e secondo la polizia era disposto a morire durante l’attacco. Le misure di polizia verranno rafforzate nei prossimi giorni, in particolare all’ingresso dei concerti delle grandi star che si svolgeranno nelle prossime ore nella capitale austriaca, con circa 65.000 spettatori attesi ogni sera. Il capo della polizia di Vienna Gerhard Pürstl ha detto che «un rischio concreto è immediatamente escluso», ma «poiché il pericolo diffuso aumenta, si devono prendere le misure necessarie e attivare le unità speciali per i concerti». Anche la governatrice della Bassa Austria Johanna Mikl-Leitner ha rilasciato una dichiarazione: «La cancellazione dei concerti è comprensibile dal punto di vista degli organizzatori, ma sfortunatamente è anche un successo per gli islamici radicali, perché è proprio quello che vogliono i terroristi. Non possiamo permettercelo». Ma forse, con buona pace della governatrice, è un po’ tardi perché l’Austria ha un gravissimo problema con l’estremismo islamico importato con l’arrivo di decine di migliaia di rifugiati dalle guerre nei Balcani e dalle due guerre cecene, senza contare gli irregolari dei quali si è perso il conto. Una visita nelle periferie delle città austriache è illuminante. Circa 270 austriaci sono andati a combattere con lo Stato islamico e altri gruppi ribelli nel Siraq: alcuni sono diventati famosi, come Mohamed Mahmoud- Usama al-Gharib, jihadista austriaco morto in Siria nel 2018 conosciuto per aver bruciato il proprio passaporto in un video. L’Austria, dove non si contano più le moschee di stretta osservanza salafita, è seconda solo al Belgio per numero di jihadisti stranieri pro capite che hanno lasciato un Paese dell’Unione europea per combattere in Siria e Iraq, e più della metà di loro erano di origine cecena. C’è però un filo rosso che collega quanto poteva accadere al concerto di Taylor Swift e la sera del 2 novembre 2020, quando Kujtim Fejzulai, ventenne affiliato allo Stato islamico con doppio passaporto austriaco e macedone, armato di kalashnikov uccise nel centro di Vienna quattro persone, sparando sui clienti di bar e ristoranti prima di essere ucciso dalla polizia. Il terrorista era già noto alle autorità, essendo stato condannato a un anno e dieci mesi di carcere nell’aprile 2019 per aver cercato di viaggiare in Siria per unirsi all’Isis.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.