2020-12-30
Anche sui dati siamo in alto mare
Mentre la Germania aggiorna in tempo reale l'avanzamento della profilassi, in Italia la pratica viene scaricata sulle Regioni. E l'app per il monitoraggio non si è mai vista.Spenti i riflettori sull'avvio della campagna vaccinale con le prime punture riprese a reti unificate, ora si entra nel vivo dell'organizzazione e i nodi cominciano a venire al pettine. E siamo solo all'inizio. Mentre in Germania, il Robert Koch Institut ha avviato un meccanismo di monitoraggio con la pubblicazione dei dati giornalieri delle vaccinazioni, suddivise per Länder e categorie professionali, in Italia si procede a tentoni. Il commissario Domenico Arcuri e il ministro della Salute, Roberto Speranza, all'inizio di dicembre avevano ventilato l'arrivo di un'app da installare sugli smartphone, per il tracciamento oltre che per la prenotazione delle dosi. Un'applicazione utile anche per verificare eventuali reazioni avverse e per ricordare al paziente l'appuntamento con la seconda puntura. Ma è rimasto un annuncio perché ancora non c'è traccia di questo progetto né di una diversa forma di monitoraggio. E così si naviga a vista con le Regioni che dovrebbero compilare un form e spedirlo a Roma, con i risultati che è facile immaginare. Il progetto di farmacovigilanza, secondo gli annunci del ministero della Salute, avrebbe potuto essere condiviso a livello europeo in modo da creare una rete di informazione accessibile a tutta la Ue, sullo stato di avanzamento della vaccinazione. Per l'Italia si era prospettata la creazione di un mega archivio informatico con un elenco dettagliato su come e dove veniva somministrata la dose. L'obiettivo era quello di avere a disposizione un registro elettronico dei vaccinati per facilitare l'immunizzazione della popolazione. Sempre guardando agli annunci, il registro dei vaccinati avrebbe dovuto facilitare l'integrazione del sistema sanitario nazionale con l'anagrafe dei vaccinati delle Regioni. Non solo, il meccanismo informatico, sempre secondo gli annunci, avrebbe dovuto seguire lo spostamento delle dosi sul territorio, partendo dai punti di raccolta a quelli di somministrazione. Un progetto però di cui non si è vista traccia. Nessuna Regione ha idea di quando dovrebbe partire il tracciamento e tantomeno di quando sarà avviato questo registro. Quanto all'app, non ha mai visto la luce.La Germania invece, che pure ha un numero di contagi e di decessi inferiore all'Italia, ha avviato la campagna vaccinale con l'acceleratore. Oltre ad aver contrattato direttamente con la Pfizer una fornitura aggiuntiva di fiale rispetto a quella decisa dalla Commissione europea, Berlino ha incaricato il Robert Koch Institut di registrare, giornalmente, lo stato di avanzamento della somministrazione delle dosi. L'applicazione Web è già pienamente funzionante. Il personale autorizzato dei centri di vaccinazione e le squadre di vaccinazione raccoglie i dati e li inserisce nell'applicazione «Monitoraggio delle quote di vaccinazione digitale», e tutte le informazioni finiscono in un archivio. Ogni mattina l'Istituto Koch è in grado di dire quante persone sono immunizzate e quali Länder sono indietro. La distanza con l'Italia è evidente. Le nostre Regioni attualmente non sono in grado nemmeno di indicare i numeri dell'adesione dei medici e del personale sanitario alla vaccinazione. I risultati del sondaggio, avviato un mese fa, dovevano essere inviati alla struttura del commissario Arcuri, ma non sono mai arrivati. Il monitoraggio che dovrebbe partire dalla base per poi allargarsi a tutta la popolazione è già un fiasco. Il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità stanno pensando a una campagna informativa sull'efficacia dell'immunizzazione nel timore che si allarghi il fronte no vax. Ma anche di questa non c'è alcuna traccia.