I colossi come Amazon e Facebook non fermano la loro corsa e crescono pure le aziende impegnate nella robotica applicata alla chirurgia. Per sfuggire alla volatilità bene Coca Cola, Visa e Procter & Gamble.
I colossi come Amazon e Facebook non fermano la loro corsa e crescono pure le aziende impegnate nella robotica applicata alla chirurgia. Per sfuggire alla volatilità bene Coca Cola, Visa e Procter & Gamble.A luglio di quest'anno, l'economia statunitense è entrata ufficialmente nella più lunga fase di espansione della sua storia, anche se va detto che il mercato a stelle e strisce galoppa a ritmi sostenuti da diversi anni. Per questo, mai come ora investire sull'azionario americano potrebbe essere una scelta azzeccata. «Un periodo esteso di miglioramenti sul lato dell'occupazione, di crescita dei salari e di bilanci positivi, combinati con tassi di interesse più bassi», spiega Robert Kaynor, responsabile per Schroders dell'azionario americano a piccola e media capitalizzazione, «ha rappresentato un contesto molto favorevole per i consumatori statunitensi, che continuano a rappresentare circa il 70% dell'economia domestica, secondo i dati dell'Us bureau of economic analysis». A fare la parte del leone a Wall Street sono naturalmente i titoli dei colossi del Web che macinano rendimenti ormai da tempo. «Le possibilità di sviluppo dei cosiddetti Faang, ovvero Facebook (oltre il 68% di crescita in tre anni, ndr), Apple (+160%), Amazon (+137%), Nextflix e Google (+76%, realizzato dalla capogruppo Alphabet, ndr) sono ancora alte», spiega Stefano Gianti, analista di Swissquote. «In particolare Amazon ha ancora enormi potenzialità con la crescita e lo sviluppo del proprio servizio cloud Aws, che già nel terzo trimestre 2019 ha prodotto maggiori ricavi rispetto all'ecommerce, grazie a margini sul servizio drasticamente più alti. Anche Microsoft (+152% in 36 mesi) beneficia molto (e beneficerà sempre di più) del cloud computing, tanto che si stima che entro la fine del 2023 il servizio Azure sarà la maggiore fonte di utili», dice Gianti.Non c'è solo il mondo di Internet, però, tra i settori più stimolanti sulla piazza di New York. «Interessante anche la società Intuitive surgical (+163% in tre anni), che si occupa di robotica al fine di assistere e migliorare la qualità degli interventi chirurgici. La società opera con margini abbastanza bassi, ma la crescita attesa del settore è molto alta. In particolare, il titolo viaggia sui massimi storici e cerca un ulteriore allungo dopo una fase di stabilizzazione dei prezzi».Attenzione, però, i titoli più gettonati, i Faang appunto, sono anche quelli che soffrono di una maggiore volatilità. A Wall Street ci sono infatti azioni che corrono meno, ma che hanno una crescita più lineare. «All'interno del proprio portafoglio», evidenzia Gianti, «è sempre opportuno mantenere titoli con una più bassa volatilità, come Procter & Gamble (+47% in 36 mesi; società detiene oltre 300 marchi, di cui 24 sviluppano un fatturato superiore al miliardo di dollari ciascuno, ndr) e Coca Cola (+34%), che presenta una crescita abbastanza lineare in Borsa dal 2009. Anche Visa (+131%) mostra una linearità dei rendimenti molto particolare e ottimi fondamentali, inoltre la maggiore diffusione a livello globale dei pagamenti elettronici continuerà a sostenere la quotazione del titolo».
Mattarella e macron in occasione dell'incontro per la firma del Trattato del Quirinale del 2021 (Ansa)
Il Trattato del 2021 vincolava l’Italia alla Francia anche nello sviluppo dell’industria spaziale, satellitare e della difesa. Ma i gruppi transalpini partivano da una posizione di vantaggio e i nodi vengono al pettine.
Fabrizio Cicchitto (Ansa)
Rispunta Cicchitto e la spara: l’affaire Garofani sarebbe opera del Kgb. E per certi colleghi le uniche inchieste sono quelle su di noi.
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Angelo Fanizza lascia l’Authority per la privacy: tentava di farsi svelare le fonti di «Report».
Francesco Saverio Garofani (Imagoeconomica)
Anziché sugli evidenti risvolti politici, il dibattito sul Quirinale gate si sta concentrando sui dettagli di colore: chi ha parlato? Non manca chi avvalora piste internazionali. Nessuno, tuttavia, sembra chiedersi se quelle dichiarazioni fossero opportune.
Gran parte della stampa non risponde alle logiche dell’informazione ma a quelle del potere. Prendete ad esempio il cosiddetto Garofani-gate. Invece di domandarsi se sia opportuno che una persona chiaramente schierata da una parte continui a ricoprire un ruolo super partes come quello di segretario del Consiglio supremo di Difesa, i giornali si sono scatenati alla ricerca della talpa che ha passato l’informazione.






