Moda e occhiali nel 2018 sono cresciuti del 6,6%, il risultato peggiore dal 1990: pesa la frenata della Cina. Per rilanciarsi i marchi ora puntano sui millenial e sui prezzi intermedi. Con i fondi rendimenti fino al 20%.Sarà la brusca frenata del mercato cinese, ma il comparto moda e lusso oggi deve ancora riprendersi da un 2018 denso di difficoltà. Come spiega uno studio firmato Pambianco sui titoli del settore, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2018 sono state molte le azioni che hanno perso terreno. Basti fare l'esempio di Burberry (-0,6%), Salvatore Ferragamo (-18,4%), Hugo Boss (-22,7%) e Tod's (-29,4%). Male inoltre i titoli di società che sono in fase di riassetto, come Stefanel (-60,7%) e Safilo (-76,4%), e quelli del «fast fashion», la moda low cost, come Next (-8,7%), H&M (-20,4%) e Inditex (-20,5%). Giù anche il lusso americano, con Tiffany (-22,8%), Tapestry (-23,2%) e Capri holdings (-40,8%), ex Michael Kors. Insomma il 2018 per il comparto è stato un anno da dimenticare, tanto da aver registrato la crescita inferiore dal 1990 (+6,6%). La notizia positiva, però, è che la finanza ha spesso la memoria corta e, in molte occasioni, investire sui giusti prodotti a prezzo di saldo può comportare rendimenti importanti. Del resto, dopo ogni tracollo c'è sempre un rialzo. «Il focus principale delle società del settore continua a essere rappresentato dai millenial, dalla strategia di vendita omini channel e dalla digitalizzazione», spiega Scilla Huang Sun, responsabile azionario settore lusso di Gam investments. Del resto, «la Cina rappresenta da sola un terzo del mercato globale del lusso, la regione nordamericana vale per il 18% e i Paesi dell'Europa occidentale rappresentano il 15%. La generazione X attualmente contribuisce per il 39% alla spesa di settore, mentre ci si aspetta che i millenials arrivino a contribuire per il 50% entro il 2024», continua l'esperta. «Apprezziamo in particolar modo i brand che offrono beni di lusso accessibili in grado di attrarre millenials e nuovi consumatori. Abbiamo anche una preferenza per i nomi in grado di cavalcare i trend digitali e di settore, oltre ai titoli che generano flussi di cassa significativi».Con questi chiari di luna, però, investire direttamente in titoli azionari del settore può essere molto rischioso. Sempre meglio, dunque, puntare su fondi di investimenti ed Etf (l'offerta è ampia) che riducono i rischi. La Verità ha chiesto agli esperti di Gamma capital markets, società di gestione del risparmio che di recente ha aperto una sede anche in Italia, di selezionare i dieci migliori prodotti tra fondi ed Etf per chi vuole investire in questo mondo.Il primo prodotto in lista è il Lombard odier global prestige fund m, che in tre anni ha reso il 20,2%. Non male visto il 2018 di grandi difficoltà. Bene anche l'Nn prestige & luxe fund p con un rendimento del 14,5% in 36 mesi. A poca distanza troviamo il Gam multistock - Luxury brands equity fund b con un rendimento del 14,18%. Positivo l'andamento anche del Parvest consumer innovators privilege fund, in aumento del 13,31% in tre anni, e del Lyxor msci world consumer discretionary etf, con una crescita del 10,73% in tre anni.Va considerato che il settore si sta ancora rialzando e non si è ripreso del tutto. Ci sono ancora però margini di crescita che fanno pensare a rendimenti interessanti per chi si vuole avventurare sui titoli della moda. Attenzione, però, non tutte le opportunità sono buone. Per questo è sempre meglio affidarsi a un consulente finanziario per evitare scelte di cui ci si potrebbe pentire.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.