2018-07-08
Amato si confonde e annuncia il ritorno delle leggi razziali
Oggi giudice costituzionale, manipola persino il vocabolario. Per lui sovranismo, populismo e razzismo sono la stessa cosa.È questione di giorni, forse persino di ore: a breve il governo Conte varerà nuove leggi razziali. A sostenerlo non è Roberto Saviano, né uno dei tanti comunisti col Rolex che ieri hanno indossato una maglietta rossa (possibilmente firmata) per chiedere l'apertura dei porti e sostenere l'immigrazione di massa. No, a dire che torneranno le leggi razziali è un giudice della Corte costituzionale, il professor Giuliano Amato. Il quale, evidentemente, non se la sente proprio di abbandonare l'agone politico, nonostante il prestigioso ruolo istituzionale, che consiglierebbe per lo meno un po' di prudenza ed equilibrio. Come raccontava ieri Repubblica, Amato mercoledì sera ha partecipato a un incontro organizzato dall'associazione italiana avvocati e giuristi ebrei. La sua è stata una vera e propria «lezione», spiegava il sito Moked.it, il portale dell'ebraismo italiano.L'ex premier ci è andato leggero. Ha cominciato citando una frase di Gaetano Azzarriti, presidente del Tribunale della razza e poi capo della Corte costituzionale: «Finalmente è stato messo in soffitta il dogma dell'uguaglianza».«Un pensiero», ha detto Amato, «che fu accolto da molti come una liberazione. La prova che il “male dentro di noi", un qualcosa di cui non possiamo mai del tutto liberarci, con le leggi antiebraiche aveva preso il sopravvento su ogni altra valutazione. Perché quando iniziative come queste si verificano non c'è soltanto un regime, con il suo carico di violenza e repressione. C'è anche un cambiamento che penetra nelle coscienze e altera il rapporto interno alle stesse. Questo accadde allora». Già, accadde allora, ma è evidente che stia per accadere di nuovo, dato che, secondo Amato, l'attuale scenario è «assai inquietante».Oggi, ha spiegato il giudice costituzionale, «cresce la xenofobia, cresce la diffidenza verso l'Altro. Cosa succederebbe se qualcuno oggi riaffermasse tale concetto? Quanti, in Italia, si sentirebbero liberati? Ho la sensazione, purtroppo, che questo momento non sia troppo lontano». Certo, come no. L'Italia è piena di razzisti, i quali non vedono l'ora di porre fine all'uguaglianza per correre a perseguitare gli immigrati, i rom, gli omosessuali, gli ebrei e in generale tutte le minoranze.«La domanda dobbiamo porcela, inevitabilmente. Non è che ci sta cominciando ad accadere qualcosa?», ha detto Amato, terrorizzando i presenti. Se le leggi razziali e il secondo avvento del nazismo sono dietro l'angolo, ovviamente, è a causa dell'avanzare dei populisti e, in particolare, dei sovranisti. «Il sovranismo, che ha sempre una sua matrice razzista, rischia di danneggiare l'idea stessa di Europa e di compromettere la difesa del fondamento degli ordinamenti costituzionali nati nel solco degli orrori della Shoah: la dignità umana».Chiaro, no? I sovranisti al potere minacciano l'Europa e la Costituzione. Essi sono, per natura, «razzisti». Ma davvero? Andiamo a vedere che cosa dice la Treccani a proposito del sovranismo. Amato dovrebbe considerarla una fonte autorevole, visto che nel 2009 è stato nominato presidente dell'Istituto dell'enciclopedia italiana e, ancora oggi, risulta componente del comitato d'onore della Treccani medesima. Bene, secondo il dizionario il sovranismo è una «posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in antitesi alle dinamiche della globalizzazione e in contrapposizione alle politiche sovrannazionali di concertazione». Il razzismo dove sta? Obiettivo del sovranismo è quello di rimettere la sovranità dove deve stare, cioè nelle mani del popolo. Del resto, a spiegarlo è proprio la Carta costituzionale, un altro testo che Amato dovrebbe conoscere bene: «La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione», si legge all'Articolo 1.Il fatto è che, da qualche tempo a questa parte, va molto di moda la manipolazione delle parole. Si cambia il significato del termine «razzismo», ad esempio. Sempre secondo la Treccani, esso è una «ideologia, teoria e prassi politica e sociale fondata sull'arbitrario presupposto dell'esistenza di razze umane biologicamente e storicamente “superiori", destinate al comando, e di altre “inferiori", destinate alla sottomissione». Ora, però, diventa «razzista» chiunque osi criticare l'immigrazione di massa, chiunque invochi il rispetto della legge italiana o si opponga all'azione delle Ong. Il «razzista» odierno è, semplicemente, chi intende proteggere i confini del proprio Paese. Ecco, allora, che anche i sovranisti divengono razzisti, e devono tenersi il marchio d'infamia.Certo, ovviamente Amato - parlando ai giuristi ebrei - si guarda bene dal citare, per esempio, l'antisemitismo islamico, piuttosto forte e presente anche in Italia. Un antisemitismo che, manco a dirlo, ha forti legami con l'immigrazione. Evidentemente, all'esimio giudice costituzionale importa solo agitare lo spauracchio della dittatura e tirare fango addosso all'attuale governo. In ogni caso, può stare tranquillo. Non torneranno le leggi razziali, non tornerà l'antisemitismo di Stato e non tornerà il razzismo istituzionale.Chi continuerà a tornare, invece, è Giuliano Amato. Lui, a quanto pare, dobbiamo tenercelo. Si vede che in una vita precedente ci siamo comportati molto male.
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