2024-08-12
Altre bombe ucraine su Kursk «Stop ai vincoli sull’uso delle armi»
Mosca: «L’Onu condanni». Volodymyr Zelensky: «I russi hanno lanciato un missile nordcoreano».Mosca non nega il momento di difficoltà. L’esercito russo riconosce che le unità ucraine sono avanzate nella regione di Kursk, affermando di aver colpito truppe ed equipaggiamento a circa 30 chilometri dal confine. Infatti sono oltre 8.000 le persone che hanno lasciato le zone di confine della provincia russa durante le ultime 24 ore. È chiaro che tutto questo, per quanto riguarda i russi, avrà delle conseguenze. Ieri la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova ha spiegato che «una dura risposta da parte dell’esercito russo non tarderà ad arrivare». A scatenare le ire di Mosca un bombardamento ucraino su Kursk che ha causato il ferimento di 69 persone tra cui otto bambini, secondo il ministro della Salute russo Mikhail Murashko. Inoltre, un pezzo di missile è caduto su un condominio: 15 feriti l’ultimo bilancio aggiornato. La commissaria per i diritti umani nella Federazione russa, Tatyana Moskalkova, ha fatto appello all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani chiedendo una condanna del «terrorismo ucraino» in relazione all’offensiva lanciata da Kiev nella regione di Kursk. «In seguito al barbaro attacco da parte delle forze armate ucraine, migliaia di civili sono rimasti feriti. Ho inviato un appello all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani chiedendo la condanna del terrorismo ucraino e l’adozione di misure per prevenire violazioni dei diritti umani». Nulla da fare, difficile che l’azione possa essere condannata. Anzi. La furia del premier ucraino Volodymyr Zelensky non si ferma qui e sembra solo all’inizio. «Spingeremo la guerra in Russia; agli alleati chiediamo di rimuovere tutti i vincoli sulle forniture militari». L’intenzione non è quella di conquistare territori ma l’idea è quella di rovesciare la dinamica di una guerra che ha visto sin qui l’Ucraina vittima e quindi subordinata nell’ipotesi di una mai realizzata negoziazione. Il dilemma resta capire per quanto tempo Kiev avrà le risorse sufficienti per andare avanti in questa offensiva. L’altra speranza di Kiev è quella di costringere Mosca a spostare le truppe su Kursk dal Donbass, ma Mosca deve aver capito il tranello. Nelle regioni ucraine occupate la spinta russa prosegue senza interruzione. Così come i raid aerei sulle grandi città. Otto i civili uccisi nelle ultime ventiquattro ore: fra loro un padre, a Kiev, con il figlio di quattro anni. «Secondo informazioni preliminari, i russi hanno utilizzato un missile nordcoreano» nell’attacco notturno su Kiev, denuncia Zelensky chiarendo che gli esperti «stanno ancora lavorando per determinare i dati esatti riguardanti questo missile». Informazione che se fosse confermata non colpirebbe particolarmente considerate gli amichevoli colloqui trascorsi tra il presidente russo Vladimir Putin e il dittatore nordcoreano Kim Jong-Un. Una situazione che tuttavia non è molto facile da gestire in occidente. In Italia, ad esempio, c’è tensione sul tema della fornitura delle armi. Archiviata la polemica innescata dal commento del ministro della Difesa Guido Crosetto che criticava l’azione di Kiev, il tema resta in piedi. La Lega con il generale Roberto Vannacci sostiene che le armi italiane non possono essere utilizzate per colpire in territorio russo, «ma gli ucraini ora le stanno usando». Il Carroccio potrebbe sollevare il caso all’Eurocamera. Vannacci non conferma né smentisce: «Sono un generale, conto sull’effetto sorpresa». Dal Pd interviene Lorenzo Guerini ex ministro della Difesa: «Non sottovaluto le preoccupazioni di chi teme ulteriori salti di qualità del conflitto, ma sul piano della legittimità dell’azione ucraina credo che la posizione della Ue sia corretta. E mi sembra abbastanza singolare che chi aggredisce sostenga poi che l’aggredito non abbia diritto di colpire per difendersi».
Jose Mourinho (Getty Images)