2024-06-26
Allarme cocaina tra gli under 14. Boom di psicofarmaci tra le ragazze
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Ecco i dati allarmanti della relazione sulle tossicodipendenze: quattro studenti su 10 hanno assunto almeno una volta sostanze vietate. In crescita anche il consumo di «droghe furbe» di libera vendita.
Ecco i dati allarmanti della relazione sulle tossicodipendenze: quattro studenti su 10 hanno assunto almeno una volta sostanze vietate. In crescita anche il consumo di «droghe furbe» di libera vendita.Quattro studenti su dieci hanno assunto almeno una volta in vita una sostanza psicoattiva illegale e più di uno su quattro lo ha fatto nel corso dell’ultimo anno. I minorenni denunciati per reati correlati alla droga sono in aumento del 10% rispetto al 2022 (sono stati 1.246, il 4,5% delle persone denunciate). Sono alcuni dati che emergono dalla relazione annuale del 2024 al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia e che, in queste ore, trovano drammatiche conferme nella vicenda di Thomas, il 16enne accoltellato e ucciso da due suoi coetanei a Pescara proprio per un debito di droga. È l’ultimo di una serie di casi, incidenti stradali compresi, che hanno come comune denominatore gli stupefacenti.«È una storia che rappresenta l’esito di una scelta e si ripete sistematicamente», osserva il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, durante la presentazione del report. Sono tre gli elementi che convergono in casi come questo: «La diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l’abbassamento dell’età del primo approccio e del conseguente uso abituale e l’incremento del principio attivo, cioè ciò che determina l’effetto drogante», sottolinea il sottosegretario di Palazzo Chigi. Secondo i dati del 2023 quasi 960.000 giovani tra i 15 e i 19 anni (il 39% degli studenti) hanno assunto, almeno una volta, una sostanza psicoattiva illegale e oltre 680.000 (più di un quarto della popolazione studentesca) lo hanno fatto nel corso dell’ultimo anno. Nello stesso periodo sono stati quasi 360.000 gli studenti under 18 che hanno consumato almeno una sostanza illegale, pari al 23% dei minorenni. Aumenta anche il consumo di cocaina - sono quasi 54.000 adolescenti - e anche la percentuale di studenti che l’hanno assunta prima dei 14 anni. Anche il consumo di nuove sostanze psicoattive è cresciuto in un anno: 160.000 studenti tra i 15 e i 19 anni riferiscono di averne consumato almeno una nel corso degli ultimi 12 mesi. Tra le smart drug - definite droghe furbe perché sono sostanze di libera vendita che non rientrano tra stupefacenti e psicotrope, ma hanno effetti allucinogeni e stimolanti - spiccano per consumo nei più giovani, i cannabinoidi sintetici (4,6%), ketamina (1,3%), oppioidi sintetici (1,3%), catinoni (0,8%) e Salvia Divinorum (0,5%). Almeno un’intossicazione da alcol ha interessato, l’anno scorso, quasi 380.000 giovanissimi. Ma sono gli psicofarmaci senza prescrizione medica che hanno raggiunto le prevalenze più alte mai registrate e sono stati utilizzati da 170.000 minorenni nel corso dell’anno (11%), con una diffusione più che doppia tra le ragazze. Le conseguenze immediate si vedono nell’aumento degli accessi al pronto soccorso per problematiche direttamente correlate alla droga: 8.596 nel 2023, il 5% in più rispetto all’anno precedente con un 10% di minorenni. Preoccupa la tolleranza diffusa nei confronti della cannabis, sostanza usata da quasi uno su cinque. Secondo uno studio recente realizzato in 20 scuole di Roma su studenti tra i 9 e 14 anni, la metà dei genitori ritiene che l’assunzione di alcol e cannabinoidi va contestualizzato prima di essere giudicato. Ma c’è di più. «Chi possiede un elevato titolo di studio è mediamente più tollerante verso alcol e cannabinoidi mentre si rivela più intollerante verso l’uso di tabacco e sigarette elettroniche», sottolinea Mantovano, per il quale «bisogna mettere da parte quei pregiudizi ideologici post-sessantottini secondo cui tutto si può fare. I risultati ci dicono che non è così». Nella comunità di San Patrignano, ad esempio, il 40% delle persone arrivate nell’ultimo anno ha iniziato a usare droghe prima dei 14 anni, senza fare grandi distinzioni fra una sostanza e l’altra. Un uso e un abuso di sostanze «normalizzato», inteso dai più giovani una moda e sdoganato da quel mondo adulto che dovrebbe dare l’esempio. «La prevenzione va fatta su quelle che sono le prime sostanze con cui si entra in contatto», afferma all’Adnkronos Antonio Boschini, responsabile terapeutico della comunità di San Patrignano. «Se la prevenzione partisse dal primo gradino, la cannabis, poi l’avrei anche sui gradini successivi, sulle sostanze successive». La cannabis, evidenzia il report, usata da oltre il 20% dei giovanissimi, è infatti al primo posto tra le sostanze utilizzate. «La prevenzione dovrebbe iniziare a partire dagli ultimi due anni delle scuole medie e i primi due o tre delle superiori», sottolinea Boschini, «e andrebbe affrontata con intelligenza e non semplicemente affermando che la droga fa male o che una sostanza è più o meno pericolosa di un’altra». Secondo l’esperto bisognerebbe cavalcare l’onda ambientalista e puntare su concetti del tipo «non avete idea di quanto sia bello usare il cervello senza inquinarlo», a partire dalla cannabis, vera «porta d’ingresso nel mondo delle droghe. Se infatti il 90% ha dipendenza da crack e cocaina», conclude Boschini, «nella metà dei casi le nuove droghe psicoattive hanno fatto da ponte tra la cannabis e le sostanze che danno dipendenza come cocaina, eroina e crack».
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