2020-01-25
Alla vigilia delle regionali spuntano 28,5 milioni per il maltempo in Emilia
Il cdm di giovedì notte non solo ha approvato il taglio del cuneo fiscale, ma ha anche estratto dal cilindro fondi in più per i danni provocati dalle alluvioni di maggio. La Lega va all'attacco: «Coincidenza curiosa...».Non ci sono soltanto gli 80 euro di Matteo Renzi che diventano 100 grazie al taglio del cuneo fiscale: un regalo per i lavoratori dipendenti mascherato da un colpo di forbici che, guarda caso, arriva alla vigilia del voto alle regionali. Pure il gruzzolo renziano era piovuto dal cielo di Palazzo Chigi in vista delle elezioni europee del 2014 che gli fruttarono il 40% dei consensi assieme all'illusione di essersi miracolosamente trasformato nel politico più amato della storia d'Italia passata presente e futura. Ecco quindi che il Conte bis ci riprova: dal 1° luglio, i lavoratori con redditi da lavoro dipendente o assimilato fino a 40.000 euro potranno godere di una nuova detrazione. La misura progressiva (vedi la tabella) coinvolgerà circa 15,6 milioni di persone, fra cui 4,3 finora escluse dal bonus Renzi. Ma il cuneo non basta, la mancia ha aperto un varco dove il governo Conte bis ha fatto passare altri soldi, parecchio denaro: oltre 28 milioni di euro. Sono i fondi per i territori emiliani colpiti dal maltempo nella primavera 2019. Per carità, a nessuno si può augurare di essere colpito da qualche calamità naturale e di dovere poi sistemare le proprie cose senza un aiuto dallo Stato. Eppure, stavolta l'esecutivo l'ha fatta sporca. I soldi arrivano due giorni prima del voto, appena prima che cali il sipario sulla campagna elettorale, poche ore prima che scenda il silenzio sulle intenzioni degli emiliano romagnoli. E sono stati stanziati nella stessa riunione del Consiglio dei ministri che ha varato la limatina al cuneo.Un coro di proteste si è levato dalle opposizioni, a partire ovviamente dalla Lega che schiera Lucia Borgonzoni. Ma è lo stesso grido di dolore che si leva dall'Abruzzo, dove a undici anni dal sisma dell'aprile 2009 ci sono ancora macerie da rimuovere e persone che vivono in alloggi provvisori. È la stessa protesta dei piccoli paesi del Centro Italia, terremotati a più riprese nel 2016, dove la ricostruzione non è mai partita, gente che dello Stato conosce soltanto la burocrazia che blocca ogni iniziativa. Una decina di giorni fa sono stati comunicati i dati che certificano il fallimento del grande piano varato dal governo Renzi per la messa in sicurezza delle case. L'Europa aveva autorizzato un budget di 2 miliardi di euro per gli incentivi del sismabonus, una detrazione fiscale che poteva arrivare fino all'85% della spesa sostenuta per rafforzare la stabilità degli edifici. I bilanci pubblici parlano invece di appena 14,6 milioni di euro di incentivi erogati. Per spiegare all'Ue come fosse stata impiegata la flessibilità di bilancio, il governo ha ficcato sotto la voce «terremoto» le detrazioni per piastrelle, caldaie e parquet.In un colpo solo, i 14,6 milioni di incentivi per gli edifici antisismici spillati a fatica per territori che non fruttano molti voti sono esattamente raddoppiati per una regione dove vincere o perdere a Bologna, per il candidato del Pd, significa puntellare o fare cadere anche la maggioranza che regge il governo di Roma. Questione di vita o di morte. E così non ci si fa problema a varare un provvedimento con una scelta di tempo che mostra un totale sprezzo del ridicolo.È amara e feroce l'ironia di Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato. «Toh... che coincidenza», ha scritto in una nota. «Il governo a due giorni dal voto in Emilia Romagna curiosamente vara un ulteriore stanziamento di 25,4 milioni di euro per interventi nei territori emiliani e romagnoli colpiti dal maltempo del maggio 2019, e stanzia altri 3 milioni per altri interventi per le province di Reggio Emilia, Modena e Bologna per le grandinate del giugno 2019. Il tutto, si legge, dopo ulteriori approfondimenti dell'impatto degli eventi». Aggiunge Calderoli: «Curiosa coincidenza che abbiano impiegato tutti questi mesi per approfondire e decidere, quando le richieste di aiuto erano state inoltrate nei mesi estivi. Curioso che lo stanziamento venga varato, e strombazzato mediaticamente, proprio nell'ultimo giorno di campagna elettorale».Un secondo parlamentare leghista, il segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi, svela un altro lato dell'opportunismo Pd-M5s. Anche in Lombardia l'estate scorsa si era scatenata un'ondata di maltempo: bombe d'acqua e trombe d'aria hanno colpito la regione tra il 25 luglio e il 13 agosto, quindi poche settimane dopo le devastazioni emiliano romagnole. Eppure il governo Conte ha respinto senza motivo la richiesta di stato di emergenza presentata dalla Regione. Lombardia bocciata, sottolinea Grimoldi, mentre per l'Emilia Romagna sono stati decisi in gran fretta ulteriori accertamenti e disposte erogazioni di fondi immediate. «Questa è una marchetta da campagna elettorale», tuona Grimoldi, «una mancanza di rispetto verso le istituzioni della Lombardia e una vergogna verso i cittadini lombardi, trattati da cittadini di serie B, solo perché qui non si vota».Già, l'esecutivo giallorosso pensa di vincere le elezioni regionali a colpi di cunei, di mance e di bonus. La riduzione del cuneo è sperimentale, vale per sei mesi: ma questo non si dice. L'aumento in busta paga scatterà il prossimo 1° luglio: mancano cioè cinque mesi. Ma anche in questo caso meglio mettere le mani avanti. E annunciare la futura regalia in tempo utile perché possa attrarre voti.
L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina (Ansa)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Ansa)