
Padre Francesco Occhetta aveva giusto finito di lodare la vicepresidente della Consulta perché «fuori dai partiti».La laicità secondo i gesuiti è un mistero della fede. Anzi, dopo che padre Arturo Sosa Abascal, cioè il loro preposito generale, ha detto che il demonio in fondo è una specie di simbolo e non un essere personale, probabilmente per la Compagnia di Gesù è la laicità che si ipostatizza e diventa un essere in carne e ossa. Forse, almeno secondo il politologo di punta de La Civiltà Cattolica, padre Francesco Occhetta, la laicità potrebbe essersi incarnata nel senatore semplice di Scandicci, Matteo Renzi. C'è da supporlo visto che il raffinatissimo politologo, maestro di laicità, è stato avvistato alla Summer school che Matteo, l'ex boy scout, ha organizzato per circa 200 ragazzi under 30 a Il ciocco, in provincia di Lucca. È una 4 giorni intitolata Meritare l'Italia e Occhetta sorride accanto a Renzi dopo aver edotto gli alunni eletti «parlando di come ricostruire la politica ai tempi del populismo». Eppure, solo giovedì, il gesuita twittava cantando l'ode della vicepresidente della Consulta Marta Cartabia, inserita dai giornali nel totonomi per la presidenza del Consiglio, in quanto «non appartiene a partiti ma ha ampia visione politica», esprimendo così ancora una volta la sua lezione di laicità ed equidistanza. E poi? Poi qualcosa dev'essere successo, visto che solo il giorno dopo Occhetta decideva di Meritare l'Italia e indottrinare i giovani alla scuola di Renzi, il quale è tutto fuorché super partes.Il dilemma che ha colpito il maestro di laicità Occhetta non può che spiegarsi in ciò che dicevamo in apertura, ossia che l'ex boy scout rappresenti per il fine politologo l'incarnazione della laicità. Solo così si può spiegare la sequela, altrimenti bisognerebbe dire che il gesuita Occhetta si è schierato nel Pd alla faccia della «ampia visione politica». L'incarnazione della laicità renziana è però un po' a intermittenza, visto che l'ex premier nel caso della legge sulle unioni civili ricordò di aver «giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo», ma poi lo stesso Vangelo lo ha citato in Parlamento per ricordare all'altro Matteo che lo straniero si accoglie sempre. Insomma, anche la laicità soffia un po' dove le pare, forse a seconda dello storytelling.Ma i gesuiti de La Civiltà Cattolica, ha ricordato ieri il direttore padre Antonio Spadaro, si «occupano di vita politica e sociale sin dal 1850». Vero, ma ora la discesa in campo è addirittura partitica: i nemici si chiamano Trump, Brexit, Bolsonaro, Salvini e tutto quanto odora di populismo. Sono fedeli al nuovo dogma dell'Europa una e trina, al punto che già prima delle elezioni del marzo 2018 indicavano la via, la verità e la vita: più Europa per tutti contro «la chiusura al sovranismo narrato con scelte demagogiche nazionali, doppie monete, aumento del deficit dei Paesi indebitati».Uno strano modo di esercitare l'equidistanza che questi sacerdoti devono al ministero per cui sono stati ordinati, a meno che la nostra ipotesi non si riveli autentica: la laicità si è incarnata nel senatore semplice di Scandicci. A quel punto, avuta la visione, è chiaro che ai gesuiti Occhetta e Spadaro non resta che la sequela.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






