2024-06-06
Hotspot in Albania, Meloni tiene duro: «Costi alti? Il Pd ha gettato miliardi»
Giorgia Meloni con Edi Rama durante la visita all'hotspot di Shengjin in Albania (Ansa)
Il presidente in visita da Rama: «I due centri pronti il primo agosto, avremmo speso gli stessi soldi in patria». Il padrone di casa: «Troppo fango dalla stampa». Show di Magi (+Europa) che prova a bloccare il convoglio.«Lasciatelo, è un parlamentare italiano». Tutto si aspettava, Riccardo Magi in versione radicale libero anni Novanta, tranne che di essere salvato da Giorgia Meloni mentre stava per essere portato via di peso dalla security albanese formata da armadi a tre ante. E invece di offrire un caffè alla premier, il segretario di +Europa in missione acchiappavoti all’estero (lo sbarramento al 4% è un’asticella da Gimbo Tamberi) ha continuato per qualche minuto la sceneggiata da contestatore solitario davanti all’hotspot del porto di Shengijn, a 70 chilometri da Tirana, nell’imbarazzo generale.È stato il momento folcloristico a margine della visita ufficiale del presidente del Consiglio in Albania per verificare lo stato di avanzamento dei lavori dei due centri-simbolo del protocollo firmato con il primo ministro Edi Rama (socialista) per la delocalizzazione dei migranti, in pieno accordo con quell’Unione europea che Magi dovrebbe venerare per statuto. Il sopralluogo, condotto con il premier albanese e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha consentito di accertare che la struttura di Shengjin è pronta a formalizzare le procedure d’ingresso in Albania di 1.000 migranti, che saranno indirizzati nel costruendo centro di Gjader. «Dal primo agosto i due hotspot saranno operativi e potremo arrivare a ospitare le 3.000 persone previste dal protocollo, in quello che sta diventando un accordo ritenuto un modello dall’Europa», ha spiegato Meloni, orgogliosa perché «qualche settimana fa circa 15 nazioni europee su 27 hanno sottoscritto un appello alla Commissione per chiedere, tra le altre cose, che si segua l’esempio italiano». Anche gli Stati Uniti hanno applaudito all’iniziativa. Un convinto sostenitore del protocollo è il cancelliere tedesco, Olaf Scholz (socialdemocratico), che ha confermato di guardare con attenzione gli sviluppi anche perché «l’Albania sarà presto membro dell’Ue, quindi stiamo parlando di come risolvere insieme sfide e problemi nella famiglia europea. C’è la migrazione irregolare che deve essere ridotta». Il ministro dell’Interno di Berlino, Nancy Faeser (socialdemocratica), definisce la gestione esterna dei migranti «un modello interessante sul quale mi sto confrontando con il ministro Piantedosi».Il superamento trasversale della fallimentare accoglienza diffusa sponsorizzata dalla sinistra italiana per un decennio (con la fattiva collaborazione di Ong, cooperative e diocesi per ragioni di business), crea non poche gastriti dalle parti del Nazareno. Elly Schlein ha giudicato la missione della premier «uno spottone elettorale, un enorme spreco di denaro per un progetto che calpesta i diritti delle persone e allunga le sofferenze di chi viene salvato in mare. Quei denari si potevano spendere per la sanità pubblica». Anche Matteo Renzi è sulla stessa lunghezza d’onda dimenticandosi (ah, il vizio della memoria) che è la stessa sanità pesantemente tagliata nel decennio triste dai governi di sinistra per ottemperare alle richieste di Bruxelles.La risposta di Meloni non si è fatta attendere. «Sapete quali soldi avrei voluto mettere sulla sanità? I 17 miliardi gettati nelle truffe del Superbonus. Noi non stiamo spendendo risorse ma facendo un investimento. Il protocollo prevede 670 milioni di euro per cinque anni, 134 milioni l’anno che corrispondono al 7,5% delle spese connesse alla gestione dei migranti in Italia. Non si tratta di costi aggiuntivi perché i migranti destinati all’Albania dovrebbero essere condotti in Italia, dove costano. Il progetto è anche uno strumento di deterrenza per chi vuole raggiungere illegalmente l’Europa ed è un contrasto ai trafficanti».All’opposizione che parla di spot elettorale Meloni replica con un certo sarcasmo. «È solo il mio lavoro. Se avessi smesso di governare avrebbero detto che non governavo perché facevo campagna elettorale. L’unica cosa che non posso fare, e che piacerebbe all’opposizione, è scomparire». A margine del sopralluogo, il premier albanese Rama ha criticato la stampa italiana per «abuso di quarto potere. Per attaccare l’accordo fra due governi avete gettato fango sull’Albania, dipinta come un narco-stato governato da criminali».Avevamo dimenticato Magi in mezzo a una strada. Prima le cose serie. Cravatta lasca e camicia sgualcita dalla foga, a conferenza stampa conclusa il rappresentante di +Europa si è piazzato davanti alle auto istituzionali con un cartello di protesta, posizione ritenuta infelice dalla security albanese poco avvezza agli strappi protocollari. Un paio di strattoni, poi il premier italiano è sceso dalla vettura e ha «liberato» il parlamentare dalla morsa dei bodyguard. Magi ha colto il lato pubblicitario pre elettorale e ha gridato: «Se a un parlamentare succede questo a favore di telecamere, figuratevi a quei poveri cristi dei migranti cosa succederà quando verranno portati qui. Si vergogni». Immediata la replica di Meloni: «L’Albania è uno Stato di diritto... Non volete più Europa? Abbiamo portato qui le legislazioni italiana ed europea. Si vergogni lei. Io la capisco Magi e le sono solidale. Ho fatto un sacco di campagne elettorali in cui non sapevo se avrei superato la soglia di sbarramento. Le sono totalmente solidale». La cravatta di Magi penzolava triste.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.