2022-07-12
Gli «aiutini» alla segretaria della Cartabia
Marta Cartabia (Imagoeconomica)
I Whatsapp della prorettrice (arrestata) della facoltà di Giurisprudenza con la «sua» esaminanda, oggi stretta collaboratrice del ministro della Giustizia. La proroga straordinaria di sei mesi per la chiusura della selezione e i messaggi con la Guardasigilli.Dalla Concorsopoli genovese su cui sta indagando la Procura di Genova emerge l’interessamento di alcuni indagati per la carriera di Palmina Tanzarella, oggi segretaria particolare del ministro della Giustizia Marta Cartabia. Un posto a cui, secondo i ben informati, aspirava, con qualche chance, anche Lara Trucco, la prorettrice della facoltà di Giurisprudenza del capoluogo ligure arrestata nel giugno scorso con l’accusa di turbativa di concorso. Ma la docente, al momento dell’insediamento del governo Draghi, aveva perso di vista la Guardasigilli («Mai più sentita» dice in un’intercettazione) e per questo il coindagato Pasquale Costanzo, suo maestro e amico, il 2 marzo 2021 le suggerisce di mandare un messaggio per chiedere al ministro come si trovasse «nelle nuove mansioni». La Trucco spiega di averlo già fatto e di aver rinnovato la propria «disponibilità, se ci fosse bisogno»,ma di non aspettarsi nulla. In effetti il 6 febbraio, mentre la Cartabia era in corsa per via Arenula, la Trucco le aveva scritto: «Le dico (per vero con un certo imbarazzo) che nel caso/sempre nel mio piccolo (per lei) ci sono. Bon prometto che non la scoccio più, per non per farle un tifo immenso… che di più non si può». Dopo tre ore e mezza il presidente emerito della Corte costituzionale digita: «Tranquilla». La sera del 12 febbraio, subito dopo la notizia della nomina, la Trucco esulta, sempre via chat: «Evvvvvaaaiiiiiiiii troppo una super Proffff.!!!!!». Messaggio seguito da una medaglia e 22 braccia impegnate a fare il muscolo. L’1 marzo torna alla carica: «Anche da lontano le sono comunque sempre vicina col pensiero (immagino non sia facile, anzi, probabilmente l’incarico più delicato che possa esserci)… forza Prof.!». A questi ultimi due messaggi la Cartabia, almeno nelle chat sequestrate dalla Guardia di finanza, non sembra replicare. Lo farà nelle settimane successive. E per questo la Trucco con Costanzo si mostra perplessa: «So già che non mi risponderà, però per lo meno me la gioco tutta... eh. Guarda, è stranissima ‘sta cosa, io non so cosa...». Ma se da una parte è molto delusa, dall’altra non dimentica le buone maniere e il 20 marzo fa le congratulazioni alla neo nominata segretaria particolare Tanzarella, con questo messaggino Whatsapp, corredato da numerosi emoticon: «Carissima Mina, ora che finalmente il tuo nuovo super (e delicatissimo) incarico è stato formalizzato (o comunque pubblicizzato sul sito) desidero congratularmi di persona con te!!! Immagino che la Prof. abbia tanto bisogno di una persona leale come te... ti abbraccio forte forte e... forza forza per tutto!». La risposta è altrettanto affettuosa: «Lara cara, mi riservi sempre delle belle parole. Cerco di fare del mio meglio. Non è semplice. Sono luoghi di potere… i finti amici possono essere tanti. Nel frattempo prendo le misure e mi adeguo ai ritmi altissimi. Spero che il fisico regga. Grazie grazie. Un abbraccio forte».Tanzarella ha ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale (Asn) in diritto costituzionale il 10 novembre 2020. La professoressa Trucco faceva parte della commissione che ha rilasciato la certificazione. Nei mesi precedenti lei e la Tanzarella hanno un fitto e amichevole scambio di messaggi che svariano dalla comune passione per lo sci al lavoro. In alcuni la segretaria chiede consigli sulla presentazione della domanda per l’Asn. L’11 giugno 2020 scrive: «Quando hai due minuti vorrei che mi chiarissi una cosa procedurale sulla procedura domanda abilitazioni prima di fare pasticci». La Trucco si mette a disposizione e offre «una zoomata (una videochat, ndr) più tardi». La futura stretta collaboratrice del ministro condivide i propri dubbi sui lavori da presentare con colei che la dovrà valutare. Il 30 giugno sbotta: «Sto impazzendo con la domanda… inserimento titoli». E chiede altre delucidazioni, scusandosi «per queste domande sciocche». La «tutor» la soccorre anche con uno screenshot. Mina ha difficoltà a inserire sulla piattaforma convegni e autodichiarazione, ma trova nella Trucco un valido sostegno. Si sprecano le «faccine» con i baci. E alla fine la Tanzarella chiede al proprio «giudice» dove inviarle la sua ultima pubblicazione. La Trucco se la fa spedire a casa. Il 7 novembre,3 giorni prima della formalizzazione dell’abilitazione, Tanzarella manda una serie di smiley alla Trucco, senza parole. La prorettrice risponde all’esaminanda con gli emoticon dell’applauso, della coppa e del bacio con il cuore. La Tanzarella digita un «intanto grazie». La Trucco replica: «Tutto merito tuo!». Gli ossequi si sprecano. Tanzarella: «La risposta più bella che potevi darmi». Trucco: «È la pura e semplice verità Mina cara... forza forza per tutto e speriamo di rivederci presto “in presenza”: sarebbe “la cosa”, per tanti motivi, più bella...!». Tanzarella: «Lo spero anch’io... e chissà, magari festeggiamo con un bombardino a Pozza di Fassa. Che stavolta voglio gareggiare con(tro) di te. Non prendere altri paletti». L’11 novembre, il giorno successivo al rilascio dell’abilitazione, la candidata scrive di nuovo alla commissaria, probabilmente dopo aver saputo il voto: «Fin troppo generosa Lara cara, grazie ancora». La risposta è complimentosa: «Ma no, Mina cara anzi… te lo meriti come studiosa e come persona!!!».Alla fine la Trucco ha aiutato la Tanzarella a selezionare i titoli e le pubblicazioni da caricare sulla piattaforma (come si evince dalla chat, ma anche in una lunga telefonata registrata dalla professoressa) ben conoscendo i desiderata di alcuni colleghi.La professoressa oggi ai domiciliari, dopo quella selezione, ha ammesso con i suoi più stretti collaboratori che quegli aiutini sono stati una sua debolezza, dovuta soprattutto alla consapevolezza del rapporto privilegiato dell’esaminanda con la Cartabia: «Non ho avuto la forza di astenermi come invece ho fatto in tutti gli altri casi (ben 124); peraltro, non credo che sia penalmente rilevante in quanto è “solo” una circolare del ministero a vietare ai commissari di avere contatti con i candidati…» aveva dichiarato.La chat di WhatsApp tra la Trucco e la Tanzarella si interrompe il 5 febbraio di quest’anno, ma la docente sotto inchiesta avrebbe dovuto esaminare nuovamente la collega nel maggio 2022, insieme con un’altra indagata nel procedimento genovese, Stefania Ninatti, ordinario di diritto costituzionale a Milano Bicocca, per un posto da professore di seconda fascia proprio alla Bicocca. Si trattava di un concorso chiuso, di quelli previsti dalla riforma Gelmini per regolarizzare come docenti quei ricercatori a tempo indeterminato del vecchio ordinamento che per svariate ragioni non erano riusciti diventare associati attraverso procedure aperte, pur essendo da tempo coinvolti in attività didattiche.L’esito era, dunque, scontato perché per quella specifica procedura valutativa c’era una sola candidata abilitata in tutta la facoltà eppure formalmente restava un concorso, con tanto di commissari, criteri, valutazione dei titoli e massima riservatezza sui nomi dei partecipanti sino alla proclamazione. Anche se di fatto era quasi impossibile non risalire all’identità della futura professoressa. Astrusità della burocrazia italiana.La partecipazione della Trucco all’esame della Tanzarella potrebbe essere il risultato di un piccolo scambio di favori. Il 7 settembre 2021 l’indagata telefona al collega Giulio Enea Vigevani, anche lui ordinario di diritto costituzionale presso la Bicocca e gli dice: «Ascolta… una cosa invece antipatica […] è una cosa in realtà molto rapida, però, sePuoi... c’è una valutativa per... c’è un solo partecipante [...] che sarebbe Granara (Daniele, ndr), lo conosci no? [...] ti posso mettere tra gli estraibili (per la commissione, ndr)?».Il discorso va sui concorsi per «i vecchissimi ricercatori a tempo indeterminato».«Io spero di riuscire a farlo per Mina» chiosa Vigevani. Quindi dà la sua disponibilità: «Sì sì… mettimi dentro...».Trucco si offre per ricambiare la gentilezza: «Se vuoi facciamo poi… quando Mina… vengo io...».Vigevani: «Si, a me va benissimo […]». Secondo i due docenti questi concorsi riguardano «una persona sola» e sono «specie di scatti».«Anch’io devo farlo per la Mina il prima possibile» rimugina Vigevani. Trucco condivide la fretta: «Sì, sì, perché c’è la scadenza, in teoria fine anno».Vigevani conferma: «Dobbiamo decidere entro fine anno quali fare. Ci hanno dato un po’ di posti, un po’ di possibilità, quindi speriamo. Sai c’è un po’ di concorrenza, perché noi ne abbiam tantissimi, sono dodici, addirittura i ricercatori vecchio ordinamento […] Quindi son tanti, però forse ce ne han dati cinque o sei da fare, fossero cinque o sei spero di metterla dentro».Dunque il 7 settembre Vigevani preannuncia alla Trucco che avrebbero chiesto il posto per la Tanzarella e nelle stesse ore la prorettrice si mette in moto per Granara, tentativo che le è valsa una contestazione di reato. A Genova la procedura si conclude in circa due settimane, a Milano Bicocca, invece, se la prendono più comodamente.Qui i «ricercatori vecchio ordinamento» da sistemare sono 65, di cui una dozzina solo a Giurisprudenza.Dalle procedure in corso segnalate sul sito dell’ateneo risulta che i posti totali attribuiti siano 44 di cui 7 destinati a Legge.E anche se abilitata per costituzionale c’era solo la Tanzarella, chi conosce le dinamiche universitarie fa notare che una volta andata via la Cartabia dalla Bicocca i due ordinari della materia (Ninatti e Vigevani), ottenendo un bando per «Mina», hanno portato a casa un ottimo risultato e che il concorso ha avuto una tempistica originale.Il Consiglio di dipartimento aveva stabilito che le procedure si sarebbero dovute concludere entro l’11 marzo e, invece, per la Tanzarella è stata concessa una deroga che procrastinava i termini al 2 luglio. Ben sei mesi oltre la scadenza stabilita dal ministero (31 dicembre 2021) e confermata al telefono dallo stesso Vigevani. Il 10 aprile scorso la Ninatti avverte la Trucco via chat del rinvio: «Tu e la Bindi credo siate state estratte per lo slittamento del concorso (settimana prossima il Cda dovrebbe ratificare le estrazioni e diventerà certo)».Pochi giorni dopo, nello scambiarsi gli auguri di Pasqua, la Trucco, in una telefonata registrata, fa un preciso riferimento al «concorso per la Mina» con Diletta Tega, assistente storica della Cartabia alla Corte costituzionale.Il 28 aprile scatta il blitz della Procura di Genova e lo slittamento della valutazione della Tanzarella consente di «ripulire» la commissione, nominata il 21 aprile, dalle due docenti indagate. Infatti il 3 maggio rassegna le dimissioni la Ninatti, seguita a ruota due giorni dopo dalla Trucco, che giustifica il passo indietro con «sopravvenute questioni istituzionali» e, come confida alle persone a lei più vicine, anche con la volontà di «non creare problemi alla Cartabia».A metà giugno il posto da professore associato in diritto costituzionale è assegnato alla Tanzarella, che al momento risulta in aspettativa, in virtù del ruolo di segretaria particolare del ministro Cartabia.(2. Continua)
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