Pubblicata la relazione sui vaccini. Altri 7 morti sicuramente causati dalle iniezioni, ma il 40% dei casi gravi non viene esaminato. L’ente precisa: «I sintomi meno critici non ce li segnalano più». E Nicola Magrini minimizza il problema: «I malori? Sono l’effetto nocebo».
Pubblicata la relazione sui vaccini. Altri 7 morti sicuramente causati dalle iniezioni, ma il 40% dei casi gravi non viene esaminato. L’ente precisa: «I sintomi meno critici non ce li segnalano più». E Nicola Magrini minimizza il problema: «I malori? Sono l’effetto nocebo».Alla liturgia dell’Aifa, i celebranti Nicola Magrini e Franco Locatelli ieri hanno impartito un sermone lungo, noioso quanto inutile per i milioni di italiani che vogliono solo sapere se i vaccini provocano eventi avversi. Dopo più di quattro mesi di ritardo nel pubblicare dati sul monitoraggio degli anti Covid nella popolazione, il direttore generale dell’agenzia regolatoria e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) si sono preoccupati di riempire 150 minuti di diretta streaming sulla presentazione del report annuale con dati approssimativi, letture parziali di rapporti scientifici e lezioni sulla farmacovigilanza che vorrei. Autocritica zero, anzi, si sono ringraziati tra di loro per «l’ottimo lavoro svolto al servizio del Paese». Prima di riassumere, per pochi ma grotteschi capi gli interventi di ieri, due perle che ben rendono la serietà delle argomentazioni. Magrini, rispondendo a una domanda della trasmissione Fuori dal coro di Mario Giordano, ha confermato: «Sì, il comitato scientifico sulla sorveglianza dei vaccini non si è più riunito dopo la scorsa estate». Composto da esperti e istituito il 14 dicembre 2020 come «punto di riferimento per il Sistema sanitario nazionale per garantire una sorveglianza attiva sulla sicurezza di tutti i vaccini Covid-19 che arriveranno in Italia», da mesi non viene convocato. Sapete perché? «Per esaurimento progressivo del suo ruolo», è stata la stupefacente spiegazione del dg di Aifa. Cioè in emergenza sanitaria, che ancora ci affligge, con vaccinazioni indiscriminate, il comitato di controllo vaccini sarebbe diventato inutile? La seconda, infelice uscita di Magrini, sul pulpito per le conclusioni moraleggianti, è stata quando ha citato Gregory Bateson dichiarando che «l’informazione è una differenza che produce una differenza». Nel rapporto tra Agenzia del farmaco e i cittadini italiani, fraintendimento o incomprensione vanno attribuiti a report incompleti, tardivi e a una farmacovigilanza non attiva, altro che a incapacità di percepire e apprendere il contesto. Ma veniamo alla diretta di ieri. Nessuna scusa per un report uscito in ritardo, dal 26 settembre scorso. A dover fornire una mezza giustificazione è stata scelta Anna Rosa Marra, dirigente dell’area vigilanza post marketing dell’Aifa: «A distanza di un anno solare dall’inizio della campagna vaccinale, ci sembrava doveroso fornire un’ulteriore valutazione rispetto ai dati che pubblicavamo». Intanto, però, ci veniva nascosto che erano state 24.077 le segnalazioni in più, rispetto all’ultimo rapporto, fatte avere a Eudravigilance, la banca dati dell’Ema e scoperte solo grazie alla Verità. Non è un bel comunicare trasparenza. Dalla lezioncina su come (non) funziona la farmacovigilanza, e sul tortuoso riconoscimento della correlazione di una reazione avversa con il vaccino anti Covid, l’unico elemento degno di interesse è stato l’ammissione della Marra: «C’erano vaccini nuovi e solo i dati degli studi autorizzativi», per ottenere il via libera dell’Ema. Quindi ci si è dovuti arrangiare, più o meno navighiamo a vista. Basta guardare al capitolo del report sul nesso di causalità, dove si legge che delle 117.920 segnalazioni di eventi avversi gravi pervenute tra il 27/12/2020 e il 26/12/2021, attraverso l’algoritmo del Who che permette di valutare la probabilità dell’associazione evento/vaccino, quelle definite correlabili alla vaccinazione erano il 35,9%, non correlabili il 21,6% e quelle indeterminate il 37,7%. Sapete che cosa significa «indeterminate»? L’ha spiegato Pasquale Marchione, dell’ufficio gestione dei segnali di Aifa. «Che ci sono fattori confondenti il cui possibile ruolo non è chiaro, le evidenze scientifiche sono controverse o c’è poca letteratura a riguardo». Ma stiamo parlando di eventi avversi che hanno causato ospedalizzazione, ricorso al pronto soccorso, pericolo immediato di vita, invalidità, anomalie congenite, decesso o «altra condizione clinicamente rilevante», e che per quasi il 40% delle segnalazioni gravi vengono accantonate. Sarebbe questa la farmacovigilanza che rassicura quanti hanno fatto due, tre dosi o sono costretti a porgere il braccio per poter lavorare? Allo stesso modo, qualcuno può trarre conforto dall’apprendere che «eventi trombotici e tromboembolici associati a piastrinopenia non erano stati osservati negli studi autorizzativi per loro rarità», ma furono segnali emersi nel post marketing, dopo due mesi di campagna vaccinale? Quanti altri non erano segnalati e non sono presi in considerazione?La verità è che ieri, tra toni curiali, ampollosità e autocelebrazioni, si voleva solo mettere in scena il teatrino sulla farmacovigilanza che funzionerebbe, con tanto di ringraziamenti al ministro Roberto Speranza. «Fortunatamente, a supportare un’informazione chiara, costante, nel tempo ci sono stati gli enti governativi, in primis il ministero della Salute», ha dichiarato Annalisa Capuano, responsabile Aifa Campania. Per fortuna che aveva fatto una premessa: «In realtà le politiche di comunicazione sono un intervento medico». Per quello che ha saputo comunicare l’apparato di Speranza, potremmo essere tutti deceduti. Senza contraddittorio scientifico, come da due anni fanno ministero e Aifa, la conferenza di ieri ha snocciolato pochi dati: «Si è arrivati a un effetto plateau perché ora vengono segnalati prevalentemente gli eventi gravi» e appena 22 decessi legati a una vaccinazione. Dopo l’intervento di Locatelli, che ha detto di voler tornare a fare il pediatra a tempo pieno ma intanto spaccia per tranquillizzanti 28 segnalazioni di eventi avversi su 100.000 dosi somministrate nella fascia 5-11 anni, la predica del funzionario Magrini ha suggellato lo show. Con un’affermazione che riempirà di sdegno i cittadini colpiti da reazioni post vaccino, ha cercato di sminuire la portata di dolorose conseguenze: «Attenzione all’effetto placebo/nocebo». Come dire, non siate suggestionabili, datevi una regolata perché i sintomi post vaccino spesso ve li inventate voi.
Friedrich Merz (Ansa)
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