2022-07-26
Aifa dorme e i farmaci scarseggiano. Ibuprofene per bambini introvabile
L’antipiretico pediatrico e la Tachipirina sciroppo mancano dagli scaffali: farmacisti già allarmati in vista dell’autunno. Colpa della produzione spostata a Est e della sottovalutazione delle autorità. Ci risiamo. La carenza dei farmaci nel nostro Paese sembra non importare a nessuno, se non alle persone che ne hanno disperatamente bisogno. Lo scorso autunno - inverno si sono susseguite una serie di indisponibilità nelle farmacie e negli ospedali che hanno messo a rischio le terapie di migliaia di persone. Dai farmaci chemioterapici agli antibiotici, dai vaccini per l’infanzia al paracetamolo. L’Aifa ha sempre minimizzato l’emergenza tamponando la situazione, senza mai risolverla, approvvigionandosi dall’estero. Al ministero della Salute, il sottosegretario Pierpaolo Sileri commentò l’emergenza dicendo che la questione non era di loro pertinenza.Adesso, nel pieno dell’estate, a mancare dagli scaffali è l’ibuprofene. Introvabile specialmente nella formulazione per bambini. I farmacisti sono preoccupati: «La mia paura sincera è per i mesi che arriveranno. Se già adesso è un problema figuriamoci fra l’autunno e l’inverno quando i genitori non sapranno cosa dare ai loro figli per fargli abbassare la febbre. Anche la Tachipirina sciroppo che si usa di frequente nei bambini manca di nuovo e per lo sciroppo non esiste equivalente, bisogna ricorrere alle supposte», denuncia Stefano Guidotti, un farmacista di Roma. Nel report dei farmaci carenti Aifa, si legge che il farmaco con funzione antinfiammatoria e antipiretica sarà introvabile almeno fino alla fine di ottobre. I motivi? L’elevata richiesta, la distribuzione contingentata, forniture discontinue e problemi produttivi. Informazioni che vogliono dire tutto e vogliono dire nulla. L’elevata richiesta potrebbe essere dovuta all’aumento dei casi Covid. È dimostrato infatti come l’ibuprofene sia il farmaco più adatto per contrastare le forme lievi della malattia ed è per questo che le autorità sanitarie a maggior ragione dovrebbero garantirne l’approvvigionamento. Secondo Andrea Mandelli presidente della Federazione ordini farmacisti italiani (Fofi), però, non ci sarebbe nessun allarme: «È una carenza che ovviamente crea disagio ai pazienti ma non c’è nessun allarme perché fortunatamente i farmacisti possono tamponare questa mancanza allestendo loro stessi il preparato». E aggiunge: «Come già successo in questi due anni e mezzo, i farmacisti possono sopperire alle mancanze dimostrandosi ancora una volta elemento fondamentale per costruire la prossimità delle cure, prossimità che è un’esigenza del Paese», rassicura Mandelli.Insomma secondo la Fofi la preparazione galenica dovrebbe essere la soluzione alla carenza di farmaci, un’emergenza nazionale alla quale le autorità sanitarie non hanno saputo far fronte. Torniamo quindi indietro di secoli, a quando non esistevano le produzioni industriali di farmaci e le medicine venivano preparate in maniera espressa. Ma è bene ricordare che a quei tempi, proprio per questo, c’era un tasso di mortalità molto più alto. Nelle farmacie però sono scettici: «È impensabile che si affronti la carenza di un farmaco con le preparazioni galeniche anche perché manca il principio attivo e quindi la materia prima per preparare il prodotto. Le aziende farmaceutiche ci dicono che da settembre in poi sarà anche peggio, io ho stoccato la maggior parte dell’ibuprofene che potevo, ma prima o poi finirà anche quello. Inoltre ci vogliono ore per preparare un prodotto utile per poche somministrazioni, senza contare che costa molto fare una preparazione galenica, ci vuole il personale in più e quindi verrà venduto ai pazienti a cifre molto più alte rispetto a quelle dei prodotti commerciali», insiste Guidotti.Tachipirina sciroppo e Nurofen bambini non si trovano nelle farmacie per un motivo ben preciso: ancora una volta è la mancanza di reperibilità dei principi attivi a causare la carenza. Principi attivi prodotti ormai da anni nei Paesi dell’Est asiatico come India e Cina perché di scarsa rendita. Non solo farmaci per abbassare la febbre. Un altro farmaco impossibile da trovare in farmacia è il Gaviscon utilizzato per i bruciori di stomaco e il reflusso. Anche qui si tratta di un problema di approvvigionamento. Viene prodotto con un’alga che si raccoglie in Norvegia e Finlandia, ma le colture in questo momento non bastano a coprire le esigenze. Le voci che arrivano dal territorio servono a pesare l’impatto sulla popolazione, ma lo scenario delle carenze è molto ampio e grave. Dei 2.833 farmaci carenti segnalati da Aifa nelle varie formulazioni, 237 non hanno un equivalente generico. Tradotto: non esistono farmaci che possano curare allo stesso modo di quelli mancanti. Di questi ultimi, il 95% manca per problemi produttivi, forniture discontinue o distribuzione contingentata. Tra questi abbiamo importanti trombolitici, antibiotici, antiepilettici salvavita come il Micropam (carente da mesi), il Ventolin, utilizzato per i problemi di broncospasmo e tanti altri farmaci comuni come lo Xanax. Insomma non si tratta di un problema di convenienza nel vendere altrove come si è sempre pensato, ma un’emergenza dovuta alla scarsità delle materie prime in tutti i settori e soprattutto alla delocalizzazione della produzione farmaceutica meno remunerativa. Poco meno di un anno fa lo stesso Domenico Di Giorgio evidenziava come l’esternalizzazione delle produzioni farmaceutiche al di fuori dell’Europa avesse generato una serie di problemi: «Il tema della scarsità dei principi attivi è un tema cruciale di cui si occupa anche l’Europa. La delocalizzazione delle produzioni meno remunerative ha generato una vulnerabilità. Sicuramente avere delle produzioni di materie prime critiche in Europa sarebbe importante», puntualizzava il dirigente. Da allora però non è cambiato nulla e le carenze non fanno che aumentare.
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