2021-09-03
«Addio ai Dpi nelle classi di immuni». Bianchi e Speranza si vantano pure
Ministri gongolanti per la norma discriminatoria. Enrico Giovannini in alto mare sui trasporti«Le mascherine possono essere abbassate nelle classi dove sono tutti vaccinati». L'incubo di Giuseppe Conte che elencava con aria da sovrano annoiato ciò che i cittadini potevano fare o non fare si materializza a metà pomeriggio nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi. Le parole sulle mascherine, che, come già denunciato dalla Verità, rischiano di diventare un nuovo segno di discriminazione tra i banchi, sono del sempre vigile ministro della Salute, Roberto Speranza. Che insieme ai colleghi Patrizio Bianchi ed Enrico Giovannini, affianca il premier Mario Draghi in una conferenza stampa pro vax, dove fatalmente si parla molto di scuola. Anche perché l'anno scolastico inizia tra dieci giorni e il governo è in alto mare, come dimostrano le incredibili parole di Giovannini, ministro delle Infrastrutture, che annuncia «un confronto con le Regioni nei prossimi giorni» per il problema dei mezzi. Con calma, è solo settembre.Impantananti tra mancanza dell'obbligo vaccinale ed estensione abnorme del green pass, i ministri vedono avvicinarsi la prova dell'inizio dell'anno scolastico. Draghi, come sempre, parla il meno possibile. Specialmente della scuola, che è un terreno minato. E così in conferenza stampa si limita a dire che «i dati sui vaccini danno conforto sia per la ripresa dell'attività produttiva sia per la ripresa della scuola». Il premier loda «l'adesione massiccia dei giovani» e sostiene che «la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell'anno scorso l'apertura delle scuole». Dopo di che sventola un dato: «Il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino». Che non basta per il pass definitivo.Ma che le regole siano fluttuanti lo si capisce anche dal fatto che persino a Palazzo Chigi, dove si entra solo con green pass e tamponi freschi di giornata, la mascherina veniva abbassata solo per parlare. Eppure, è lo stesso ministro della Salute a dire: «Spero che presto avremo un numero molto alto di classi in cui tutti i ragazzi, oltre che gli insegnanti, saranno vaccinati. E questo consentirà di alleggerire ulteriormente le misure, a partire dalle mascherine, che possono essere abbassate nelle classi dove sono tutti vaccinati». Se ne ricava che il togliersi la mascherina, più che un diritto e una logica conseguenza del magico green pass, sia soprattutto un premietto per i bravi bambini. E la mascherina resterà come stigma. Non male, in Occidente, nel 2021. Anche all'altro ministro del Pd, Bianchi, la mascherina permanente non sembra fare benissimo. Prima si dilunga in una serie di statistiche sull'anno scolastico passato. Poi sforna dati spettacolari sulla vaccinazione, a cominciare da un «91,5% di personale scolastico vaccinato» che dovrebbe essere lo stesso del premier. Ma se è riferito a due vaccini, è uno scoop. Infine, la butta sul poetico: «Nelle classi dove sono tutti vaccinati si può togliere la mascherina e tornare a sorridere insieme». All'ex cervellone della prodiana Nomisma devono aver fatto credere che si sorride solo con la bocca, e non anche con gli occhi. Anche sull'altra faccia del rebus scuola, ovvero come arrivarvi in sicurezza, non pare che ci sia da stare molto tranquilli. Giovannini annuncia con tono burocratico che «mercoledì è partita la fase applicativa delle linee guida sui trasporti», dunque «vorrei ringraziare i gestori delle diverse tipologie di trasporto, ma anche i viaggiatori perché secondo i dati che ci hanno inviato ieri sera da Trenitalia, il numero di persone sprovviste di green pass trovate sui treni a lunga percorrenza, le frecce, gli intercity e altro sono lo 0,2%... Parliamo di poco più di 70 persone». Con le Regioni, invece, ci si sente «nei prossimi giorni». Loro sono un po' più di 70 persone.