2024-03-07
Acea punta sull’Africa per il piano Mattei
Fabrizio Palermo (Imagoeconomica)
I progetti 2024-2028 del primo operatore idrico italiano prevedono stanziamenti da 7,6 miliardi per sostenere lo sviluppo infrastrutturale nostrano. Obiettivi anche in Europa, Medio Oriente e Magreb. Nel 2023 l’utile netto è cresciuto del 22%.Presente e futuro. Acea ha scelto la sede di Palazzo Mezzanotte a Milano per rivelare alla comunità finanziaria non solo i numeri del 2023, ma soprattutto il piano strategico 2024-2028, denominato «Green Diligent Growth», che punta a supportare lo sviluppo infrastrutturale del Paese attraverso investimenti da 7,6 miliardi focalizzati su acqua, elettrico e ambiente. I prossimi cinque anni saranno caratterizzati da una crescita «ponderata» (così la definisce l’ad Fabrizio Palermo) che non considera il termovalorizzatore di Roma, «essendoci», evidenzia ancora l’amministratore delegato, «una gara in corso». «Il piano», continua il manager, «vede un graduale incremento degli investimenti e della Rab (il valore del capitale investito netto calcolato sulla base delle regole definite per le aziende fornitrici di servizi) che si tradurranno in una sempre più attraente politica di remunerazione per gli azionisti (con un dividendo stimato in crescita del 4% annuo per un totale di oltre un miliardo di euro ndr)». Capitolo partecipazioni all’estero. I progetti per il quinquennio appena iniziato hanno l’obiettivo di presidiare le aree di business in essere senza però disdegnare le opportunità che man mano potrebbero arrivare, nella consapevolezza che necessitano di tempo per essere colte a pieno. «Acea», ha precisato Palermo, «è già presente fuori dall’ Italia. E forse non era così noto, e ci stiamo organizzando per essere sempre più presenti, ci stiamo focalizzando soprattutto sul settore dell’acqua ma anche all’ambiente. Stiamo guardando a varie geografie, oltre all’Italia. Ho parlato di Europa ma anche Africa e siamo entrati nel piano Mattei lavorando con il governo e credo che questo in futuro possa portare opportunità di creazione di valore». Acqua e infrastrutture resteranno centrali per il primo operatore italiano del servizio idrico integrato che perseguirà l’obiettivo di aumentare il livello di servizio sia nei confini nazionali sia all’estero. Il progetto di trasformazione da multiutility a forte leader nelle opere infrastrutturali nei settori regolati di acqua, elettricità e ambiente prevede sempre più gare e accordi per aggregare le gestioni locali facendo leva su capacità distintive nella gestione delle concessioni. «Vogliamo consolidare le attività in Perù e Honduras», ha rimarcato ancora l’ad, «valutando opportunità di crescita anche in Europa e Middle East tramite partnership». I piani per il futuro possono essere ambiziosi anche perché i numeri del presente sono rassicuranti. Il 2023, infatti, si è chiuso con con utile netto a 280 milioni, in aumento del 22% rispetto al 2022, e l’ebitda (la redditività) a 1 miliardo 347 milioni, in crescita del 7% rispetto al 2022. I ricavi consolidati pur raggiungendo quota 4 miliardi 649,4 milioni sono in calo del 10% rispetto all’anno prima risentendo della forte flessione dei prezzi sui mercati energetici. Fanno da traino comunque i ricavi delle aree Acqua Italia, Reti&Smart Cities e Ambiente, che rappresentano oltre il 50% del totale (a quota 2,4 miliardi) e registrano nel periodo un aumento di circa il 6%. «Siamo il primo operatore in Italia e leader in Europa con 20 milioni di clienti gestiti (10 milioni in Italia e 10 all'estero) e un ebitda di 780 milioni», ha ricordato ancora Palermo, «e adesso puntiamo ad essere un operatore internazionale diversificato: un operatore di riferimento a livello locale garantendo massima attenzione a territorio e persone, e un operatore “guida” in termini di innovazione, ricerca e sviluppo».
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)