2025-08-01
Acea lancia l’alleanza per l’acqua: Intelligenza artificiale e industria
Il lavoro col Wef consolida l’agenda globale, da integrare con energia e gas.L’acqua è sempre più un asset strategico per la crescita economica e la stabilità geopolitica. Ma gli investimenti non sono ancora sufficienti: le risorse destinate oggi al comparto sono ben al di sotto di quanto necessario. Eppure, ogni euro investito in infrastrutture idriche ne genera almeno 2,5. Ogni 100 milioni investiti si attivano oltre 1.600 nuovi posti di lavoro. Un tema sempre più al centro del lavoro di Acea, che a metà luglio, in collaborazione con il World economic forum, ha organizzato un workshop con oltre 30 direttori e alti rappresentanti a livello internazionale del settore per condividere esperienze e creare strategie in vista degli appuntamenti istituzionali internazionali in programma il prossimo anno: dall’annual meeting del World economic forum a Davos alla Conferenza Onu sull’acqua.Già lo scorso gennaio Fabrizio Palermo, ad di Acea, durante il World economic forum aveva partecipato a un panel con il commissario europeo all’Ambiente Jessika Roswall, sottolineando: «Oggi siamo orgogliosi di lanciare un’alleanza dell’acqua. Meno di un anno fa, quando noi di Acea presentammo questa visione a Davos, ci sembrava ambiziosa. Dopo un anno di intenso lavoro con il World economic forum, la water industry community è diventata realtà riunendo allo stesso tavolo altissime competenze internazionali».Parole a cui hanno fatto seguito quelle di Marco Pastorello, chief transformation officer del gruppo, in occasione dell’evento di metà luglio: «Investire nel settore idrico genera un impatto socioeconomico immediato e diffuso lungo l’intera filiera: dall’edilizia ai servizi, dall’industria fino all’innovazione tecnologica. Colmare il gap infrastrutturale è una leva strategica per stimolare crescita economica, occupazione e aumentare la competitività dei territori».In un contesto segnato da scarsità crescente e accesso frammentato all’acqua, le tensioni tra Stati per il controllo dell’oro blu sono in aumento. Tuttavia, se gestita con criteri di equità e trasparenza, la risorsa idrica può trasformarsi in una leva diplomatica, favorendo il dialogo e promuovendo stabilità nel lungo periodo.Per sbloccare il potenziale economico e sociale dell’acqua, il settore ha bisogno di dati condivisi, strumenti finanziari dedicati, governance rafforzata e nuovi modelli di business. La disponibilità di dati affidabili e standardizzati è cruciale: le istituzioni pubbliche e le banche di sviluppo richiedono infatti sistemi di reportistica omogenei per allocare le risorse e guidare le riforme. Parallelamente, è necessario sviluppare strumenti finanziari mirati e mappature degli investimenti per mobilitare capitali pubblici e privati. Progetti come reti intelligenti anti perdite, sistemi di riuso su larga scala e impianti di desalinizzazione offrono ritorni finanziari in linea con altri settori con rischi contenuti. Serve però anche un quadro di governance più chiaro e centralizzato, supportato da un’autorità regolatoria indipendente.Infine, il settore idrico si sta sempre più aprendo a nuove contaminazioni industriali. Dalle soluzioni decentralizzate per il settore immobiliare fino ai sistemi di raffreddamento ottimizzati con Ia, l’acqua è una leva di competitività anche per attori non tradizionali. Allo stesso modo, l’adozione di modelli multiutility, che integrano acqua, energia e gas, rappresenta un’opportunità.Il workshop di Ginevra ha così posto le basi per consolidare un’agenda industriale condivisa. A giugno la Commissione Ue ha adottato l’European water resilience strategy che ha fissato oltre 40 azioni prioritarie per rafforzare la sicurezza e l’efficienza del settore idrico. L’obiettivo ora è arrivare a Davos 2026 con un pacchetto strutturato, che comprenda un dimensionamento chiaro del divario infrastrutturale del settore idrico con soluzioni e investimenti prioritari e un set di abilitatori finanziari e normativi per accelerarne la scalabilità.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)