2025-02-13
Accordo vicino sulla nuova rottamazione
Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani (Ansa)
Il vertice di maggioranza si è concluso con un’intesa di massima sulla maxi dilazione delle cartelle esattoriali. Passi avanti anche sulle nomine alla Consulta, che verranno votate oggi. Niente intesa sui medici, Fi contraria all’assunzione nel Ssn.Un vertice a tutto campo per fare il punto sull’attività di governo e in particolare sui temi di più stringente attualità: sanità, fisco e l’elezione dei quattro giudici della Corte Costituzionale che mancano per ricomporre il plenum. A Palazzo Chigi, ieri mattina, si sono riuniti per due ore il premier Giorgia Meloni; i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani; i ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e della Salute, Orazio Schillaci; i governatori del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (che è anche presidente della Conferenza delle Regioni); del Lazio, Francesco Rocca e del Piemonte, Alberto Cirio. Al di là delle smentite di rito, la Lega ha ribadito la sua proposta di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Una proposta che prevede la possibilità di pagare senza sanzioni e interessi le cartelle esattoriali emesse fino al 31 dicembre 2023, in 120 rate tutte uguali spalmate su dieci anni, senza sanzioni e interessi. Inoltre, la Lega chiede anche di riaprire i termini della rottamazione quater, quella in corso, per permettere a chi non ha pagato tutte le rate di rimettersi in carreggiata. Le resistenze degli alleati sembrano definitivamente superate: Giorgetti al termine del consiglio federale della Lega che si è riunito dopo il vertice di Palazzo Chigi ha risposto con un laconico quanto significativo «non smentisco» a chi gli ha chiesto se sia d’accordo con la proposta del suo partito di una nuova rottamazione. «Avanti sulla strada per la rottamazione delle cartelle esattoriali», ha annunciato Salvini sui social, «con l’obiettivo di arrivare a una vera pace fiscale per milioni di italiani in buona fede». Fratelli d’Italia ha aperto decisamente alla proposta del Carroccio attraverso le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: «Siamo tutti d'accordo», ha detto Ciriani, «l’unico problema è trovare le risorse per poterla fare. Se siamo in grado di garantire le risorse naturalmente non ci opponiamo, anzi». Le risorse necessarie ammontano a circa 5 miliardi, ma va detto che a fronte del taglio di sanzioni e interessi il provvedimento porterà nelle casse dello Stato i soldi dei contribuenti che non sono riusciti a onorare, loro malgrado, le scadenze, ma che vogliono pagare il dovuto e mettersi in regola.Dal fisco alla sanità, il governo vuole accelerare sulle liste di attesa. Ridurre i tempi biblici per le prestazioni sanitarie è un preciso obiettivo del centrodestra. Si lavora per individuare le possibili soluzioni, tra le quali ad esempio l’obbligo per i cittadini che sanno di saltare un appuntamento di comunicare la disdetta entro le 48 ore precedenti. Non c’è ancora la quadra sull’idea di cambiare lo status dei medici di famiglia da liberi professionisti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale a dipendenti pubblici a tutti gli effetti. L’obiettivo di questa riforma è destinare i medici di famiglia che entreranno in servizio dopo l’eventuale approvazione del provvedimento alle «case di comunità», strutture di medicina territoriale previste dal Pnrr che dovrebbero entrare in funzione dal 2026. L’idea però non piace a Forza Italia: «Noi non la votiamo e non si fanno i blitz», ha detto il capogruppo azzurro Paolo Barelli, a quanto riporta l’Agi. «La riunione di oggi (ieri, ndr) a Palazzo Chigi», ha commentato il ministro Schillaci, «è stata l’occasione per un confronto ampio su diversi temi della sanità a partire dalle liste d'attesa fino ai medici di famiglia. Un Servizio sanitario nazionale più efficiente e soprattutto più equo è obiettivo comune del Governo, delle Regioni e dei partiti di maggioranza per migliorare i servizi ai cittadini». «Non è stato espresso nessun orientamento», ha sottolineato Fedriga, «abbiamo fatto solo l’inquadramento generale della situazione. Abbiamo la grande sfida delle liste d’attesa, abbiamo la sfida dei pronto soccorso, quindi dell’emergenza-urgenza, la sfida dell’attrattività di alcune specializzazioni, quindi il tema è sicuramente grande. Adesso», ha aggiunto Fedriga, «ci confronteremo anche all'interno della Conferenza e successivamente con il governo. I fondi mi sembra che siano stati messi, dopodiché più fondi ci sono, più siamo contenti: però se fosse solo un problema di fondi sarebbe quasi più facile». Infine, la Consulta: oggi il parlamento torna a riunirsi in seduta comune per eleggere, o tentare di farlo, i quattro giudici mancanti per il plenum. I nomi certi sono Francesco Saverio Marini, il consigliere giuridico di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, per Fdi, e Massimo Luciani in quota Pd. Sul “super partes” le quotazioni più alte sono quelle di Maria Alessandra Sandulli, mentre Forza Italia potrebbe puntare su Gennaro Terracciano. Nessuna certezza fino a ieri sera, e non si può escludere che se non ci sarà una intesa complessiva si possa iniziare a eleggere tre giudici, rinviando poi la scelta del quarto. La soluzione del rebus non è semplice, poiché bisogna trovare un pieno accordo tra tutti i partiti e anche, naturalmente, all’interno degli stessi. Ieri sera circolavano anche indiscrezioni su contatti tra Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.