2025-04-30
Industria, immigrazione, diplomazia. Intesa totale tra Erdogan e Meloni
Giorgia Meloni insieme al premier turco Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
I complimenti del leader turco in visita a Roma: «Italia coraggiosa e determinata». Il premier esulta: «Grazie alla nostra cooperazione azzerate le partenze da Ankara, lottiamo insieme contro i trafficanti». Gli uomini dello staff del presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno tutti i baffi. È una delle prime cose che si notano della delegazione che ieri a Roma ha accompagnato il presidente. Non è un caso. Erdogan gradisce che chi lavora al palazzo presidenziale porti il mustacchio, «un po’ come Silvio Berlusconi, ma al contrario» commenta qualcuno ricordando di come l’ex presidente del Consiglio non amasse la barba.Non è dato sapere se lo staff di Erdogan lo faccia per piacere o per obbligo, ma dà la cifra dell’uomo che, piaccia o meno, da 11 anni è il presidente della Turchia, Paese strategico per il Mediterraneo e non solo. Da qui parte la collaborazione tra Italia e Turchia rinnovata ieri con un vertice intergovernativo tra le due nazioni. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni arriva poco dopo le 11.30 in una Villa Doria Pamphilj blindatissima. La delegazione italiana era composta dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, dal ministro dello Sport Andrea Abodi e dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. Con loro anche i viceministri Edmondo Cirielli (Affari esteri e Cooperazione internazionale), Edoardo Rixi (Trasporti e Infrastrutture) e i sottosegretari Isabella Rauti (Difesa) e Claudio Barbaro (Ambiente e Sicurezza energetica).«L’Italia è il primo partner commerciale della Turchia nell’area del Mediterraneo, il secondo in Europa, con un interscambio cresciuto negli ultimi anni in modo considerevole passando da 26 miliardi nel 2023 al record di oltre 32 miliardi di dollari nel 2024, dinamica nella quale tra l’altro le esportazioni italiane hanno avuto un ruolo decisivo registrando nell’ultimo anno un aumento di oltre il 28 per cento», ha detto la Meloni nella conferenza stampa che ha tenuto insieme a Erdogan a margine del vertice. L’obiettivo quindi cresce: «40 miliardi nel medio periodo», rilanciano entrambi. Business ma non solo. «L’incontro a San Pietro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un significato enorme», ha detto Meloni ringraziando Erdogan per l’opera di mediazione che ha portato avanti fin dall’inizio della guerra di invasione russa dell’Ucraina e ammonendo la Russia: «Bene la tregua di tre giorni, ma non basta». Il presidente turco ha ribadito l’impegno di «ogni sforzo possibile per arrivare a una soluzione». La lotta contro l’immigrazione irregolare resta uno dei punti in comune tra le due Nazioni. «La cooperazione in ambito migratorio sta funzionando molto bene, ha portato in questi anni al sostanziale azzeramento delle partenze di immigrati irregolari dalle coste turche, per questo ringrazio ovviamente il presidente Erdogan. Intendiamo continuare a lavorare in questa direzione approfondendo sempre più la nostra cooperazione, in particolare nella lotta alle organizzazioni criminali e trafficanti di esseri umani», ha spiegato Meloni. «Continueremo a collaborare con l’Italia anche nella lotta contro l’immigrazione irregolare» così come «su progetti energetici comuni nel Mediterraneo», così il presidente turco. «Stiamo attraversando un periodo in cui si discute di un maggiore protezionismo nell’economia e di chiusura delle frontiere», ha proseguito Erdogan, «tutti seguiamo gli scontri sulle tariffe doganali e ci impegniamo a gestire con successo questo clima dinamico per l’economia, provando a trasformarlo addirittura in un’opportunità: in passato abbiamo superato processi simili senza subire alcun danno e crediamo di raggiungere lo stesso successo anche oggi». «Economia e commercio sono il traino della collaborazione tra Italia e Turchia», la sua sintesi. Un’intesa che va rafforzandosi anche grazie «all’approccio coraggioso e determinato del presidente Meloni su molte questioni sensibili». Entrambi hanno firmato una dichiarazione congiunta che riguarda più punti: tra gli altri citati si impegnano a cooperare per la stabilizzazione del Mediterraneo e per la pace in Medio Oriente. Si sono inoltre impegnati a sostenere i tre pilastri del sistema delle Nazioni Unite, ovvero pace e sicurezza, sviluppo e diritti umani. Un’altra è stata siglata tra i ministeri degli Esteri di Italia e Turchia «sul rafforzamento delle relazioni economiche bilaterali», nove i memorandum di intesa chiusi fra i due governi e annunciati al termine del vertice assieme a un protocollo di intesa tra Leonardo e Baykar Technologies.Dall’energia, all’automotive, dalla ricerca tecnologica alla collaborazione nel settore difesa e aerospazio, passando per lo sviluppo di progetti in campo culturale, museale e di tutela del patrimonio. Questi gli ambiti di cooperazione delle intese siglate poi nel pomeriggio al business forum che si è tenuto all’Hotel Parco dei Principi di Roma, alla presenza di oltre 500 aziende, tra cui Sace, Cdp, Simest e Ice. «Il nostro lavoro ha consentito all’Italia di tornare a essere particolarmente efficace nella capacità di accogliere e attrarre più investimenti» ha spiegato il premier. «È una nazione oggi solida economicamente, solida finanziariamente, stabile politicamente e questo sicuramente fa la differenza», ha aggiunto salutando con favore e ritenendo «significativo il piano di investimenti triennale che è stato presentato da Beko per rilanciare la competitività degli stabilimenti italiani, per valorizzare la forza straordinaria del Made in Italy. È un accordo che i nostri ministri dell’Industria, che ringrazio, hanno seguito e continueranno a seguire con attenzione anche per garantire i livelli occupazionali».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)