
Via libera della Regione all’osservatorio per la sorveglianza attiva della fascia 0-14 anni dopo l’aumento di pericarditi e miocarditi.Da Teramo a Chieti, passando per L’Aquila, il rischio miocarditi e pericarditi nei giovanissimi non sarà più ignorato. «La nostra Regione si è impegnata a istituire una sorveglianza attiva e un monitoraggio stabile sulla fascia 0-14 anni. Il piccolo Abruzzo ha mostrato maggiore attenzione di altri, per la salute dei nostri ragazzi», dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marco Cipolletti. La risoluzione, approvata il 27 dicembre, risponde alle richieste di genitori preoccupati per l’alto numero di decessi inspiegati. «Sono davvero tanti, 17 bimbi abruzzesi che non ci sono più, in seguito a morti improvvise tra il 2022 e il 2023», sottolinea Domenico Liberati, segretario generale del comitato etico Difesa minori. Già in piena campagna vaccinale anti Covid aveva chiesto una sorveglianza della mortalità nella fascia di età pediatrica. «E ben 87 soffrono di pericardite, solo dai dati in nostro possesso. Bisogna accertare la familiarità tra i fattori predisponenti, per capire l’incidenza e l’aumento della mortalità per queste patologie cardiovascolari. Occorrono informazioni cliniche dei parenti stretti e di tutti i soggetti a rischio», aggiunge Liberati. Nell’ottobre del 2021, l’ingegnere pescarese scelse lo sciopero della fame e della sete per protestare contro quello che stava accadendo nelle scuole ed essere ricevuto in Regione. «Nella classe di mia figlia, allora quattordicenne, facevano l’appello dei vaccinati e dei non vaccinati», ricorda. Liberati chiedeva la fine di vergognose discriminazioni, l’esecuzione di tamponi gratuiti nelle scuole, analisi pre vaccinazione e una sorveglianza attiva degli eventi avversi post inoculo. Istanze ignorate, durante l’emergenza sanitaria.A gennaio di quest’anno, la Regione Abruzzo ha istituito il registro delle morti improvvise, grosso passo in avanti ma non bastava. «I dati recenti del network comunitario di sorveglianza EuroMomo evidenziano un eccesso di mortalità, per l’anno 2022, tra i 0 e i 14 anni», faceva presente la scorsa estate Cipolletti, ricordando che in Abruzzo erano 153. 916 i bambini in quella fascia di età. Attento alle problematiche sanitarie, ha sempre dato risconto politico alle richieste del comitato Difesa minori. Lo scorso aprile, è stato primo firmatario di due mozioni, per uno screening cardiaco in fascia 0-14 e per l’obbligo di autopsia in caso di morte improvvisa. Ad agosto, un tavolo tecnico convocato dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Maria Concetta Falivene e al quale avevano partecipato Cipolletti e Liberati oltre ad esperti come l’endocrinologo Vanni Frajese, si era concluso con l’impegno di Nicoletta Verì, assessore alla Salute della Regione Abruzzo, di istituire un osservatorio permanente. A fine mese, Cipolletti presentava la richiesta di risoluzione.Nel documento, il consigliere regionale di FdI invitava presidente e Giunta a impegnarsi per «monitorare costantemente, e a mezzo della raccolta di dati aggregati, il fenomeno dell’eccesso di mortalità»; così pure «a elaborare e proporre, con apposito provvedimento normativo, misure mirate all’istituzione di una sorveglianza sanitaria attiva», sempre riferita alla popolazione under 14. Non solo screening e monitoraggi cardiaci dei vaccinati, ma sorveglianza attiva di tutti i bambini con legami familiari con i deceduti per morti improvvise. Se poi i medici accerteranno correlazioni con il vaccino anti Covid, questo sarà un altro fondamentale elemento di chiarezza. La risoluzione approvata dal Consiglio regionale dell’Abruzzo è un atto formale, significa che non è sottovalutata la gravità di così tanti decessi nella popolazione più giovane. Certo, ora servono linee guida sulle quali esperti sono al lavoro. E la Giunta Marsilio è a fine mandato, il prossimo marzo si svolgeranno le elezioni regionali, ma Cipolletti garantisce «massimo impegno e massima priorità», perché l’osservatorio diventi una realtà sul suo territorio.
Maurizio Landini (Ansa)
- Aumentano gli scontenti dopo il divorzio dalla Uil. Ma il leader insiste sulla linea movimentista e anti Meloni In vista di elezioni e referendum è pronto a imporre il fedelissimo Gesmundo come segretario organizzativo.
- Proteste contro l’emendamento che chiede di comunicare 7 giorni prima l’adesione.
Lo speciale contiene due articoli.
Da mesi, chi segue da vicino le vicende del sindacato e della politica economica del Paese si pone una domanda, se vogliamo banale: ma è possibile che di fronte alla trasformazione della Cgil in una sorta di movimento d’opposizione al governo, ai continui no rispetto a qualsiasi accordo o contratto di lavoro che possa coinvolgere la Meloni e a cospetto di un isolamento sempre più profondo, non ci sia nessuno che dall’interno critichi o comunque ponga qualche domanda a Maurizio Landini?
2025-11-16
Borghi: «Tassare le banche? Sostenibile e utile. Pur con i conti a posto l’Ue non ci premierà»
Claudio Borghi (Ansa)
Il senatore della Lega: «Legge di bilancio da modificare in Aula, servono più denari per la sicurezza. E bisogna uscire dal Mes».
«Due punti in più di Irap sulle banche? È un prelievo sostenibilissimo e utile a creare risorse da destinare alla sicurezza. Le pensioni? È passato inosservato un emendamento che diminuisce di un mese l’età pensionabile invece di aumentarla. La rottamazione? Alla fine, anche gli alleati si sono accodati». Claudio Borghi, capogruppo della Lega in commissione Bilancio del Senato e relatore alla legge di bilancio, sciorina a raffica gli emendamenti di «bandiera» del suo partito con una premessa: «Indicano una intenzione politica che va, poi, approfondita». E aggiunge: «Certo, la manovra avrebbe potuto essere più sfidante ma il premier Giorgia Meloni non ha fatto mistero di volerci presentare nella Ue come i primi della classe, come coloro che anticipano il traguardo di un deficit sotto il 3% del Pil. Io, però, temo che alla fine non ci daranno alcun premio, anche perché, ad esempio, la Bce ha già premiato la Francia che ha un deficit superiore al nostro. Quindi, attenti a non farsi illusioni».
Roberto Fico (Ansa)
Dopo il gozzo «scortato», l’ex presidente della Camera inciampa nel box divenuto casa.
Nella campagna elettorale campana c’è un personaggio che, senza volerlo, sembra vivere in una sorta di commedia politica degli equivoci. È Roberto Fico, l’ex presidente della Camera, candidato governatore. Storico volto «anticasta» che si muoveva in autobus mentre Montecitorio lo aspettava, dopo essere stato beccato con il gozzo ormeggiato a Nisida, oggi scaglia anatemi contro i condoni edilizi, accusando il centrodestra di voler «ingannare i cittadini». «Serve garantire il diritto alla casa, non fare condoni», ha scritto Fico sui social, accusando il centrodestra di «disperazione elettorale». Ma mentre tuona contro le sanatorie, il suo passato «amministrativo» ci racconta una storia molto meno lineare: una casa di famiglia (dove è comproprietario con la sorella Gabriella) è stata regolarizzata proprio grazie a una sanatoria chiusa nel 2017, un anno prima di diventare presidente della Camera.
Edmondo Cirielli e Antonio Tajani (Ansa)
L’emendamento alla manovra di Fdi mira a riattivare la regolarizzazione del 2003. Così si metterebbe mano a situazioni rimaste sospese soprattutto in Campania: all’epoca, il governatore dem Bassolino non recepì la legge. E migliaia di famiglie finirono beffate.
Nella giornata di venerdì, la manovra di bilancio 2026 è stata travolta da un’ondata di emendamenti, circa 5.700, con 1.600 presentati dalla stessa maggioranza. Tra le modifiche che hanno attirato maggiore attenzione spicca quella di Fratelli d’Italia per riaprire i termini del condono edilizio del 2003.
I senatori di Fdi Matteo Gelmetti e Domenico Matera hanno proposto di riattivare, non creare ex novo, la sanatoria introdotta durante il governo Berlusconi nel 2003. Obiettivo: sanare situazioni rimaste sospese, in particolare in Campania, dove la Regione, all’epoca guidata da Antonio Bassolino (centrosinistra), decise di non recepire la norma nazionale. Così migliaia di famiglie, pur avendo versato gli oneri, sono rimaste escluse. Fdi chiarisce che si tratta di «una misura di giustizia» per cittadini rimasti intrappolati da errori amministrativi, non di un nuovo condono. L’emendamento è tra i 400 «segnalati», quindi con buone probabilità di essere discusso in commissione Bilancio.






