
Il Titano rinnega la libertà più elementare: quella di nascere. Interruzione di gravidanza permessa anche in stadio terminale.San Marino, che libera non è più, avendo rinnegato la libertà più elementare: quella di nascere. Anche a San Marino è arrivata la legalizzazione dell'aborto, a spese dei contribuenti, con una legge folle che lo permette in qualsiasi stadio gravidanza, anche in quelli terminali, e che non permette l'elementare diritto a non uccidere, la elementare libertà all'obiezione di coscienza dei medici e infermieri. San Marino è diventato un luogo totalitario.Fino ad oggi anche le nuove vite nel grembo delle loro madri si potevano dire tutelate da una legge che non ha mai permesso che nessuna donna morisse o finisse in prigione, ma che puniva l'aborto come reato penale, testimonianza questa di come il legislatore ritenesse un bene tanto prezioso, quello di una nuova vita, superiore a ogni circostanza generativa, tale da produrre un monito così forte a chiunque pensasse di poter mettere fine all'esistenza di un embrione, feto, bambino e futuro uomo.Assistiamo a un rigurgito di rivendicazioni che non appartengono per niente affatto all'uomo dotato di ragione e coscienza, filantropia, oltre che di cultura, e che hanno portato all'analisi frettolosa e spasmodica di una proposta di legge volta alla legalizzazione dell'aborto nella quale, come ha commentato il giudice Giacomo Rocchi, non solo «si scimmiotta la 194 ma liberandosi dalle norme in essa presenti e frutto di una sensibilità ancora presente all'epoca in cui fu approvata dal parlamento italiano, nella proposta sammarinese si nega il valore sociale della maternità e della tutela della vita umana fin dal suo inizio. La legge proposta a San Marino è di stampo prettamente individualista e libertaria e porta a false libertà anche per la donna e per la vita sessuale delle persone».Questa legge, come ogni articolato di ispirazione ideologica, non parla mai del bambino: che il contenuto dell'utero materno, se nessuno lo uccide, diventerà un bimbetto che prima o poi pronuncerà la parola «mamma» è del tutto secondario. Se il contenuto dell'utero fosse chiamato bimbo qualcuno avrebbe un sussulto all'idea di trattarlo come un tumore o una cisti, qualcosa che deve essere tolto e buttato con le garze sporche. E propina l'aborto anche nelle fasi avanzate e terminali della gravidanza citando i rarissimi casi di incesto e violenza: la teoria è che i rarissimi bimbi nati da incesto o stupro non abbiano i fasci spinotalamocorticali per sentire il dolore della loro morte, non siano creature umane, siano feccia, scarto, siano privi di umanità. Aborto nelle fasi terminali vuol dire che il bambino viene smembrato in una fase in cui la sua capacità di provare dolore è assolutamente identica a quella di un bambino già nato e in una fase in cui potrebbe sopravvivere in una incubatrice. L'aborto tardivo si fa inducendo un parto prematuro, e impedendo al bimbo di sopravvivere anche se vitale. La crudeltà estrema di queste pratiche nasce dal fatto che viene uccisa una creatura che, fuori dal corpo della madre, potrebbe essere vitale. La legge parla entusiasticamente di eugenetica: il prodotto fallato non lo vuole nessuno. Quando mi sento triste vado su YouTube riguardo il bellissimo cortometraggio Il circo della farfalla. Il protagonista è un uomo. Nick, Nicholas James Vujicic, nato senza gambe senza braccia, che è diventato il più straordinario leader motivazionale. È sposato e ha quattro bambini sani. Penso al gran numero di persone che ho conosciuto vittime della talidomide, con arti imperfetti e vite magnifiche. Penso a tutti i ragazzi con la sindrome di Down che valorosamente affrontano la vita. Penso a un mio carissimo amico che ha un bimbetto con un piedino torto: durante la gravidanza per ben tre volte è stato proposto l'aborto del suo bambino. Penso ai due terrificanti casi in Italia di bimbi abortiti vivi e lasciati a morire soli in scatole di metallo con agonie durate più di 10 ore, abortiti rispettivamente per un labbro leporino, risolvibile chirurgicamente, e per un'atresia dell'esofago, anche questa risolvibile chirurgicamente, che oltretutto non c'era nemmeno: un errore dell'ecografista. Qualcuno ha pensato all'orrore nella mente delle loro madri, dopo che si sono rese conto dell'errore tragico che avevano fatto? Qualcuno ha capito che, una volta che si è instaurata la mentalità dell'aborto per prodotto fallato, gli stessi medici lo propongono per qualsiasi cosa? Fortunatamente non abbiamo ancora la diagnosi prenatale di miopia e tendenza all'obesità. Se aspettate un bambino e vi hanno detto che non è perfetto, vi prego andate su YouTube e guardate Il circo della farfalla. Esiste una magnificenza dell'imperfezione ed è la caratteristica della vita.Qualcuno si è mai reso conto di che ferita sia, nell'inconscio di una donna, aver abortito? Quante vite vengono vissute con la depressione cronica, scelte sempre sbagliate, con una frenesia di autodistruzione che, andando a guardare, nasce proprio quel giorno lì, quando la donna ha fatto una scelta «comoda e ovvia», perlomeno così le è stata venduta. Nella legge i padri non sono mai nominati, ovviamente. Ad alcuni l'aborto spezzerà il cuore, mentre per altri, i peggiori, è una magnifica autostrada per la deresponsabilizzazione. Qualcuno ha una qualche idea di che danno sia in una famiglia un aborto volontario? In qualche maniera i fratellini lo percepiscono, loro sanno. Sempre in questo aborto di legge, che peraltro ha avuto il plauso della maggior parte dei politici che seggono nel parlamento di San Marino, si esclude, violando ogni norma riportata sulla carta dei diritti dell'uomo, il diritto elementare all'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario: non è consentito a un medico avere la nausea davanti a un corpicino che finisce smembrato nell'aspiratore, meno che mai è prevista una figura che possa parlare anche solo per pochi minuti a chiarire che una scelta che sembra comoda e ovvia in realtà non lo è per nulla. La morte del piccolo ammasso di cellule che era destinato a diventare un figlio, non è affatto ovvia e non è nemmeno comoda: le conseguenze a corta e lunga distanza ci sono, è come se una polvere di morte entrasse nella persona della madre, una sottilissima e impalpabile polvere radioattiva che irradia pensieri di scomparsa e di perdita. Si può abortire da minorenni senza il consenso dei genitori: ovviamente una giovane donna considerata non abbastanza matura da poter votare, è considerata abbastanza matura per decidere la morte del piccolo grumo di cellule che, prima o poi, se non finisce smembrato nel bidone dell'aspiratore, diventerebbe un bimbo in grado di dire la parola mamma. Nella legge si prescrive anche la solita micidiale diseducazione sessuale da fare nelle scuole, una descrizione squallidissima della sessualità rappresentata non più come il più grande dono di Dio, ma come uno strofinio insulso da cui si ricavano sensazioni, con tristissime raccomandazioni su come limitare il rischio di beccarsi malattie sessualmente trasmissibili e quello, considerato non meno grave, di mettere al mondo una creatura. La sessualità è una maniera trovata da Dio, o se preferite dalla vita, per creare la generazione successiva mediante l'incontro di maschile e femminile, e quindi la sessualità deve essere sempre piena di affettività e di maturità perché, almeno in teoria, potrebbe generare una nuova magnifica vita. La sessualità invece viene sempre descritta nei corsi di educazione sessuale come qualcosa di insulso, vuoto e deresponsabilizzato, uno squallore mortale.Siamo una cultura di morte. Tutta la nostra civiltà è una cultura di morte, rappresentata non a caso nel genere hanno il più caro: l'horror. San Marino, finora, era stata fuori da questo orrore. Facciamo tutto il possibile perché questa piccola bolla di civiltà resti intatta.La vita è magnifica, e non smette mai di sorprenderci, se solo le permettiamo di esistere, se le permettiamo di sorprenderci, di aggirare le nostre insulse miserabili piccole strade fatte di comodo e ovvio.
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L’annuncio per un’abitazione a Roma. La padrona di casa: «Non dovete polemizzare».
La teoria di origine statunitense della «discriminazione positiva» ha almeno questo di buono: è chiara e limpida nei suoi intenti non egualitari, un po’ come le quote rosa o il bagno (solo) per trans. Ma se non si fa attenzione, ci vuole un attimo affinché la presunta e buonista «inclusione» si trasformi in una clava che esclude e mortifica qualcuno di «meno gradito».
Su Facebook, la piattaforma di Mark Zuckerberg che ha fatto dell’inclusività uno dei principali «valori della community», è appena apparso un post che rappresenta al meglio l’ipocrisia in salsa arcobaleno.
In Svizzera vengono tolti i «pissoir». L’obiettivo dei progressisti è quello di creare dei bagni gender free nelle scuole pubbliche. Nella provincia autonoma di Bolzano, pubblicato un vademecum inclusivo: non si potrà più dire cuoco, ma solamente chef.
La mozione non poteva che arrivare dai Verdi, sempre meno occupati a difendere l’ambiente (e quest’ultimo ringrazia) e sempre più impegnati in battaglie superflue. Sono stati loro a proporre al comune svizzero di Burgdorf, nel Canton Berna, di eliminare gli orinatoi dalle scuole. Per questioni igieniche, ovviamente, anche se i bidelli hanno spiegato che questo tipo di servizi richiede minor manutenzione e lavoro di pulizia. Ma anche perché giudicati troppo «maschilisti». Quella porcellana appesa al muro, con quei ragazzi a gambe aperte per i propri bisogni, faceva davvero rabbrividire la sinistra svizzera. Secondo la rappresentante dei Verdi, Vicky Müller, i bagni senza orinatoi sarebbero più puliti, anche se un’indagine (sì il Comune svizzero ha fatto anche questo) diceva il contrario.
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L’episodio è avvenuto a Lucca: la donna alla guida del bus è stata malmenata da baby ubriachi: «Temo la vendetta di quelle belve».
Città sempre più in balia delle bande di stranieri. È la cronaca delle ultime ore a confermare quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: non sono solamente le grandi metropoli a dover fare i conti con l’ondata di insicurezza provocata da maranza e soci. Il terrore causato dalle bande di giovanissimi delinquenti di origine straniera ormai è di casa anche nei centri medio-piccoli.
Quanto accaduto a Lucca ne è un esempio: due minorenni di origine straniera hanno aggredito la conducente di un autobus di linea di Autolinee toscane. I due malviventi sono sì naturalizzati italiani ma in passato erano già diventati tristemente noti per essere stati fermati come autori di un accoltellamento sempre nella città toscana. Mica male come spottone per la politica di accoglienza sfrenata propagandata a destra e a manca da certa sinistra.
Zohran Mamdani (Ansa)
Le battaglie ideologiche fondamentali per spostare i voti alle elezioni. Green e woke usati per arruolare i giovani, che puntano a vivere le loro esistenze in vacanza nelle metropoli. Ma il sistema non può reggere.
Uno degli aspetti più evidenti dell’instaurazione dei due mondi sta nella polarizzazione elettorale tra le metropoli e le aree suburbane, tra quelle che in Italia si definiscono «città» e «provincia». Questa riflessione è ben chiara agli specialisti da anni, rappresenta un fattore determinante per impostare ogni campagna elettorale almeno negli ultimi vent’anni, ed è indice di una divisione sociale, culturale ed antropologica realmente decisiva.
Il fatto che a New York abbia vinto le elezioni per la carica di sindaco un musulmano nato in Uganda, di origini iraniane, marxista dichiarato, che qualche mese fa ha fatto comizi nei quali auspicava il «superamento della proprietà privata» e sosteneva che la violenza in sé non esista ma sia sempre un «costrutto sociale», così come il genere sessuale, ha aperto un dibattito interno alla Sinistra.






