2024-02-02
A sinistra si svegliano ora sui farmaci carenti
Solo dopo l’allarme di Fedez, il Pd interpella Orazio Schillaci sui medicinali introvabili. Roberto Speranza se ne lavò le mani.Sono 3.513 i farmaci carenti del nostro Paese. Questo è l’ultimo bilancio del rapporto pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco. Numeri che negli ultimi mesi, anni, non hanno fatto che crescere. Qui alla Verità il primo allarme lo lanciammo a novembre 2021. In quel periodo però, quello di Roberto Speranza e compagnia, non si potevano fare denunce. Non si potevano creare allarmismi. Venimmo tacciati di terrorismo, di indurre gli italiani all’assalto delle farmacie per fare scorte non necessarie. In quel periodo rincorrevamo chi se ne doveva occupare, da Pierpaolo Sileri, allora sottosegretario alla Salute, a Nicola Magrini, direttore generale di Aifa, con delle domande. Domande che non hanno mai ricevuto risposte. Adesso, visto che lui stesso ne ha bisogno, della carenza dei farmaci se ne è accorto anche il rapper Fedez. Il marito di Chiara Ferragni, nelle stories di Instagram, con fare preoccupato si è rivolto ai suoi follower, dicendo: «Essendo stato operato al pancreas, come tutte le persone come me ho bisogno di assumere enzimi pancreatici per poter mangiare e assimilare il cibo, e stiamo avendo dei problemi. L’azienda che li produce sembrerebbe essere una sola, e da un mesetto a questa parte sembra non si trovino». Caro Fedez, benvenuto tra i comuni mortali, è parecchio tempo che l’Italia e l’intera Europa soffrono questo problema dovuto allo shortage di materie prime, ai rincari energetici e alla delocalizzazione della produzione dei principi attivi in Paesi come Cina e India. C’è stato un periodo in cui sono mancati nelle farmacie gli antibiotici pediatrici, sono mancate le cure tumorali salvavita. In altri periodi sono stati i cardiopatici a soffrire per la mancanza di medicinali. Attualmente anche chi soffre forme di epilessia fatica a trovare le cure. All’appello del rapper ha risposto il ministero della Salute (anche se ai tempi di Speranza e cricca, ci dicevano che il problema non fosse di loro competenza). «Riguardo alla carenza di enzimi pancreatici, si precisa che la questione riguarda, nello specifico, il farmaco Creon. Si tratta di una situazione nota e indipendente dalle attività regolatorie di Aifa, che ha già da tempo fornito ai pazienti e agli operatori sanitari adeguate informazioni anche di carattere operativo». Ad ogni modo le denunce di Fedez sembrano aver risvegliato quelli del Pd con Beatrice Lorenzin (forse tra i follower del cantante) che, anche se ex ministro della Salute, sembra accorgersi solo oggi del problema della carenza di farmaci. Lorenzin, insieme ai colleghi di partito Filippo Sensi e Alfredo Bazoli, ha deciso di presentare un’interrogazione al ministro della Salute, Orazio Schillaci. Ma come? Sileri ci disse che la competenza sulla reperibilità dei farmaci era di Aifa e non del ministero. Evidentemente deve essere cambiato qualcosa con il cambio di guardia a Lungotevere Ripa, oppure banalmente, alla guida del ministero oggi c’è un governo di centrodestra. Qualunque sia la motivazione, a Lorenzin e colleghi sfugge che rispetto a tre anni fa sono stati fatti dei passi avanti in termini di informazioni circa l’emergenza. Infatti nel 2023 i farmacisti di tutti i Paesi europei si sono confrontati con la scarsità di medicinali e nel 65 per cento degli Stati la situazione è peggiorata rispetto all’anno precedente. In Italia adesso sono circa 20 i farmaci per cui non esiste un’alternativa terapeutica: antibiotici, antitumorali, antidiabetici, farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale. Il report redatto dal Pharmaceutical Group of the European Union ha precisato che nel 2023 le carenze sono state più frequenti per gli antibiotici, farmaci per il sistema respiratorio e per il sistema cardiovascolare. Nel 2023 ci sono state anche frequenti carenze di antitumorali e di farmaci per il metabolismo e il sistema nervoso. Per quel che riguarda l’entità della carenza, nel 15% dei Paesi europei si parla di 500- 600 farmaci mancanti.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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