2021-10-19
Si respira già aria di condanna per Lotito
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Oggi nuova udienza della Corte d'appello federale sul caso tamponi positivi dello scorso anno, dopo la revisione del collegio di garanzia del Coni che ha smontato tutte le accuse. Nella corte è presente Francesca Morelli, che è stata più volte in Cassazione con Maurizio Fumo, attuale relatore dell'accusa. La guerra a distanza tra il presidente della Figc Gabriele Gravina e quello della Lazio Claudio Lotito continua. E oggi vedrà un nuovo capitolo, quando il numero uno dei biancocelesti comparirà in videoconferenza alla Corte Federale d'Appello per quello che resta della nota vicenda dei tamponi positivi dello scorso anno. La situazione è incandescente dopo la cacciata di fine settembre dal consiglio federale. E sulla storia di Ciro Immobile e Djavan Anderson - che secondo le accuse della procura non sarebbero potuti scendere in campo in quanto positivi ai tamponi - si è già espresso il collegio di garanzia del Coni smontando praticamente tutte le accuse. I casi di falsi positivi, nella società civile, sono stati centinaia di migliaia. Perché ci si ostina a negare l'evidenza? La Lazio andrebbe sanzionata se Immobile e Anderson fossero stati impiegati dopo un tampone positivo. Ma non è così: per tutti e due, dopo il tampone positivo (a conferma che si trattava di un falso positivo) i tamponi sono stati negativi ed entrambi hanno superato accurate visite mediche. Eppure la corte federale d'appello potrebbe ribaltare di nuovo la sentenza. Per di più c'è un piccolo particolare da non trascurare. Nella corte è presente Francesca Morelli. Di chi si tratta? E' una stretta collaboratrice di Maurizio Fumo, relatore del caso tamponi della Lazio (già presidente dì sezione della Cassazione). Chiunque comprende perché qualsiasi regolamento di un processo (sia esso penale, civile, amministrativo o sportivo) impedisca che una volta che una sentenza sia annullata con rinvio, il giudice del rinvio sia lo stesso che ha emesso la sentenza annullata: il giudice che ha visto annullare la sua sentenza da un giudice superiore non potrebbe mai fornire garanzia dì imparzialità e serenità. Secondo alcuni giuristi sarebbe opportuno quindi che Fumo non non si occupi nuovamente del caso tamponi della Lazio. Ma ovvio è anche che di quel caso non possa occuparsi neppure chi, per qualsiasi motivo, abbia rapporti abituali con lo stesso Fumo: è evidente infatti che un soggetto che abbia avuto rapporti stretti con lui a sua volta non garantirebbe la necessaria serenità di giudizio. Ebbene: nonostante la giustizia federale disponga di decine dì soggetti ai quali affidare la decisione, almeno 40, il compito dì fungere da giudice relatore è stato direttamente affidato a Francesca Morelli ossia ad un giudice al quale Fumo (quando prestava servizio in Cassazione) ha più volte assegnato il compito dì giudice relatore. E' un dato dimostrato da numerose sentenze della Suprema Corte, almeno sin dal 2015. Come si può dire, in questa situazione, che Morelli possa garantire la necessaria serenità dì giudizio?L'avvocato Gian Michele Gentile, legale del club biancoceleste, aveva spiegato due settimane fa le motivazioni che avevano portato alla revisione della prima sentenza sul caso tamponi. «L'accusa iniziale che ha mosso la procura è di aver nascosto i risultati dei tamponi alla Asl. Come abbiamo dimostrato e come riconosciuto dal Collegio di garanzia del Coni, la disciplina del Covid è materia di salute pubblica ed è lo Stato che deve preoccuparsi delle quarantene, non il medico societario a dover imporre disposizioni di isolamento». E rispetto al caso Immobile, «due tamponi, effettuati a mezz'ora uno dall'altro, sono risultati uno positivo e uno negativo. L'accertamento è stato fatto dal dipartimento di salute pubblica: per entrambi i giocatori era stata inviata la segnalazione alla Asl, nella quale il dottor Pulcini aveva segnalato questi contrasti. Immobile, dal martedì al sabato, aveva un tampone positivo e quattro negativi: la Asl ha attestato il falso positivo e ha stabilito di non dover procedere».
(Totaleu)
«Tante persone sono scontente». Lo ha dichiarato l'eurodeputato della Lega in un'intervista al Parlamento europeo di Strasburgo.