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- Aumentano le unioni con almeno un componente non originario del Belpaese. I maschi impalmano rumene, ucraine e russe. Le femmine scelgono marocchini e albanesi.
- «I figli rapiti non sono casi rari». L’avvocato Luca Zita: «Ad agire sono quasi sempre musulmani che tornano con la loro prole nei Paesi d’origine. Là il padre ha potestà assoluta: un divario culturale sottovalutato».
- Sui coniugi islamici la Chiesa ha ribaltato l’approccio di Camillo Ruini. Nel 2005 la Cei sottolineava «la fragilità» di quei rapporti e i rischi che correvano le donne cristiane. Nel 2016, invece, l’«Amoris Laetitia» di Francesco parla addirittura di «luogo privilegiato di dialogo».