2025-02-27
A Istanbul disgelo tra Usa e Russia. Terre rare, Zelensky firma domani
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Diplomazia in fermento: Keir Starmer atteso a Washington per le forze di pace in Ucraina.Americani e russi continuano a parlarsi. Intervenendo ieri da Doha, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha reso noto che si terrà oggi a Istanbul la seconda tornata di colloqui tra Washington e Mosca: una notizia, questa, che è stata confermata da un funzionario dell’ambasciata statunitense ad Ankara. Il meeting farà dunque seguito all’incontro tenutosi la settimana scorsa a Riad tra Usa e Russia. L’obiettivo resta, per il momento, quello di migliorare le relazioni diplomatiche tra i due Paesi, in previsione di trattare in futuro vari dossier geopolitici, a partire dalla crisi ucraina. È dunque chiaro come la Turchia abbia tutta l’intenzione di ritagliarsi un ruolo centrale tanto nel disgelo tra Washington e Mosca quanto nelle trattative sul conflitto in Ucraina. Ankara vuole, in altre parole, recuperare terreno politico soprattutto per controbilanciare la crescente influenza detenuta dall’Arabia Saudita.Sempre oggi, è inoltre atteso alla Casa Bianca il premier britannico Keir Starmer, che si occuperà di presentare a Donald Trump il piano per una forza di peacekeeping europea in territorio ucraino. È possibile che la questione sarà affrontata anche a margine dei colloqui di Istanbul. Mosca ha infatti fatto sapere di ritenere «inaccettabile» lo schieramento in Ucraina di truppe appartenenti a dei Paesi della Nato. Ciononostante, lunedì, Trump aveva dichiarato che Vladimir Putin sarebbe in realtà d’accordo.Dall’altra parte, la distensione tra Washington e Mosca potrebbe finire a sua volta al centro del faccia a faccia tra Starmer e Trump. Londra non vede eccessivamente di buon occhio questo disgelo. Il premier britannico e il presidente americano cercheranno quindi di trovare un punto di caduta su questa delicata questione. Nel frattempo, non sembra che la recente visita di Emmanuel Macron alla Casa Bianca sia riuscita a far tornare il sereno tra Trump e Bruxelles. Ieri, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, avrebbe dovuto avere un faccia a faccia a Washington con il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Il colloquio è però saltato per «problemi di programmazione»: una spiegazione ufficiale che potrebbe tuttavia celare tensioni di natura politica. Guarda caso, proprio ieri, il tycoon ha annunciato di voler imporre all’Ue dazi del 25 per cento.In tutto questo, Trump ha confermato che domani riceverà Zelensky a Washington. «Il presidente Zelensky arriverà venerdì, questo è ormai confermato», ha detto l’inquilino di Casa Bianca, durante il suo primo Consiglio dei ministri. L’annuncio è arrivato poche ore dopo che un funzionario americano aveva messo in dubbio il viaggio del leader ucraino. Come che sia, al centro della visita ci sarà la firma dell’intesa sui minerali strategici, fortemente caldeggiata dal presidente americano. Stando a quanto riferito dal premier ucraino Denys Shmyhal, quello che si sa per ora dell’accordo è che porterebbe all’istituzione di un «fondo d’investimento» per la ricostruzione: un fondo che sarebbe gestito «a parità di condizioni» da Usa e Ucraina.Secondo la Bbc, Kiev contribuirà con il 50 per cento dei futuri proventi derivati dalle proprie risorse minerarie. La testata britannica ha anche aggiunto che il fondo investirà successivamente in progetti all’interno della stessa Ucraina. Zelensky ha comunque precisato che, almeno per il momento, l’accordo non prevedrebbe garanzie di sicurezza per Kiev. Infine, un elemento significativo risiede nel fatto che, negli scorsi giorni, l’intesa sui minerali è stata appoggiata anche dall’ex premier britannico Boris Johnson: una figura non certo estranea agli apparati d’Oltremanica. Chissà che, al netto di alcune divergenze, Londra non stia ammorbidendo la propria linea rispetto a quella dell’amministrazione americana. Non è del resto forse un caso che Zelensky si recherà in Gran Bretagna nel fine settimana.Più in generale, la strategia di Trump è quella di contrastare la Cina. L’inquilino della Casa Bianca punta innanzitutto a scindere il più possibile Mosca da Pechino. In secondo luogo, vuole arginare il Dragone sul piano dei minerali strategici: è questo, infatti, uno degli obiettivi dell’accordo con Kiev. Senza trascurare che, poco dopo essersi insediato, Trump ha imposto dazi aggiuntivi del 10% alla Repubblica popolare. E infatti Pechino inizia a essere nervosa. Proprio ieri, Taiwan ha reso noto che l’esercito cinese ha istituito una zona per delle esercitazioni militari ad appena 74 chilometri dall’isola. Per capire le mosse di Trump sull’Ucraina, bisogna quindi sempre tenere presente il nodo cinese. È Pechino, per la Casa Bianca, il rivale sistemico da battere. Chi oggi accusa il presidente americano di «appeasement» nei confronti di Mosca non coglie il senso complessivo della sua strategia. E infatti, proprio ieri, lo stesso Trump ha, sì, escluso un ingresso di Kiev nella Nato ma ha anche esplicitamente affermato che Putin, nei negoziati sull’Ucraina, dovrà fare delle concessioni.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.