2019-06-21
A forza di carte bollate l'Aero Club d'Italia resta a terra
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È ancora guerra per il controllo dell'Aero Club d'Italia, nonostante per domani 22 giugno fossero state indette le elezioni che avrebbero portato alla nomina del nuovo presidente. Tutto è bloccato poiché il 10 giugno scorso la Terza sezione della Corte di appello di Roma ha assolto l'ex senatore leghista Giuseppe Leoni, già presidente, ex commissario e ancora presidente dell'ente di via Beccaria, che era stato condannato in primo grado a tre anni per peculato nel dicembre 2016. Dal dicembre del 2016 l'Aero Club d'Italia è stato guidato da due commissari straordinari, prima il professor Pierluigi Matera, uomo del Coni e favorevole al rinnovamento, al quale era subentrato il professor Guido Valori, che non ha messo mano allo statuto. Dopo l'assoluzione Leoni ha fatto immediatamente ricorso al Tar del Lazio, che come provvedimento ha attuato un congelamento delle elezioni per la presidenza dell'AeCI. La decisione non è definitiva e quindi potrà essere confermata oppure ribaltata nel corso di un contraddittorio il prossimo 17 luglio. Ma fino ad allora niente elezioni. Leoni tre anni fa si candidò pur sapendo che avrebbe potuto essere ineleggibile, e ora punta al reintegro anche se la condanna in primo grado per peculato era soltanto uno dei motivi che lo renderebbero inadatto al ruolo, come la condanna della Corte dei conti del 7 maggio 2015. Che l'ex senatore della Lega miri a essere reintegrato alla poltrona di presidente è risaputo, ma il risultato di queste battaglie guidiziarie è finora la continua paralisi dell'istituzione. Non tanto per i compiti amministrativi, quanto all'impossibilità di rimettere mano al suo statuto modernizzando quello che gli aviatori italiani ritengono sia ormai un carrozzone statale che dovrebbe gestire lo sport aeronautico. Ma per il comparto dell'aviazione ultraleggera AeCI è anche l'equivalente dell'autorità aeronautica, anche se di fatto gli operatori del settore non sono rappresentati nei suoi organi federali se non da un singolo voto, seppure i praticanti di queste discipline siano la maggioranza dei piloti italiani attivi.In questa storia infinita ci sono poi alcune curiose coincidenze: dall'aprile 2018 e fino a metà del maggio scorso, il direttore generale di AeCI era l'efficiente generale Giuseppe D'Accolti, allontanato da Valori mentre sollecitava il rispetto dei tempi di convocazione dell'assemblea per le elezioni come da mandato del governo. E stupisce la puntualità con la quale è stata poi finalmente convocata l'assemblea rispetto all'arrivo della sentenza della Corte d'appello prima e di quella del Tar subito dopo, provvedimento che ha fermato le elezioni a 36 ore dalla votazione. Alla guida dell'Aero Club d'Italia avrebbero dovuto presentarsi tre candidati: il generale Carlo Landi, in passato già direttore generale di AeCI, una carriera passata presso il Reparto sperimentale dell'Aeronautica Militare di Pratica di Mare e grande appassionato di volo sportivo; l'avvocato Stefano Arcifa, presidente dell'Aeroclub Catania, pilota e costruttore amatore di aeroplani, anch'egli apprezzato per quanto si prodiga per l'aviazione generale in Italia, e il professor Renato Ricci, pilota di parapendio e docente di aerodinamica, il più vicino al Leoni.