La pace a Gaza? «È funzionale ai preparativi di un’altra guerra». Il professor Alessandro Orsini, grande esperto di conflitti, l’altra sera in tv sprizzava ottimismo. Oltre a mettere in luce i lati oscuri dell’intesa raggiunta con il contributo di Donald Trump («Saranno le imprese americane, inglesi, francesi - fate voi - a occuparsi di ricostruire centinaia di appartamenti»; «Nell’accordo c’è scritto che gli alloggi saranno realizzati in base alle leggi del libero mercato»; «I palestinesi non avranno i soldi per comprare la casa, i letti, gli armadi, le scrivanie e le pentole»), non solo si è detto certo che la tregua sia necessaria per dare «una cornice giuridica intorno alla pulizia etnica in Palestina». Ma, alla fine delle sue previsioni belliche, il sempre misurato docente di sociologia del terrorismo ha concluso che la pace è stata raggiunta soltanto perché Trump sta preparando un attacco all’Iran.
Francesca Albanese (Ansa)
Storica tregua a Gaza grazie a Trump. Cortei, flottiglie, sassi sulla polizia non hanno fermato i massacri. Invece c’è riuscito l’odiato yankee. I palestinesi esultano. Chi ha cinicamente speculato sulla loro tragedia semina dubbi. Per continuare il circo Barnum.
Francesca Albanese (Imagoeconomica)
Una cattiva maestra si aggira per gli studi televisivi. Sconosciuta fino a ieri, Francesca Albanese è diventata all’improvviso la madonna pellegrina della causa palestinese. Appare a ogni ora, la premiano in ogni Comune che sia amministrato dalla sinistra, e non perde occasione, che sia davanti a una telecamera o su un palco, per distillare parole astiose.
Elly Schlein, Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron (Ansa)
I flop del governo Lecornu e del campo largo pure in Calabria confermano che le presunte alchimie politiche non bastano per convincere i cittadini. I quali, transalpini o italiani, non si fan abbindolare dalle chiacchiere.