2023-08-12
Lampedusa, 56 sbarchi in due giorni
Continua l’assalto all’isola: le «carrette del mare» partite dalla Tunisia. Nell’hotspot stipati in 1.800. Continuano i trasferimenti fuori regione, ma questa non è una soluzione.Appare sempre più evidente che a oggi, 12 agosto 2023, il commissario all’emergenza migranti, prefetto Valerio Valenti, altro non può fare che distribuire in giro per l’Italia, tutti i migranti assiepati nell’isola di Lampedusa e in quella di Sicilia.Ieri, al 13° sbarco dell’11 agosto, alle 16.18, gli accalcati all’hotspot di Lampedusa erano 1.794. I pre-identificati erano 645, di cui 103 minori stranieri non accompagnati. I fotosegnalati erano 294, le persone da pre-identificare 1.149 e quelle da fotosegnalare 1.500. Nel tardo pomeriggio di ieri poi, a bordo della nave Dattilo con destinazione Messina, c’è stato un trasferimento di 268 migranti. In serata, invece, alle 20.40, ne sono stati trasferiti altri 200 con la nave Cossyra, direzione Porto Empedocle. Ormai i numeri sono impressionanti. Praticamente in meno di 24 ore ne sono arrivati quasi 1.300. All’alba di ieri le motovedette della guardia costiera hanno soccorso cinque barchini per un totale di 219 migranti a bordo. Il 10 agosto sempre sull’isola di Lampedusa ci sono stati 43 approdi, per un totale di 1.625 persone. Sugli ultimi natanti, partiti da Sfax, città portuale della costa orientale della Tunisia, c’erano gruppi di 42-45 persone, fra cui donne e bambini, che hanno detto di essere originari di: Burkina Faso, Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Sudan, Senegal, Guinea. Hanno detto di aver pagato, per il viaggio, dai 1.800 ai 2.500 dinari tunisini. Tutti poi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove alle 7 di ieri, nonostante le 681 persone trasferite il giorno precedente, c’erano 2.115 migranti. Ma la questione che si fa sempre più pressante è: che fine fanno poi queste persone? Vanno trasferite, redistribuite e non si sa più dove metterle. In alcune regioni d’Italia, come ampiamente denunciato dalla Verità due settimane fa, sono apparsi i primi accampamenti e si rischia di tornare all’epoca delle tendopoli. Quando i migranti arrivano a Lampedusa, infatti, giungono al molo scortati dalle motovedette della guardia costiera e della Guardia di finanza. Poi vengono soccorsi dai sanitari, viene dato loro un braccialetto, un codice di arrivo e un documento. In questo pezzo di carta vengono scritte la nazionalità dichiarata, l’età approssimativa e l’indicazione se la persona è giunta in gruppo, in famiglia o se singola. Se il migrante ha necessità poi viene assistito medicalmente, altrimenti sale sul pullman e viene portato all’hotspot. Qui la procedura di identificazione dura ore, i migranti vengono chiamati per gruppo di sbarco e poi vengono smistati, ma la permanenza media all’hotspot è di 28 ore.L’obiettivo infatti è quello di liberare la struttura il più in fretta possibile, effettuando trasferimenti continui, di modo da avere il centro sempre a disposizione per i nuovi arrivati. Così, come in una grande porta girevole, i migranti entrano, escono, ne entrano altri, e alla fine del giro vengono destinati ad altre regioni.«L’hotspot non è al collasso», fanno sapere dalla Questura fonti della Verità, «siamo stanchi e stufi di sentire e leggere che l’hotspot di Lampedusa sarebbe al collasso. L’hotspot è pieno, ma ordinato. La Croce Rossa riesce a governare la situazione e la polizia effettua identificazioni e fotosegnalamenti con ritmi altissimi che arrivano a esaurire gli oltre mille arrivi al giorno». Mille. Il punto infatti non è l’approdo. Ma l’arrivo. I migranti vengono distribuiti in varie zone d’Italia, e in qualunque parte li si porti in massa scoppia sempre un trambusto. Intanto, quelli scesi dalla Geo Barents, ieri a La Spezia, fotosegnalati e visitati dai medici, «rimarranno in Liguria», ha detto il prefetto Maria Luisa Inversini, «e verranno redistribuiti nelle quattro province liguri». Sono 49 persone, di cui 32 minori non accompagnati. Stando al rapporto di Medici Senza Frontiere sarebbero rimasti 6 giorni in mare, senza cibo né acqua e subendo abusi.Anche questa volta il ristorante Osteria della Corte offrirà loro il pasto: riso speziato con pollo. Nei prossimi giorni sono previste nuove ondate. Nulla di nuovo.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.