2022-11-14
«Il 4 novembre rappresenta la festa della Nazione che nasce molto prima della Resistenza»
True
Giorgia Meloni e Ignazio La Russa durante la celebrazione all'Altare della Patria del Giorno dell'Unita' Nazionale e della Giornata delle Forze Armate (Ansa)
Sulle pagine di Domani del 13 novembre, l’ex ministro Rino Formica e il giornalista Stefano Feltri si sono confrontati su un tema che in Italia potremmo definire eterno. Il titolo è esplicito: in Italia si possono criticare tutti, oppure esiste un atteggiamento istituzionalmente corretto? Sulla faccenda del 4 novembre come vera festa nazionale abbiamo rivolto alcune domande a Pasquale Trabucco, presidente del Comitato nazionale 4 novembre, che vuole ripristinare la festività in questione.Sulle pagine di Domani del 13 novembre, l’ex ministro Rino Formica e il giornalista Stefano Feltri si sono confrontati su un tema che in Italia potremmo definire eterno. Il titolo è esplicito: in Italia si possono criticare tutti, oppure esiste un atteggiamento istituzionalmente corretto? Formica ricorda la sua posizione contro il suo amico e allora presidente Francesco Cossiga ai tempi di Gladio – ma dimentica i partigiani non comunisti che fecero la resistenza - e separa nettamente l’istituzione da chi la rappresenta, mentre Feltri non pare avere dubbi: non soltanto si può mettere in discussione il papato o la presidenza, distinguendo l’istituzione da chi la guida, «ma addirittura si deve». Ma dimentica il 4 novembre. Il timore è che per certi giornali noi italiani siamo incapaci di fare pace con la nostra storia e di conseguenza con il nostro futuro. Così sulla faccenda del 4 novembre come vera festa nazionale abbiamo rivolto due domande a Pasquale Trabucco, presidente del Comitato nazionale 4 novembre, che vuole ripristinare la festività in questione.Sull’articolo di Domani Trabucco non ha dubbi: «Formica, un signore di 95 anni ancora attivo politicamente, si interroga sulla necessità di distinguere sempre le istituzioni da chi in quel momento le rappresenta, istituzioni che sono sacre e intoccabili secondo la costituzione, prendendo esempio da una nazione come l’America. Egli chiede a Feltri di continuare a segnalare i rischi che corre la democrazia con questo governo che esprime una destra bieca e reazionaria aggiungendo che, in questi giorni, è stato colpito da alcune frasi del Presidente Mattarella e di Papa Francesco. Formica contesta il discorso tenuto a Bari da Mattarella in accordo con il ministro della Difesa Guido Crosetto il 4 novembre, in occasione della Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, quando hanno ribadito che la vittoria del 4 novembre rappresenta la nostra vera festa nazionale. Parole che per Formica svuoterebbero l’origine resistenziale della Repubblica Italiana. Ma rileggendo la storia politica del dottor Formica emerge che il suo primo mandato parlamentare iniziò come senatore della Repubblica il 5 giugno 1968, lo stesso anno in cui la legge 263/68 istituiva l’Ordine di Vittorio Veneto per esprimere la gratitudine della Nazione a quanti, avendo combattuto per almeno sei mesi durante la Prima guerra mondiale o precedenti conflitti, avessero conseguito la croce al merito di guerra. La nostra Repubblica, nata il 2 giugno 1946, ha continuato a celebrare la festa del 4 novembre come festa di Unità nazionale e delle forze armate con effetti civili fino al 5 marzo 1977 quando la legge n° 54 la fece diventare festa mobile».Come interpreta lo svuotare l’origine resistenziale della Repubblica Italiana? Risponde Trabucco: «Mi chiedo se Formica abbia mai pensato che la Repubblica con i suoi attuali confini, Trento e Trieste, è così grazie anche al sacrificio di quanti non caddero sul Carso ma combatterono e contribuirono alla resistenza nelle formazioni partigiane cattoliche, monarchiche, repubblicane, socialiste e comuniste. C’è da chiedersi se abbia mai considerato che questi uomini e donne si batterono gli uni accanto agli altri per fare sia l’Italia geografica, sia quella culturale con una lingua che finalmente divenne unificante per tutti gli uomini che si battevano in quelle trincee. Percepisce una mancanza di rispetto per i combattenti? “Non c’è più rispetto per questi uomini che vengono dimenticati da 45 anni, ecco quindi perché il ginocchio piegato del ministro Crosetto al cospetto del Milite Ignoto ha un alto senso di coesione nazionale ripreso anche dalle parole del presidente Sergio Mattarella a Bari. Non possiamo pensare di essere solo la Nazione delle ‘due comari’ che fecero cadere un Governo dopo solo cento giorni durante l’VIII legislatura, che di Governi né ebbe sei. Non possiamo pensare che ‘la politica è sangue e merda’ oppure che durante un’assemblea ci si trovi in una ‘corte di nani e ballerine’, perché così si offendono i nani e le ballerine».E in merito al paragone con gli americani? «Il dottor Formica dovrebbe ricordare che gli Usa festeggiano la loro festa nazionale del 4 luglio dal 1776 e che durante la guerra civile (1861-65), che fece 1.030.000 morti, si fermarono perché sapevano che la guerra sarebbe finita e, chiunque avesse vinto, la loro nazione avrebbe continuato a vivere e crescere. Feltri, nel dare le sue risposte a Formica non ha ripreso la questione del 4 novembre, forse la sua giovane età non gli consente di ricordare una festa che non ha mai conosciuto come la conosciamo noi. Vorrei ricordare al dottor Feltri che il 16 settembre 2020, il giorno dopo la prima uscita del suo quotidiano, mi recai in via Barberini 86 per parlare di questa battaglia che mi vede impegnato per il ripristino della Festa Nazionale condivisa da istituzioni e cittadini. Ma il suo cronista pensò forse che non fosse una questione importante. Invece, dottor Feltri, il Domani è oggi».