2024-07-16
Agenti inadeguate e segnali snobbati. Gli 007 hanno sbagliato quasi tutto
Le guardie del corpo donna faticavano perfino a infilare la pistola nella fondina. Prima del comizio, il tetto da cui il killer ha colpito era stato definito «vulnerabile». E ora l’«inclusiva» capa dei servizi rischia il posto.Non si fermano le polemiche negli Usa per quanto accaduto sabato scorso a Butler, in Pennsylvania, dove il ventenne Thomas Matthew Crooks ha tentato di uccidere l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump sparandogli da un tetto distante circa 150 metri dal palco dove si teneva un comizio. Più passano le ore e più l’analisi dei fatti mostra che quanto accaduto si configura come un gigantesco fallimento dell’intero apparato che doveva proteggere colui che potrebbe tornare tra pochi mesi alla Casa Bianca da presidente. Ieri la Cnn ha rivelato che Crooks aveva addosso un trasmettitore che potrebbe essere stato collegato al ricevitore con dei fili collegati ad una scatola di metallo che conteneva possibili esplosivi ritrovata nell’auto dell’attentatore. Forse voleva far esplodere l’auto come diversivo ma non ci è riuscito perché segnalato dalle persone? Presto lo sapremo. Inoltre l’emittente ha reso noto che poche ore prima di compiere l’attacco l’uomo ha acquistato 50 proiettili in un’armeria locale. Secondo due funzionari che hanno parlato all’Associated Press, un agente di polizia ha visto Crooks sul tetto e ha tentato di salire con una scala sul muro dell’edificio ma l’attentatore, che lo ha visto, gli ha puntato una pistola contro e lui è sceso. Ma perché non gli ha sparato invece di scendere? Mistero. L’altro ieri alcuni testimoni hanno dichiarato alla Bbc «di aver segnalato il ventenne armato sul tetto al Secret Service ma di non essere stati presi in considerazione». Perché? E per quale oscuro motivo il cecchino del Secret Service ha sparato a Crooks solo dopo che questi ha tentato di uccidere Trump e non prima, dato che lo aveva sotto tiro? Sulla rete abbondano i complotti ma quello che è successo è solo frutto degli sbagli nella pianificazione e dei pasticci nella catena di comando. Così come sono stati fatti errori nella scelta delle persone, tanto che le immagini degli agenti donna del Secret Service che fanno fatica a infilare la pistola nella fondina in evidente agitazione sono impietose. Sempre a proposito di pianificazione errata, secondo la Nbc che ha parlato con due fonti protette dall’anonimato, qualche giorno prima del comizio il Secret Service aveva posto l’attenzione sul tetto da cui Crooks ha sparato a Trump descrivendolo come «potenzialmente vulnerabile». Le fonti hanno rivelato che i servizi segreti erano consapevoli dei rischi connessi a quell’edificio tanto che una delle fonti, un ex agente del Secret Service ha affermato, che «qualcuno avrebbe dovuto essere posizionato sul tetto o mettere in sicurezza l’edificio per impedire l’accesso». E allora perché sul tetto non c’era nessuno a proteggere il comizio? Altro mistero. Secondo il Wall Street Journal, «quella avvenuta sabato scorso è stata, a quanto pare, la crisi più grave per i servizi segreti dal 1981, anno in cui John Hinckley Jr. sparò a Ronald Reagan mentre lasciava l’hotel Hilton di Washington». All’epoca a pagare furono i vertici del Secret Service che vennero uno ad uno pensionati o trasferiti. Difficile che lo stesso non accada a Kimberly Cheatle, direttrice del Secret Service che il prossimo 22 luglio sarà chiamata a deporre alla Camera. Diverse commissioni della Camera dei rappresentanti e del Senato degli Stati Uniti hanno dichiarato l’apertura di indagini sul tentato omicidio dell’ex presidente Trump, per esaminare le presunte lacune nella sicurezza dell’evento. «L’entità di questo fallimento della sicurezza e il momento inquietante nella storia della nostra nazione non possono essere trascurati», ha scritto il repubblicano Mark Green, presidente della commissione per la Sicurezza interna della Camera, in una lettera indirizzata al segretario per la Sicurezza interna (Dhs), Alejandro Mayorkas. Quest’ultimo ha ammesso che il tentato assassinio dell’ex presidente di sabato «è stato un fallimento della sicurezza e un incidente come questo non può accadere», sottolineando anche che il presidente Joe Biden «ha ordinato una revisione indipendente». Il segretario del Dhs ha anche respinto con decisione l’accusa di aver respinto la richiesta di maggiore sicurezza per Trump: «Si tratta di un’affermazione infondata e irresponsabile, oltre che inequivocabilmente falsa». La direttrice del Secret Service in una dichiarazione dove ha anche espresso le sue condoglianze alla famiglia di Corey Comperatore, ucciso a Butler, ha difeso l’agenzia: «Gli agenti del Secret Service hanno agito rapidamente. Comprendiamo l’importanza della revisione indipendente annunciata ieri dal presidente Biden e parteciperemo pienamente. Collaboreremo anche con le commissioni congressuali appropriate per qualsiasi azione di controllo». Parole apprezzabili, tuttavia, c’è chi chiede il suo licenziamento come l’analista della Cnn Juliette Kayye: «Avevano essenzialmente un solo lavoro e hanno fallito e se questa agenzia vuole andare avanti, le persone devono pagare le conseguenze dei loro fallimenti». Difficile che gli daranno torto.
Jose Mourinho (Getty Images)