2021-10-03
Su cure e vaccini ora è concessa la verità
Dopo la notizia dell'arrivo della pillola anti Covid si può parlare di terapie. Finora, chi osava farlo era bollato come stregone no vax. E uno studio di Oxford conferma: gli inoculati contagiano e s'infettano. I bimbi meno. Allora perché inseguire tutti con la siringa?Cittadini, è giunto il momento di entrare in guerra con l'Eurasia. E non conta se fino all'altro giorno si combatteva contro l'Oceania. Il Nemico è l'Eurasia, lo è oggi e lo era anche ieri. Non siete convinti? Non importa: come noto la Storia si può riscrivere, emendare, manipolare. Quello che ieri era il nostro fedele alleato, ora diventa il nostro eterno avversario. Capito come funziona? Bene, adesso proviamo a calare il meccanismo orwelliano nella quotidianità virale.Fino a ieri, è noto, eravamo in guerra contro chi parlava di «cure» per il Sars-cov-2. Chiunque citasse anche solo la parola «cura» veniva accusato di essere un traditore della patria, un sobillatore, un mestatore e – soprattutto – un no vax. Ma ecco che, all'improvviso, il colosso farmaceutico americano Merck Sharp & Dohme chiede l'autorizzazione di emergenza per un farmaco anti virus: la tanto attesa pillolina magica che scaccia la peste. In un lampo, parlare di cure si può, anzi si deve, anzi si scopre che tutte le istituzioni non avevano mai pensato ad altro che a quello. Davvero curioso. Mario Giordano, a Fuori dal coro, aveva parlato di Anakinra e del fatto che l'Agenzia italiana del farmaco tardasse a dargli il via libera. Assieme al nostro giornale ha condotto una battaglia durata qualche settimana, e per questo è stato massacrato. Gli hanno (e ci hanno) rimproverato di danneggiare la campagna vaccinale, di alimentare assurde credenze nelle macumbe, di spalleggiare i fanatici antivaccinisti. Poi, grazie anche all'insistenza mediatica, il farmaco che riduce del 55% la mortalità per Covid è stato approvato. Quindi, teoricamente, chi ha attaccato e contestato Giordano dovrebbe scusarsi. Invece no, si va avanti come se nulla fosse accaduto. Però guardate che succede: arriva Merck, parla della pillola fatata e ne pretende la rapida approvazione e tutta la stampa mondiale che fa? Accusa l'azienda farmaceutica di essere no vax e di danneggiare la campagna vaccinale? Ovviamente no. Al contrario: tutti i media titolano trionfanti sulla cura in arrivo, e spiegano che bisogna muoversi a farla passare perché, appunto, siamo in emergenza. Ad un tratto, discutere di cure è possibile. E vedrete, fra un po' ci verrà detto persino che alcune terapie (ferocemente osteggiate fino alla settimana scorsa) sono utili, funzionano e si sarebbe dovuto ampliarne l'utilizzo molto prima. Con i monoclonali è accaduto esattamente così. Nel 2020 il governo italiano ha rifiutato una sperimentazioni gratuita offerta da Eli Lilly, molti esperti si sono messi di traverso e ora, con mesi e mesi di ritardo, apprendiamo che invece i monoclonali salvano vite, comprese quelle di vescovi e alti prelati. Direte: sono i tempi della scienza. Beh, mica tanto: sono i tempi della politica, la quale decide di imperio che una cosa non va bene e poi sfrutta la scienza per darsi ragione. Se ci pensate, sta succedendo più o meno la stessa cosa con i vaccini. Inizialmente, era proibito anche soltanto pensare che i vaccinati potessero contagiare. Ora, invece, l'idea è stata accettata, e se qualcuno prova a ricordarlo ai talebani del vaccino passa per maleducato e provocatore. Ieri alcuni media italiani hanno dato notizia di uno studio dell'autorevolissima università di Oxford dedicato proprio alla contagiosità di vaccinati e non vaccinati. I titoli dei giornali italici erano più o meno tutti identici: «Il vaccinato contagia meno del non vaccinato». Scoperta molto interessante, che già viene utilizzata per tirare acqua al mulino del green pass. Ci sono però alcuni passaggi dello studio di Oxford che vengono, diciamo, un po' trascurati. Tanto per cominciare, si tratta di una ricerca in «pre stampa», cioè che deve ancora essere accuratamente revisionata. Ma poiché i talebani del vaccino credono di poterla utilizzare a loro vantaggio, allora è concesso citarla. Questo però è solo un piccolo dettaglio. Altro è ciò che conta. Gli esperti di Oxford ci dicono, appunto, che anche i vaccinati possono contagiare. Meno dei non vaccinati, ma possono. Inoltre, ribadiscono che i vaccinati sono più protetti. Ebbene, la somma di questi elementi dimostra che i non vaccinati, al massimo, sono un pericolo per loro stessi, dunque non ha senso che vengano discriminati tramite green pass. È facile immaginare, però, che questa deduzione verrà opportunamente trascurata dai sostenitori del lasciapassare. Non è tutto. La ricerca di Oxford pare aver scoperto (citiamo dal Corriere della Sera) che «la protezione dai contagi è diminuita nel tempo dopo la seconda vaccinazione, con la Delta si tornava ai livelli simili ai non vaccinati entro 12 settimane con il vaccino Astrazeneca e per Pfizer si registrava una sostanziale diminuzione della protezione dopo quel tempo, ma non così drastica». Ecco di nuovo il meccanismo orwelliano: ora (forse anche per giustificare le nuove dosi) si può dire che l'effetto del vaccino scema, e che la puntura non è la panacea di tutti i mali. Peccato che chi, già qualche settimana fa, provava a suggerire che forse, oltre all'iniezione, ci si sarebbe dovuti occupare di cure sia stato condotto al patibolo. Infine, il passaggio più significativo. Dicono da Oxford (riprendiamo ancora il Corriere) che «i bambini sembrano essere meno infettivi e meno suscettibili, anche con Delta, proprio come succedeva con le altre varianti». Fantastico, notizia memorabile. Dopo aver presentato per mesi i piccini come untori e bombette umane, ecco che ora i media «autorevoli» attestano con serenità che i bambini si contagiano e contagiano meno, cosa che altri studi (anche italiani) sostengono da tempo. Visto che bello? Ora sono sdoganati gli argomenti per cui fino a poco fa si veniva insultati e vilipesi. E chi ieri veniva insultato, oggi è insultato lo stesso, però per altre ragioni e con diversi espedienti retorici. Poco importa, in fondo: vogliono continuare a sventolare lo spauracchio no vax? Facciano pure. Ma abbiano almeno la decenza di credere alla «scienza ufficiale» che loro stessi brandiscono. Oxford dice che i bambini contagiano e si contagiano meno. Ebbene: prendetene atto ed evitati di rincorrerli con la siringa.