2025-09-05
«Irregolari i tagli tedeschi in Italia»
Federico Marchetti, fondatore di Yoox (Ansa)
La denuncia dei sindacati contro i 200 licenziamenti annunciati da LuxExperience sulle sedi di Yoox a Milano e Bologna: «Non sono state rispettate regole e procedure».Licenziamenti collettivi, tagli diffusi e tensioni sindacali. È questa la nuova fase di Yoox Net-a-Porter (Ynap), gruppo simbolo dell’e-commerce di alta moda fondato da Federico Marchetti, oggi controllato dalla holding LuxExperience con sede a Monaco di Baviera. La società ha comunicato ai sindacati l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per oltre il 20% della forza lavoro in Italia: 211 dipendenti in esubero su 1.091.La mappa degli esuberi è chiara: circa 160 lavoratori concentrati nel bolognese, cuore storico di Yoox, e il resto a Milano, tra la sede direzionale e gli uffici amministrativi. Nei prossimi giorni sarà diffusa la lista dei nomi, ma l’ondata non riguarda soltanto l’Italia. Su scala globale, il piano di ristrutturazione coinvolgerà circa 700 persone tra Regno Unito, Stati Uniti e altre sedi internazionali.Il gruppo motiva la decisione con «miglioramenti in termini di efficienza e struttura», che si tradurranno in accentramento di funzioni e trasferimenti di parte delle attività in Germania. Va detto, purtroppo, che l’ultimo esercizio ha segnato un calo dei ricavi di 191 milioni di euro e perdite croniche, per un rosso di 1,8 miliardi a fine 2024. Anche la chiusura del 2025, avvertono fonti interne, non promette inversioni di tendenza.Un destino amaro per chi, nel 2000, aveva scritto una delle pagine più brillanti dell’innovazione italiana. Fondata a Bologna da Marchetti, Yoox fu il primo «unicorno» italiano, capace di quotarsi in Borsa e diventare partner privilegiato delle grandi maison del lusso. La fusione con Net-a-Porter nel 2015 sancì la nascita di un colosso internazionale, poi passato nel 2018 sotto il controllo del gruppo svizzero Richemont.Il quadro si è aggravato dopo l’acquisizione di Ynap, lo scorso aprile, da parte di LuxExperience, la holding che controlla anche la piattaforma tedesca Mytheresa. L’operazione, salutata come una «nuova fase di rilancio», ha invece aperto la strada a un ridimensionamento globale. Alcune funzioni, dal back office alla logistica, verranno accentrate a Monaco di Baviera: una scelta che riduce i costi, ma che pesa direttamente sull’occupazione italiana e britannica.I sindacati non hanno usato giri di parole. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs definiscono il piano «inaccettabile», anche perché non avrebbe seguito le procedure italiane. Non soltanto per i numeri – giudicati insostenibili – ma anche per le modalità: nessun tavolo di crisi aperto, nessun ricorso ad ammortizzatori sociali, scarsa comunicazione preventiva.«Quando un gruppo internazionale opera nello stesso settore, il timore è quello delle ridondanze», denuncia Roberto Brambilla, Filcams-Cgil, «ma qui non c’è mai stato un vero confronto. È mancata trasparenza e ora ci troviamo di fronte a licenziamenti di massa». Le sigle sindacali hanno annunciato assemblee in tutte le sedi coinvolte per decidere le azioni di contrasto, mentre chiedono il coinvolgimento urgente delle istituzioni.Certo, la crisi di Ynap non è isolata. L’intero comparto del lusso digitale sta vivendo una fase di assestamento dopo anni di crescita esplosiva. Farfetch è stata ceduta a Coupang dopo aver perso gran parte della sua capitalizzazione; Matchesfashion ha tagliato centinaia di posti di lavoro; Mytheresa stessa segnala un rallentamento della domanda. Gli analisti ricordano che l’euforia del passato ha lasciato spazio a un mercato più maturo, dove i marchi del lusso puntano a vendere sempre più direttamente al consumatore, riducendo la dipendenza dalle piattaforme multimarca. Resta ora da capire se LuxExperience riuscirà a rilanciare un marchio che ha fatto la storia dell’e-commerce italiano o se l’epoca d’oro di Yoox resterà solo un ricordo.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Ansa)
Pier Silvio Berlusconi (Ansa)