2022-07-27
Voglia di viaggiare: l'Asia
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Giappone, Corea del Sud, Thailandia, India sono solo alcuni dei Paesi asiatici che hanno riaperto i loro confini ai turisti. Ecco una piccola guida per viaggiare evitando brutte sorprese. Per la vostra sicurezza vi consigliamo di consultare sempre il sito www.viaggiaresicuri.it e i portali delle ambasciate locali.Si dice che quando si viaggia in Oriente si trovino tutte le risposte alle domande irrisolte della propria vita. Altri, parlano di un verso mal d'Asia, che colpisce soprattutto chi rimane affascinato dalle sfaccettature delle persone che abitano questi Paesi. E poi c'è chi, dopo i lunghi racconti di amici viaggiatori e migliaia di foto meravigliose che compaiono sui social network, si incuriosisce al punto da decidere di partire per una di queste mete esotiche e al contempo modernissime. Abbiamo quindi pensato di stilare un piccolo elenco che racconta come e dove - a oggi - si può viaggiare in Oriente. Se infatti la Cina tiene ancora i confini ben saldi, Paesi come la Corea del Sud hanno dimenticato già da tempo quasi tutte le restrizioni, e anche l'affascinante Giappone ha deciso di riaprire i propri confini, anche se con una formula che guarda all'attenzione dei viaggiatori prima di tutto. Visto lo stato attuale del Covid 19 nel mondo, tuttavia, il sistema viaggi rimane in continua evoluzione. Prima di partire vi consigliamo quindi di consultare sempre il sito www.viaggiaresicuri.it, munirvi di assicurazione medica e soprattutto di non dimenticare di controllare i portali delle ambasciate locali, sempre informati in tempo reale sulla situazione pandemica ed eventuali restrizioni.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/voglia-di-viaggiare-l-asia-2657734482.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="cina" data-post-id="2657734482" data-published-at="1658931677" data-use-pagination="False"> Cina iStock A oggi la Cina rimane ancora chiusa al turismo. Senza possibilità di eccezioni. Attraversare il confine cinese è infatti un'impresa pressoché impossibile anche per chi viaggia per affari. Tra visti, lettere di raccomandazioni e qr code da ottenere dopo avere seguito scrupolosamente ogni passaggio, sembra una vera odissea. Nessuno spiraglio di riapertura nemmeno per gli studenti, rimasti blindati fuori dal Paese dall'inizio della pandemia.A oggi la Cina è il Paese che mantiene le restrizioni più alte. Consultando il portale dell'ambasciata cinese in Italia si scopre che la questione legata ai viaggi è davvero un tema scottante. Se infatti la quarantena è stata ridotta da 14+7 giorni a 7+3 giorni e non vi sia più l'obbligo di volare sulla repubblica cinese solo con voli che non effettuano scali, tutto può variare di 24 ore in 24 ore. Per chi si vuole avventurare verso il suolo cinese, o ne ha necessità lavorative, ricordiamo che a oggi, per chi effettua voli con scalo, resta obbligatorio rifare i test anticovid in ogni Paese in cui si atterra. Secondo le ultimi disposizione è stato inoltre eliminato l'obbligo del test antigentico 12 ore prima dell'ingresso nel Paese. Ora è sufficiente effettuare due tamponi molecolari, no nelle 48 ore antecedenti il viaggio e uno 24 ore prima. Ma attenzione: i tamponi non possono essere effettuati in nella stessa struttura o non verranno ritenuti validi all'ingresso nel Paese. E attenzione ai casi di positività in volo. Ricordatevi sempre di consultare le notizie in tempo reale per evitare spiacevoli sorprese e voli cancellati all'improvviso dopo l'arrivo di positivi nel volo prima del vostro. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/voglia-di-viaggiare-l-asia-2657734482.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="corea-del-sud" data-post-id="2657734482" data-published-at="1658931677" data-use-pagination="False"> Corea del Sud iStock Seoul e le città della Corea del Sud sono tra le mete più gettonate di questa estate. Il motivo non è solo riconducibile al successo dell'Onda Coreana che ha ormai investito anche l'Italia ma anche alla semplicità con cui si può entrare e uscire dal Paese. Per entrare in Corea del Sud non dovrete fare niente di eccezionale. Semplicemente dovrete pagare 10.000 won, circa 7 euro, per il rilascio online del K-ETA (un documento che vi permetterà per due anni di entrare e uscire dal Paese senza limitazioni), ed effettuare un tampone 24 ore prima della partenza. In questo caso, sono validi anche i tamponi effettuati in farmacia, purché al termine venga rilasciato un documento che attesti la negatività scritto in inglese. Ottenuti questi documenti dovrete ottenere un Q-code, un codice qr che vi servirà per entrare nel Paese più rapidamente una volta giunti in aeroporto. La trafila sembra lunghissima ma l'abbiamo effettuata in prima persona solo il mese scorso e vi richiede complessivamente una ventina di minuti e vi risparmierà ore di attesa ai controlli una volta atterrati in suolo coreano. Come per quasi tutti i Paesi del mondo, anche la Corea ha rimosso l'obbligo di quarantena. Una volta arrivati nel Paese dovrete solo effettuare un test anti-covid entro la mezzanotte dal vostro ingresso in Corea. Potrete scegliere di pagare circa 80.000 won ed effettuarlo in aeroporto o recarvi in una struttura cittadina autorizzata. Attenzione: in questo secondo caso vi servirà un numero coreano su cui ricevere il risultato di negatività da registrare sul vostro Q-code. Un altro particolare: in Corea vige ancora l'obbligo di indossare le mascherine sui mezzi pubblici. E anche per strada, pur essendo decaduto il divieto, vedrete le persone portare la FFP2 tranquillamente. Ricordatevi che in Asia è culturalmente più semplice utilizzare la mascherina. Rispettate le regole, ma sentitevi liberi di non portarla quando vi trovate negli spazi aperti. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/voglia-di-viaggiare-l-asia-2657734482.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="giappone" data-post-id="2657734482" data-published-at="1658931677" data-use-pagination="False"> Giappone iStock È stato per mesi uno dei tasti dolenti dei viaggi a Est. Il Giappone, una delle mete preferite dagli italiani, solo recentemente ha iniziato ad allentare le misure restrittive messe in atto per prevenire la diffusione del virus. La domanda è una: si può viaggiare in Giappone per turismo? La risposta, finalmente è sì. Ma con alcuni accorgimenti.Ne abbiamo discusso con Marco Ferrari, sui social conosciuto come Marchino in Giappone, che gestisce da anni la sua agenzia di viaggi proprio in Giappone a Osaka che ci ha raccontato come funziona, per filo e per segno, organizzare ora una vacanza nel Paese del Sol Levante. Appurata la ripresa dei voli verso il Paese, Marco sottolinea come «a oggi in Giappone si può venire liberamente anche senza un viaggio organizzato purché si abbia una guida al seguito per tutto il tempo della permanenza nel Paese». Una clausola non da poco, se si pensa al costo che potrebbe avere una guida per 15 giorni di tour in quello che è considerato uno dei Paesi più belli - e cari - al mondo. «Al momento l'unico modo per viaggiare in Giappone da soli o in gruppo è quello di acquistare dei pacchetti turistici che vengano erogati da agenzie locali o agenzie italiane che abbiano contatti con enti locali e siano approvate dal governo giapponese», continua Marco Ferrari che nelle scorse settimane ha visto l'arrivo in Giappone dei primi clienti post pandemia. Viaggiare in Giappone è piuttosto semplice, ma costoso. L'Italia è stata inserita nella lista blu che comprende quei Paesi da cui è necessario presentare solo l’esito di un test molecolare effettuato entro 72 ore dall’arrivo nel Paese, ma all’arrivo non serve sottoporsi né a un ulteriore test né alla quarantena. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/voglia-di-viaggiare-l-asia-2657734482.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="thailandia" data-post-id="2657734482" data-published-at="1658931677" data-use-pagination="False"> Thailandia iStock Torna anche la bellissima Thailandia. A partire dal 1 luglio 2022, non è più richiesta alcuna autorizzazione preventiva per entrare nel Paese. Al momento dell’ingresso in Thailandia è necessario mostrare il certificato di vaccinazione (la seconda dose deve essere stata effettuata dal almeno 14 giorni), oppure un test molecolare/antigenico effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza presso una struttura medica. Per i minori di 5 anni non è richiesta alcuna vaccinazione ne’ test. Ai minori tra i 5 e i 17 anni di età non è richiesto ne’ certificato vaccinale ne’ test, solo se viaggiano con un genitore/tutore vaccinato. In caso contrario, è richiesto certificato di vaccinazione (è sufficiente una sola dose, se effettuata da almeno 14 giorni) o test molecolare/antigenico effettuato nel 72 ore antecedenti alla partenza presso una struttura medica.Attenzione solo a tre dettagli. I viaggiatori devono registrarsi per il ‘Thailand Pass’ almeno 7 giorni prima della partenza su questo link https://tp.consular.go.th/. Un codice QR sarà inviato via email.I viaggiatori devono avere una polizza assicurativa (in inglese o in thailandese) con una copertura minima di 20.000 dollari che copre tutta la permanenza in Thailandia (non è richiesto per i possessori del passaporto thailandese). Si può acquistare la polizza assicurativa tramite questo link https://covid19.tgia.org/E i viaggiatori devono prenotare un albergo AQ per 5 giorni. La lista degli alberghi accreditati è elencata su questo link http://hsscovid.com/. Gli hotel sono prenotabili attraverso alcuni link controllati che vi elenchiamo qui sotto:https://asq.ascendtravel.com/landing?returnUrl=%2Fhttps://www.agoda.com/quarantineTHhttps://asq.locanation.com/index.htmlhttps://entrythailand.go.th/th/index.php <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem5" data-id="5" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/voglia-di-viaggiare-l-asia-2657734482.html?rebelltitem=5#rebelltitem5" data-basename="malesia" data-post-id="2657734482" data-published-at="1658931677" data-use-pagination="False"> Malesia iStock Via libera anche in Malesia.I viaggiatori completamente vaccinati potranno muoversi senza quarantena. Dovranno solamente sottoporsi a test Covid-19 RT-PCR due giorni prima della partenza e a test RTK-Ag entro 24 ore dall'arrivo nel Oaese. Per facilitare l’ingresso in Malesia.Se si è in possesso di documenti di viaggio validi potete scaricare e attivare, sin da subito, l’app di tracciamento MySejahtera, cliccare sull’icona “Traveller” e compilare la “Traveller Declaration Form”, seguendo puntualmente tutte le istruzioni. Nella stessa sezione “Traveller” é presente una lista di risposte a domande frequenti (FAQs) che fornisce chiarimenti, in particolare su vaccinazioni e quarantena.Dal 1 maggio 2022 non è più richiesta l’assicurazione sanitaria valida, anche in caso di contagio da Covid-19, tuttavia se ne consiglia la sottoscrizione. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem6" data-id="6" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/voglia-di-viaggiare-l-asia-2657734482.html?rebelltitem=6#rebelltitem6" data-basename="sri-lanka" data-post-id="2657734482" data-published-at="1658931677" data-use-pagination="False"> Sri Lanka iStock Lo Sri Lanka consente soggiorni per turismo: il rilascio dei visti d’ingresso, la cui richiesta deve essere obbligatoriamente avanzata online (www.eta.gov.lk), senza necessità di approvazione preventiva da parte del Ministero degli Affari Esteri o da altra Autorità, avviene direttamente all’arrivo in aeroporto.- Viaggiatori che possano dimostrare di aver completato il ciclo vaccinale: non saranno sottoposti a test PCR all'arrivo, tuttavia dovranno esibire il certificato di vaccinazione originale (con traduzione in lingua inglese certificata, se redatto in lingua diversa). I viaggiatori con ciclo completo di vaccinazione possono autonomamente disporre per il proprio alloggio, i trasferimenti aeroportuali ed i trasporti locali.- Viaggiatori che non abbiano completato il ciclo vaccinale COVID-19, viaggiatori parzialmente vaccinati (non completamente vaccinati) e viaggiatori che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 2 settimane: vige l’obbligo di esibire, all’arrivo nel Paese, il risultato negativo del test PCR (in lingua inglese), effettuato entro le 72 ore precedenti l’imbarco (ne sono esenti i minori di 12 anni). Non è previsto un periodo di quarantena per i viaggiatori non vaccinati o non completamente vaccinati, e non saranno sottoposti a test PCR all'arrivo. Per maggiori informazioni, comprese le esenzioni previste alle suddette disposizioni, si rimanda al sito ufficiale helloagain (srilanka.travel) <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem7" data-id="7" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/voglia-di-viaggiare-l-asia-2657734482.html?rebelltitem=7#rebelltitem7" data-basename="india" data-post-id="2657734482" data-published-at="1658931677" data-use-pagination="False"> India iStock Il regolare traffico aereo internazionale è stato ripristinato dal 27 marzo 2022. Le Autorità indiane hanno ripristinato l’emissione di tutte le categorie di visto, inclusi i visti turistici elettronici (e-Tourist Visa) e cartacei (Tourist Visa). Dal marzo 2022 è stata inoltre ripristinata la validità, precedentemente sospesa, dei visti turistici (sia elettronici, sia cartacei) di durata quinquennale non ancora scaduti. Ai titolari di visto turistico l’accesso al territorio è consentito esclusivamente per via aerea o marittima e mai attraverso le frontiere terrestri.Quanti abbiano titolo all’ingresso in India devono essere anche in possesso di un certificato di negatività al Covid-19 rilasciato a seguito di test tampone naso-faringeo eseguito nelle 72 ore precedenti l’arrivo nel Paese.I passeggeri provenienti dall’Italia, indipendentemente dal proprio status vaccinale, devono caricare sul portale “Air Suvidha” (https://www.newdelhiairport.in/airsuvidha/apho-registration ): un certificato di negatività al Covid-19 a seguito di test RT-PCR (tampone) eseguito entro le 72 ore precedenti il viaggio e un’autodichiarazione sanitaria.A essere revocato anche l’obbligo di osservare un periodo di isolamento fiduciario in casa di 7 giorni mentre viene richiesto di osservare un periodo di auto-monitoraggio di 14 giorni.Non è più previsto neppure l’obbligo di sottoporsi a un test Covid-19 in aeroporto, tuttavia quanti risultino individuati "a campione" (2% dei passeggeri su ciascun volo), su segnalazione della compagnia aerea interessata saranno sottoposti a test RT-PCR (tampone) allo sbarco in territorio indiano, a proprie spese e indipendentemente dal proprio stato vaccinale.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)