2024-12-07
Un virus sconosciuto uccide in Congo. Da noi scatta subito il riflesso allarmista
Patologia ignota flagella un’area remota dello Stato africano: Oms e media rispolverano i toni utilizzati durante la pandemia.Giornali, Oms, virostar e ipocondriaci cronici scaldano i motori: una malattia per ora sconosciuta dilaga in Congo, provoca morti ed è contagiosa. Quella che, a tutti gli effetti è una tragedia nel Paese africano, è diventata infatti l’occasione per riaccendere i megafoni allarmisti e far tornare la paura di un virus misterioso. O meglio, di quella «Malattia X», invocata più volte dall’Oms (ma anche da «esperti» e leader politici) per annunciare l’inevitabile arrivo, in un futuro prossimo, di una nuova emergenza sanitaria globale. Il mantra «Non è una questione di se, ma di quando ci sarà la prossima pandemia» era infatti alla base del tanto discusso Piano pandemico (e i rischi per la sovranità nazionale che ne avrebbe comportato il via libera) naufragato nei mesi scorsi, anche grazie alla contrarietà dell’Italia. E proprio di «Malattia X» è tornata a parlare l’Oms, dopo l’annuncio dell’invio di un team di esperti per indagare sull’origine della patologia che parrebbe aver già causato decine di morti, segnalata a Panzi, una località nella provincia di Kwango, nel sud-ovest del Paese: «Un agente patogeno respiratorio, come l’influenza o il Covid-19, è oggetto di studio come possibile causa», ha spiegato l’Agenzia Onu, aggiungendo che anche «la malaria, il morbillo e altri microrganismi sono sotto esame». I primi casi di questa malattia «misteriosa» sono stati rilevati a novembre. I sintomi sono febbre, mal di testa, raffreddore e tosse, difficoltà respiratorie e anemia. Il 40% dei casi riguarda bambini sotto i cinque anni, mentre i maggiori decessi sono registrati tra i 15 e 18 anni. Il numero di vittime, tuttavia non è ancora chiaro e potrebbe essere superiore alle cifre ufficiali (che indicano 394 casi e circa 80 decessi), come sottolineato dal ministro della Sanità, Samuel-Roger Kamba. L’area rurale epicentro della malattia, infatti, soffre dell’assenza di infrastrutture sanitarie e di un tasso di malnutrizione (61%) tra i più alti del Paese. In tal senso, ha sottolineato il ministro, non è possibile dire se tutti i decessi siano collegati alla malattia. Il quadro ha fatto scattare l’allerta massima nella Repubblica democratica del Congo e anche l’Italia ha alzato il livello di precauzione. Il ministero di Orazio Schillaci ha infatti chiesto alle Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute, «di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal Paese», precisando che «la sorveglianza è attiva e monitoriamo costantemente la situazione senza allarmismi, ma con la doverosa attenzione» per «verificare la situazione e fornire una risposta rapida ed efficace a questo nuovo focolaio epidemico che sta colpendo il Paese, già recentemente colpito dall’epidemia di vaiolo delle scimmie». Una misura cautelativa, che ribadisce la necessità di controlli mirati degli ingressi nel Paese, anche di quelli tramite scali, sottolineando l’assenza di qualsiasi allarme per l’Italia. Il controllo capillare degli arrivi è, in effetti, proprio uno dei protocolli non messi in pratica allo scoppiare della pandemia di Covid verso chi arrivava dalla Cina (all’epoca si scomodò il razzismo e si mangiarono ravioli al vapore in diretta tv, per poi finire a rinchiudere in casa i cittadini e inseguire la gente per controllare se indossasse bene la mascherina). E a proposito di chi all’inizio sottovalutò il Covid e poi invocò l’esilio sociale per chi non volle vaccinarsi, ieri Roberto Burioni si è (ovviamente) espresso su X circa la malattia in fase di valutazione: «Quadro clinico strano (anemia!), non mi piace (quelli delle altre malattie invece sì?, ndr). Per carità nessun panico, ma attenzione. Nel mondo moderno i virus - come abbiamo visto - si spostano molto velocemente». Vaga preoccupazione anche da Matteo Bassetti: «Speriamo bene perché l’ultima volta dal Congo è arrivata l’Ebola. Pare che i sintomi siano simili all’influenza. L’Oms si sta muovendo e dobbiamo ancora capire bene, magari non è nulla di preoccupante», ha commenta l’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, che però specifica pure che «il problema più grosso è l’anemia, che è una caratteristica delle febbri emorragiche. Parliamo di infezioni con una elevatissima letalità. Dunque, la prima cosa da capire è se si tratti di un virus già conosciuto o di uno nuovo». Di «un altro campanello d’allarme» ha parlato invece Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica, ex consigliere di Roberto Speranza durante la pandemia e primo sostenitore delle chiusure, inquadrando la malattia africana come «un monito perché si faccia il necessario per essere sempre in grado di affrontare eventuali emergenze, lavorando d’anticipo per essere pronti». Intanto i titoli allarmistici però già si sprecano, annunciando l’imminente arrivo di un nuoco circo mediatico.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.