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Virus cinese, variante inglese, follia italiana

Virus cinese, variante inglese, follia italiana
Boris Johnson (Toby Melville - WPA Pool / Getty Images)
C'era una volta il paziente inglese, personaggio immaginario partorito dalla fantasia dello scrittore Michael Ondaatje. Adesso c'è la variante inglese, versione modificata del coronavirus partorita di là dalla Manica. I quotidiani di ieri abbondavano quanto a titoli sulla mutazione del Covid sviluppatasi in Gran Bretagna. Ora, noi non abbiamo nessuna intenzione di sottovalutare il rischio di un'ondata anglofona della pandemia. Tuttavia, ci preme far notare che all'inizio dell'emergenza, quando i contagi si erano sviluppati in Cina, si registrava sulla stampa un certo imbarazzo nel parlare di virus cinese.
Confesso di essere un «filorusso»: la Achmatova è più forte del gulag
La poetessa russa Anna Achmatova. Nel riquadro il libro di Paolo Nori Non è colpa dello specchio se le facce sono storte (Getty Images)
Nel suo ultimo libro Paolo Nori, le cui lezioni su Dostoevskij furono oggetto di una grottesca polemica, esalta i grandi della letteratura: se hanno sconfitto la censura sovietica, figuriamoci i ridicoli epigoni di casa nostra.
Obbligazionario incerto a ottobre. La Fed taglia il costo del denaro ma congela il Quantitative Tightening. Offerta di debito e rendimenti reali elevati spingono gli operatori a privilegiare il medio e il breve termine.
Il declino dei costumi in tv ha avuto inizio con le gemelle Kessler
Alice ed Ellen Kessler nel 1965 (Getty Images)
Invece di cultura e bellezza, la Rai di quegli anni ha promosso spettacoli ammiccanti, mediocrità e modelli ipersessualizzati.
Variabili sul tavolo dei negoziati tra Arabia Saudita e Imec
Il principe saudita Mohammad bin Salman Al Sa'ud e il presidente americano Donald Trump (Getty)

Il progetto del corridoio fra India, Medio Oriente ed Europa e il patto difensivo con il Pakistan entrano nel dossier sulla normalizzazione con Israele, mentre Donald Trump valuta gli effetti su cooperazione militare e stabilità regionale.

Le trattative in corso tra Stati Uniti e Arabia Saudita sulla possibile normalizzazione dei rapporti con Israele si inseriscono in un quadro più ampio che comprende evoluzioni infrastrutturali, commerciali e di sicurezza nel Medio Oriente. Un elemento centrale è l’Imec, ossia il corridoio economico India-Medio Oriente-Europa, presentato nel 2023 come iniziativa multinazionale finalizzata a migliorare i collegamenti logistici tra Asia meridionale, Penisola Arabica ed Europa. Per Riyad, il progetto rientra nella strategia di trasformazione economica legata a Vision 2030 e punta a ridurre la dipendenza dalle rotte commerciali tradizionali del Golfo, potenziando collegamenti ferroviari, marittimi e digitali con nuove aree di scambio.

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