2023-03-15
Vigilanza Rai, M5s in pole position
Designati i 42 membri della commissione, ora si apre la partita per la presidenza che spetta alle opposizioni. Lotta serrata tra M5s e Pd. Per Fdi c’è Augusta Montaruli. È stata convocata per martedì prossimo, 21 marzo, alle ore 13, la Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, i cui componenti, 42 in tutto, sono stati designati dai rispettivi partiti. Sono i 12 membri in quota Fratelli d’Italia, 6 della Lega, 4 di Forza Italia, 2 di Noi Moderati, 2 di Azione-Italia viva, 7 del Partito democratico, 5 del Movimento 5 stelle, 2 di Alleanza verdi e Sinistra e uno per il gruppo Misto. Tra i componenti di questo importante organismo parlamentare, alcuni big come il capogruppo al Senato di Alleanza verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro; l’ex ministro Maria Elena Boschi di Italia viva; il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi; l’ex segretario dem Nicola Zingaretti e il deputato Stefano Graziano; il capogruppo del M5s al Senato Barbara Floridia e il vicepresidente dei pentastellati Riccardo Ricciardi; il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. La Commissione dovrà ora eleggere il presidente che spetta all’opposizione. Il Pd, dopo aver ottenuto la guida del Copasir, altro organismo il cui leader va alle minoranze, è fuori partita: la presidenza della Commissione di Vigilanza sulla Rai dovrebbe andare al M5s, il favorito è Ricciardi, ma nulla è ancora deciso. Stando a quanto apprende La Verità da fonti molto vicine al dossier, infatti, c’è innanzitutto da risolvere la «grana» terzo polo: «Renzi e Calenda», ci dice un parlamentare di peso, «hanno piazzato la Boschi perché sperano di farla eleggere alla presidenza, ma si tratta di una strategia molto difficile. Dopo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria del Pd, infatti, non credo proprio che i dem possano tradire l’accordo con i pentastellati e votare la Boschi. Un aiutino dalla maggioranza? Sarebbe una mossa troppo sfacciata», aggiunge il nostro interlocutore, «si scatenerebbe un putiferio». E il presidente? «Il nome che circola è quello di Ricciardi», sottolinea la nostra fonte, «ma per il centrodestra si tratta di un protagonista politico troppo divisivo. In queste ultime ore, circola invece il nome di Barbara Floridia, che potrebbe spuntarla».A far parte della Commissione entra anche la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, protagonista di un piccolo «caso» nelle scorse settimane, quando si è dimessa dall’incarico di sottosegretario all’Università del governo guidato da Giorgia Meloni dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna a un anno e sette mesi per peculato al termine del processo sui rimborsi illeciti ottenuti dai consiglieri regionali del Piemonte circa dieci anni fa. La Montaruli aveva spiegato la sua sofferta quanto coraggiosa decisione con un post pubblicato sui suoi canali social: «Ho deciso di dimettermi dall’incarico di governo», aveva spiegato la Montaruli, «per difendere le istituzioni certa della mia innocenza. Mi riservo infatti di valutare l’opportunità di un ricorso alla Corte di giustizia europea». Seppure ancora giovanissima, la Montaruli può essere considerata una esponente storica della destra italiana e torinese in particolare: ha sempre militato nello stesso partito, da quando è stata membro di Azione Giovani, l’organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale, e poi ha fatto parte dell’esecutivo nazionale di Azione Universitaria. La sua designazione nella Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai è segno della stima e della considerazione di cui la Montaruli gode nel suo partito, sentimenti cresciuti a dismisura dopo il sacrificio delle dimissioni dal governo.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)