2025-03-01
Trump boccia Zelensky in diplomazia: «Torni quando è pronto per la pace»
Scontro senza precedenti nello Studio ovale. Il presidente Usa striglia l’ospite («Manchi di rispetto»). E gli dà l’ultimatum («O l’accordo o siamo fuori»). Accuse anche da JD Vance. Dmitri Medvedev: «Schiaffo al maiale ingrato».È stato uno scontro totale quello registratosi ieri, all’interno dello Studio ovale, tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. I due leader hanno avuto una lite plateale, in diretta televisiva e social. È probabilmente la prima volta che un alterco del genere, in ambito diplomatico, viene a verificarsi completamente alla luce del sole. Si è trattato di qualcosa di ben più significativo ed eclatante di altri episodi accaduti nella storia, come il fallimento - nel maggio 1960 - del tesissimo summit parigino tra Dwight Eisenhower e Nikita Krusciov. Ma andiamo con ordine.Il presidente ucraino si trovava a Washington, per firmare l’accordo sui minerali strategici, fortemente voluto dall’amministrazione Trump. Durante l’incontro nello Studio ovale, Zelensky ha iniziato a polemizzare con JD Vance, anche lui presente al meeting, criticando la strategia diplomatica adottata dalla Casa Bianca nei confronti della guerra in Ucraina. La discussione tra i due si è fatta sempre più accesa, fin quando il vicepresidente americano ha esplicitamente accusato Zelensky di essere «irrispettoso» nei confronti degli Stati Uniti e dell’amministrazione Trump. Vance ha inoltre ricordato quando, l’anno scorso, il presidente ucraino, nel pieno della campagna elettorale statunitense, andò in Pennsylvania, accompagnato da una delegazione di esponenti del Partito democratico.A quel punto, visibilmente irritato, è intervenuto l’inquilino della Casa Bianca che, rivolgendosi al leader ucraino, ha affermato: «Non sei proprio in una buona posizione in questo momento». «Ci stai mancando di rispetto, stai giocando d’azzardo con la terza guerra mondiale», ha proseguito. «Dovresti esprimere gratitudine», ha continuato, ricordando di aver fornito all’Ucraina i missili Javelin durante il suo primo mandato presidenziale. «O fai un accordo o noi ci tiriamo fuori, e se noi usciamo te la dovrai vedere da solo. Non credo che sarà una bella cosa», ha aggiunto Trump. «Senza le armi degli Stati Uniti, avresti perso la guerra in due settimane», ha proseguito, sottolineando che Zelensky «non avrebbe carte in mano». «Sarà un gran pezzo televisivo», ha detto Trump poco prima della fine del meeting, mentre Elon Musk rilanciava su X le clip dello scontro. Poco dopo, è stata annullata la conferenza stampa congiunta tra i due presidenti ed è saltata anche la firma dell’accordo sui minerali strategici. Zelensky, dal canto suo, ha rapidamente lasciato la Casa Bianca, con un laconico tweet: «Grazie, America», ha scritto, «L’Ucraina ha bisogno di una pace giusta e duratura. Stiamo lavorando per questo».Trump ha quindi rilasciato un comunicato su Truth. «Abbiamo avuto un incontro molto significativo alla Casa Bianca oggi. Abbiamo imparato molte cose che non si sarebbero mai potute capire senza una conversazione sotto una pressione del genere», ha scritto. «È incredibile ciò che emerge attraverso l’emozione e ho stabilito che il presidente Zelensky non è pronto per la pace, se l’America è coinvolta, perché ritiene che il nostro coinvolgimento gli dia un grande vantaggio nei negoziati», ha aggiunto, per poi concludere: «Non voglio vantaggi, voglio la pace. Ha mancato di rispetto agli Stati Uniti d’America nel loro amato Studio ovale. Può tornare quando sarà pronto per la pace».Nella prima parte dell’incontro, quindi prima che si arrivasse alla lite, Trump aveva cercato di ribadire il proprio ruolo di mediatore tra Mosca e Kiev. Zelensky aveva detto di non volere dei compromessi con Vladimir Putin, definendolo un «killer». Aveva poi aggiunto di ritenere che il presidente americano fosse dalla parte dell’Ucraina. Trump aveva replicato di «stare nel mezzo», precisando inoltre che Kiev avrebbe dovuto accettare dei compromessi. «Non si possono concludere accordi senza compromessi», aveva detto il presidente americano, sottolineando tuttavia che non sarebbero stati «così grandi come alcune persone pensano». Non dimentichiamo del resto che, martedì scorso, Trump aveva affermato che anche Mosca, a sua volta, avrebbe dovuto fare delle concessioni nei negoziati per la pace. Sempre nella prima parte del meeting, il presidente americano aveva definito «ragionevolmente vicino» un accordo per il cessate il fuoco.Quanto accaduto ieri sancisce il fallimento della strategia di Emmanuel Macron e Keir Starmer, che avevano cercato di fare da pontieri tra Trump e Zelensky. Non a caso, ieri sera, sia il presidente francese che il premier polacco, Donald Tusk, hanno espresso sostegno al leader ucraino nella sua lite con Trump. «La Spagna è con te», ha aggiunto Pedro Sánchez, mentre Paolo Gentiloni ha detto che il leader ucraino «è stato aggredito in diretta tv». Di tutt’altro avviso l’ex presidente russo Dmitri Medvedev, che ha insultato pesantemente Zelensky: «Il porco insolente ha finalmente ricevuto una bella sberla». Dall’altra parte, è possibile che il presidente Usa abbia agito così per mettere sotto pressione il leader ucraino e convincerlo a sedersi al tavolo delle trattative con Mosca. Come lasciato intendere dal suo comunicato su Truth, Trump ha considerato troppo rigida la posizione espressa da Zelensky nella prima parte del vertice alla Casa Bianca. È quindi possibile che abbia voluto ricorrere a uno choc per ammorbidirlo prima dell’inizio dei negoziati: negoziati che, dopo gli incontri russo-americani di Riad e Istanbul, si stanno avvicinando. Soltanto il tempo ci dirà che cosa succederà. Trump esigerà che il leader ucraino vada a Canossa per poi spingerlo a entrare nell’ottica di un processo diplomatico? Oppure considererà Zelensky un ostacolo alle trattative e tornerà a chiedere che si tengano delle elezioni in Ucraina?
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)