2025-01-29
Vertice Bibi-Donald alla Casa Bianca. Israele taglia i ponti con l’agenzia Onu
Il 4 febbraio summit tra i due leader. Domani scatta la messa al bando per l’Unrwa. Delegazione russa in visita a Damasco.Donald Trump è tornato sulla sua proposta di trasferimento dei residenti di Gaza in Giordania ed Egitto, affermando: «Credo che i palestinesi vivrebbero meglio in un luogo non associato alla violenza. Vorrei che andassero in un’area dove possano vivere senza sconvolgimenti, né rivoluzioni, né violenza», ha detto il presidente americano ai giornalisti a bordo dell’Air force one, secondo quanto scrive il Times of Israel.Trump ha anche detto di aver illustrato il piano al presidente giordano, re Abdallah II, e all’egiziano Abdel Fattah Al Sisi, del quale ha dichiarato: «Vorrei che ne prendesse un po’, noi lo aiuteremo molto. È dura, ma penso possa farcela». L’Egitto ha, però, smentito che ci sia stato un colloquio telefonico tra il presidente Al Sisi e il presidente degli Stati Uniti, che ieri ha anche reso noto che incontrerà Benjamin Netanyahu il prossimo 4 febbraio: «Qualsiasi colloquio tra i due verrà reso noto, in linea con il protocollo condiviso dai due capi di Stato», ha detto una fonte egiziana di alto livello citata dal Cairo News channel. La stessa fonte ha aggiunto: «Occorre fare molta attenzione a contatti di questo livello e al momento che sta attraversando la regione». Immediata la risposta dell’Iran che, attraverso il proprio ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, nel corso di un’intervista rilasciata a Sky News, ha affermato: «Il mio suggerimento è un altro. Invece dei palestinesi, cercate di espellere gli israeliani, portateli in Groenlandia, così possono prendere due piccioni con una fava».È guerra di cifre tra Israele e Hamas sul numero di palestinesi che hanno fatto ritorno nel nord della Striscia di Gaza. Le forze di difesa israeliane (Idf) affermano che decine di migliaia di palestinesi sono tornati nell’area settentrionale dell’enclave da quando, nella mattinata di lunedì, i militari israeliani hanno lasciato il corridoio di Netzarim. Tuttavia Hamas, che con i numeri sa giocare alla perfezione, riferisce una cifra ben più elevata, sostenendo che «oltre 300.000 sfollati sono già rientrati nel Nord della Striscia di Gaza». Si tratta di una situazione delicatissima, dato che Hamas cerca l’incidente in modo da incolpare Israele di sparare su civili, come avvenuto tantissime altre volte. E potendo contare su una potente macchina propagandistica ripresa dai media occidentali, il risultato è sicuro. In ogni caso, l’esercito israeliano monitora i palestinesi in viaggio verso Nord e ha comunicato «di aver sparato dei colpi di avvertimento per scoraggiare alcuni sospetti» che si avvicinavano ai soldati. Idf, su Telegram, ha reso noto che «nella parte settentrionale di Gaza le forze hanno individuato un sospetto che rappresentava una minaccia e hanno sparato per allontanarlo. Nella parte centrale di Gaza, un aereo israeliano ha aperto il fuoco per fermare diversi veicoli sospetti che si stavano dirigendo verso Nord, in una zona non autorizzata al passaggio, secondo i termini dell’accordo, e senza aver effettuato ispezioni, violando così le condizioni stabilite».Ieri ha parlato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz: durante una visita sul versante siriano del monte Hermon, come scrive il Times of Israel, ha dichiarato che l’esercito israeliano non intende lasciare l’area: «Idf rimarrà sulla cima dell’Hermon e nella zona di sicurezza a tempo indeterminato, per garantire la sicurezza delle comunità delle alture del Golan e del Nord e di tutti i residenti di Israele». Il ministro della Difesa ha aggiunto, in riferimento alla zona cuscinetto sul versante siriano del confine e occupata da Israele dopo la caduta del regime di Assad: «Non permetteremo a forze ostili di insediarsi nella zona di sicurezza della Siria meridionale».Sempre a proposito di Siria, ieri è giunta a Damasco la prima delegazione ufficiale russa dopo il rovesciamento di Bashar Al Assad, segnando un evento significativo nelle relazioni tra Mosca e le nuove autorità siriane. La notizia è stata diffusa dall’agenzia russa Ria Novosti. La missione include il vice ministro degli Esteri, Mikhail Bogdanov, e Alexander Lavrentyev, rappresentante speciale del presidente Vladimir Putin per la Siria. Al centro dei colloqui è prevedibile che vi sia il futuro dei due avamposti militari strategici russi nel Paese: la base navale di Tartus, sul Mediterraneo, e la base aerea di Khmeimim, nei pressi di Latakia.Da domani, decine di migliaia di palestinesi residenti a Gerusalemme Est perderanno l’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e ad altri servizi essenziali forniti dall’agenzia delle Nazioni Unite Unrwa a causa dell’entrata in vigore del divieto imposto da Israele sull’organizzazione. La misura, approvata il 1° novembre con un ampio sostegno parlamentare, inclusi i partiti di opposizione, è stata motivata da una serie di rivelazioni riguardanti il coinvolgimento diretto di alcuni dipendenti dell’Unrwa in attività terroristiche nella Striscia di Gaza. Una decisione sostenuta anche dagli Stati Uniti, come ribadito dalla vice ambasciatrice americana all’Onu, Dorothy Shea.Israele, prove alla mano, ha denunciato l’uso ripetuto delle infrastrutture dell’agenzia per scopi terroristici e la presenza di materiali didattici che incitano all’odio contro Israele e alla celebrazione di attacchi contro cittadini israeliani. La nuova legge vieta all’Unrwa di operare nel territorio che Israele considera sotto la propria sovranità, inclusa Gerusalemme Est, e impedisce alle istituzioni statali di mantenere qualsiasi rapporto con l’agenzia o i suoi rappresentanti. Questa restrizione rende estremamente complessa, se non impossibile, la prosecuzione delle attività dell’Unrwa a Gaza.