2023-04-14
«Valditara mi accusa sulla base di bugie e non mi ha neanche voluto chiamare»
Giuseppe Valditara e nel riquadro Marisa Francescangeli (Ansa)
La prof sarda Marisa Francescangeli sospesa per le preghiere in classe ha fatto ricorso E le firme raccolte a suo sostegno da Pro vita schizzano a 70.000.«Mi ha rivolto delle accuse senza minimamente conoscermi. Non ho mai avuto un confronto con lui e come si permette di accusarmi? È una situazione che mi indispettisce molto. L’unica classe dove faccio recitare regolarmente delle preghiere è la quarta, dove ho il consenso di tutti i genitori. Sono bambini che seguo anche nel coro parrocchiale. Quando rientrerò al lavoro, continuerò a pregare con loro. Ma adesso voglio che tutti rispettino il mio lavoro. Sono una maestra per vocazione, ho studiato per diventarlo e metto la massima attenzione nei confronti dei bambini. Non sono come lui ha voluto dipingermi, ripeto, senza conoscermi minimamente».Chi parla è Marisa Francescangeli, la maestra di San Vero Melis (Oristano) sospesa per 20 giorni dall’insegnamento per aver fatto recitare in una classe un’Ave Maria, un Padre Nostro e per aver invitato i bambini a costruire, poco prima di Natale, un piccolo rosario con delle perline. Il «lui» citato nello sfogo è il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che sulla questione, dopo alcuni giorni di silenzio, è intervenuto a gamba tesa nei confronti dell’insegnante. «Appena emersa la vicenda, ho chiesto una relazione dettagliata sui fatti dopodiché abbiamo mandato gli ispettori per verificare che la procedura sia stata corretta. Posso soltanto dire che non si tratta della recita episodica di una preghiera, ma, dalla documentazione a fondamento della decisione disciplinare si tratta di reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore disciplinari», ha spiegato l’esponente del governo Meloni al Tg4.«Dopo diversi interventi “bonari” del dirigente scolastico», ha continuato Valditara, «si è arrivati all’attivazione di un procedimento disciplinare che si è concluso con la sanzione di 20 giorni dopodiché io, appena è emersa la notizia, ho richiesto una relazione dettagliata e abbiamo inviato gli ispettori. L’accusa è che, anziché insegnare storia, geografia o matematica, l’insegnante avrebbe fatto cantare inni religiosi e pregare. Quindi si tratta di una violazione di un obbligo previsto dalla legge».«L’ho chiesto al dirigente scolastico quando ha creduto alle fandonie raccontate da alcune mamme e mi permetto di chiederlo anche al ministro», prosegue la maestra, «venite nella mia classe e interrogate i bambini. Se non sanno qualcosa, se non sono alla pari con il programma di studio, allora mi potete rivolgere tutte le osservazioni che volete e punire. Ma i bambini sanno tutto, a livello didattico ho preferito privilegiare l’italiano rispetto a storia e geografia. Ma queste sono scelte didattiche che ogni maestra elabora e decide sulla base della classe. Tutti i bimbi devono poter lavorare alla pari. Non è compito di un genitore venire a sindacare sulle decisioni di un’insegnante. Men che meno di un ministro».Francescangeli ha firmato proprio ieri mattina il ricorso contro la sospensione dal lavoro e il taglio dello stipendio: «Adesso vediamo come va e chi avrà ragione, alla fine», commenta. La vicenda ha avuto un clamore mediatico impressionante, diventando ben presto un caso nazionale (sul sito dell’associazione Pro vita e famiglia la raccolta firme a suo sostegno ha riscosso un successo che ha lasciato a bocca aperta gli stessi organizzatori: ben 70.000 le sottoscrizioni finora effettuate) e causando anche alcune frizioni nel governo.Se Valditara sembra aver preso le distanze dall’insegnante, pur senza averla mai vista o sentita, diversa posizione ha assunto, invece, il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che è persino volato in Sardegna per conoscerla di persona prima di tracciare un giudizio sulla vicenda. Tranchant, com’è nel suo stile: «L’ho interrogata e ho scoperto che era assolutamente colpevole di quello che ha fatto e cioè insegnare gli stessi valori su cui si fonda la nostra civiltà. L’abuso è soltanto di chi ha stabilito sanzioni con accuse senza fondamento».La maestra continua a dirsi «allibita» per la situazione nella quale si trova. E le parole del ministro Valditara l’hanno, evidentemente, infastidita: «Il ministro avrebbe dovuto chiamarmi per informarsi invece di sputare sentenze senza avere in mano delle prove vere. Io non mi sono neanche potuta giustificare con nessuno. Ai genitori, quando ho parlato della sospensione dal lavoro che impatta anche sul lavoro a scuola dei loro figli, ho consigliato di fare richiesta di accesso agli atti, per leggere con i propri occhi le accuse che mi vengono mosse. E sa che cosa è successo? Che l’hanno fatto, hanno letto e si sono arrabbiati molto».Di genitori che hanno capito «fischi per fiaschi» parla, ad esempio, in merito all’accusa di aver definito le eruzioni dei vulcani come un castigo di Dio per vendicarsi della malvagità degli uomini. «Ma io non ho mai detto nulla del genere», attacca ancora Francescangeli, «abbiamo visto un video relativo all’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei che riferiva questa spiegazione data dagli antichi romani. Se parlo, invece, di storia e della linea del tempo, abbiamo eventi prima e dopo Cristo. La storia è tutta legata alla figura di Cristo e devo spiegare ai miei alunni chi è e perché c’è un prima e un dopo. Niente, secondo alcuni genitori di questa cosa non dovevo parlare. E che dovevo fare, saltarla questa parte? Mi hanno accusata di essere una fanatica religiosa, di aver manipolato i bambini. Io non ho parlato mai male di nessuno, prima di parlare bisogna sempre pensare, come dice la canzone di Fabrizio Moro». «Mi spiace che una persona che si dice di cultura si comporti in questa maniera», conclude la maestra riferendosi ancora al ministro Valditara, «ma ognuno è libero di fare quello che vuole, di sputare sentenze. Volevo avere la possibilità di dare le mie spiegazioni all’Ufficio scolastico prima che emettesse la sentenza. Invece non mi è stata data questa occasione e chi doveva decidere ha sputato questa decisione che ritengo un grave abuso di potere contro una povera cristiana che vive del suo lavoro. E di questo ne sono fiera, perché sono una persona che con dignità vive del proprio lavoro. Di quello che guadagno a scuola ci vivo, chi ha pensato di punirmi sulla base di accuse false ci ha riflettuto? Non si possono assolutamente prendere decisioni così a fronte di cose che non sono vere», conclude in lacrime.
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Elly Schlein (Imagoeconomica)