Dazi, Urso: «Per Italia e Ue fondamentale che negoziato Usa-Cina vada a buon fine»

A Il giorno della Verità, nell'ambito del panel sull’economia globale si discute di dazi, competitività e futuro dell’Europa con il ministro delle Imprese e del Made in Italy: «Serve velocità nei negoziati». Sull'Ilva: «Aspettiamo l'esito del voto per capire l'approccio del comune al tema delle bonifiche. Oltre agli azeri altri due partner di nuovo interessati».
«Economia globale, dazi, nuovi equilibri geopolitici». Si è aperta con questo tema la seconda edizione de Il giorno della Verità, organizzata dal nostro quotidiano nella cornice di Palazzo Brancaccio a Roma. Un dibattito denso e attuale, moderato dal vicedirettore Claudio Antonelli, che ha coinvolto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Dopo una breve introduzione affidata al direttore Maurizio Belpietro che insieme alla giornalista Rai Manuela Moreno ha aperto i lavori dell'evento annunciando che Il giorno de La Verità «diventerà un appuntamento stabile, probabilmente sempre a Roma», sottolineando l’obiettivo di costruire un’occasione periodica di confronto su politica, esteri, industria, energia e finanza, è salito sul palco il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Sollecitato dalle domande del vicedirettore della Verità, Claudio Antonelli, Urso ha messo in guardia dai rischi di uno scontro commerciale frontale tra Stati Uniti e Cina: «Un’escalation tariffaria tra Washington e Pechino avrebbe effetti devastanti anche sull’Europa», ha detto, riferendosi al possibile innalzamento dei dazi americani fino al 145%. Per questo, ha sottolineato, è fondamentale che si chiudano positivamente sia il negoziato tra Usa e Commissione europea - a cui l’Italia partecipa attivamente - sia quello tra Stati Uniti e Cina. Sulle lentezze dell’Ue, Urso ha parlato apertamente di «tempi non compatibili con l’epoca che viviamo», puntando il dito contro la farraginosità delle procedure decisionali europee, come nel caso dell’automotive. Un settore in cui, ha ricordato, l’Italia ha trovato alleati tra le imprese, Stellantis in primis.
Nel corso del dibattito, il ministro Urso ha affrontato anche il nodo dell’ex Ilva di Taranto, alla vigilia del ballottaggio comunale. «Rispettiamo il voto dei cittadini - ha detto - e incontreremo i sindacati lunedì pomeriggio, dopo il responso. Se i tarantini daranno mandato a procedere con l’Aia e il rigassificatore, ci saranno le condizioni per una riconversione industriale. Altrimenti ne prenderemo atto». Urso ha ricordato che uno degli altiforni è attualmente sotto sequestro e che ogni passo dovrà avvenire «con la condivisione di tutti gli attori in campo» e sottolineato come «oltre agli azeri ci sono altri due partner che hanno manifestato di nuovo interesse per lo stabilimento».