2022-01-29
Unicredit interrompe la campagna di Russia ma intanto rinsalda il legame con Berlino
L’istituto ferma l’Ipo su Otkritie per «la situazione geopolitica» mentre stringe accordi con Allianz sulla bancassicurazione.Stop alla campagna di Russia per la crisi ucraina, ma nessuna ritirata dal Paese, e rafforzamento dell’asse con i tedeschi di Allianz per la vendita di prodotti assicurativi nell’area dell’Europa dell’Est. Sono questi i punti principali della strategia di Unicredit illustrati ieri insieme con i risultati finanziari dall’amministratore delegato, Andrea Orcel. Che, dopo aver valutato l’acquisto di una quota di controllo per la russa Otkritie, «per la situazione geopolitica» ha deciso di abbandonare il processo di esame. Orcel ha spiegato che su Otkritie la valutazione riguardava «una quota di controllo in fase di Ipo per poi integrarla con un’altra nostra banca. Il franchise e le sinergie erano potenzialmente superiori ai rischi. Avremmo conferito la nostra banca in Russia diventando azionisti di riferimento di una banca più grande, ma ci siamo ritirati dalla due diligence per i rischi geopolitici». Il gruppo - ha aggiunto il banchiere - «resta in Russia» dove è sbarcata nel 2007 perché il Paese «fa parte della nostra rete e abbiamo sempre avuto una presenza superiore al nostro costo del capitale». Quanto alle possibili sanzioni, in caso di ulteriore deterioramento della crisi in Ucraina, l’ad ha sottolineato che «la banca è passata attraverso numerosi inasprimenti ed è sempre stata in grado di adattarsi e di rispettare le sanzioni attuate. Al momento pensiamo che le misure su Swift», il sistema che regola i pagamenti internazionali, «siano state messe in attesa, visti gli impatti sul sistema globale dei pagamenti. Stiamo costantemente valutando le azioni di mitigazione, cercando di anticipare quelle che potrebbero essere le sanzioni», ha aggiunto. Se il rafforzamento a Est è al momento congelato, si fa più stretto il legame con i tedeschi di Allianz: l’istituto di piazza Gae Aulenti e la compagnia assicurativa hanno firmato un accordo quadro internazionale che getta le basi per una migliore collaborazione a favore dei clienti di entrambi i gruppi, che hanno una partnership nel settore della bancassicurazione fin dal 1996. L’accordo -si legge in una nota - riguarda Italia, Germania, Europa centrale e orientale e «massimizza il contributo di entrambi i partner alla futura creazione di valore». Sono previsti investimenti congiunti (inclusi i settori della formazione e del marketing) finalizzati a una integrazione «dei processi e ad accelerarne la digitalizzazione». Verranno anche poste le basi per una collaborazione tra i due gruppi nel settore dell’insure banking, consentendo a Unicredit di offrire i propri migliori prodotti bancari ai clienti attraverso la piattaforma aperta di Allianz in Germania, Italia e altri Paesi. In Italia, Germania, Europa centrale e orientale, Unicredit conta oltre 15 milioni di clienti e il guppo Allianz più di 30 milioni. Due accordi saranno firmati per modificare e completare quelli attualmente vigenti in Italia e Germania. Non solo. Il prossimo 10 febbraio Creditras vita e Creditras assicurazioni saranno rinominate rispettivamente Unicredit allianz vita e Unicredit allianz assicurazioni. Sul fronte dei conti presentati ieri, l’istituto guidato da Orcel ha chiuso chiude il 2021 con un utile di 1,5 miliardi (era in perdita nel 2020) ma l’ultimo trimestre è in rosso per 1,4 miliardi per voci straordinarie una tantum (tra cui l’impatto negativo di 1,64 miliardi legato al deconsolidamento della partecipata turca Yapi kredi). La performance commerciale ha spinto i ricavi totali di Unicredit a 4,4 miliardi negli ultimi tre mesi dell’anno (+4,7%) e a quasi 18 miliardi per l’intero 2021 (+4,8%) oltrepassando il target di 17,5 miliardi. La qualità dell’attivo resta solida, con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi di gruppo al 3,6%. La proposta di distribuzione ordinaria per 3,75 miliardi, composta da dividendi in contanti per circa 1,17 miliardi e riacquisti di azioni per circa 2,58 miliardi, sarà presentata all’assemblea degli azionisti del prossimo 8 aprile. La prevista remunerazione a soci di 3,75 miliardi di euro «è la più alta nella storia della banca», ha evidenziato Orcel. Assicurando anche che qualsiasi eventuale M&A (fusioni o acquisizioni) da parte di Unicredit «non interferirà sulla distribuzione di capitale». Insomma, la banca guarda a opportunità ma solo come acceleratore della propria strategia. «Crediamo che opportunità di crescita non organica ci siano in tutti i mercati dove siamo presenti: valuteremo le occasioni coerenti con la nostra strategia e gli impegni che abbiamo preso con gli azionisti in termini di profittabilità, profilo di rischio e distribuzione», ha spiegato poi Orcel nella call con gli analisti. L’ad di Unicredit ha anche detto che la banca «continuerà a valutare M&A nei mercati in cui siamo presenti» e che c’è più probabilità che si realizzino piccole acquisizioni «piuttosto che su qualcosa di significativo».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)