2022-12-31
Un anno di diktat sanitari
Le paranoie sulla Cina ce lo ricordano: fino a poco tempo fa, vivevamo da prigionieri. Green pass, vaccino obbligatorio, multe, zone rosse: la cronistoria di 12 mesi di follia.Politici, tecnici e opinionisti hanno dato il peggio: «Fate pagare il ricovero ai non vaccinati». E certi vescovi negavano l’ostia.Lo speciale contiene due articoli.Il battage sull’ondata di Covid in Cina ci rammenta che le restrizioni non sono un incubo lontano. In realtà, ci hanno accompagnato per una buona parte di questo 2022. L’anno dei «migliori», l’ultimo di Mario Draghi a Palazzo Chigi e di Roberto Speranza al ministero della Sanità. Rievochiamo gli avvenimenti di questi 365 giorni, dalla prigionia fino alla liberazione quasi totale, per ricordare quali abusi sono stati perpetrati, dietro la foglia di fico della scienza. La lista sarà inevitabilmente incompleta: ne hanno combinate troppe. 5 GENNAIOL’anno si apre con l’ok al decreto sull’obbligo vaccinale per gli over 50, che prevede multe da 100 euro per gli inadempienti. Sarà in vigore fino al 15 giugno. Se rifiuteranno le iniezioni, gli ultracinquantenni perderanno il diritto al lavoro, come, prima di loro, sanitari, membri delle forze dell’ordine e personale scolastico.10 GENNAIOAl picco dell’ondata di Omicron, entra in vigore il decreto del 29 dicembre 2021. La norma impone il super green pass pressoché ovunque. Inclusi i mezzi, i ristoranti all’aperto, gli hotel, gli impianti sciistici. 19 GENNAIOLa Consulta boccia un ricorso presentato da alcuni parlamentari privi di super green pass, che rimarranno bloccati nelle isole a causa delle nuove regole e non potranno votare per l’elezione del capo dello Stato. Lo stesso giorno, il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar del Lazio, che aveva bocciato la circolare del ministero della Salute su paracetamolo e vigile attesa.21 GENNAIOArriva un decreto che regola la partecipazione dei grandi elettori, positivi o in isolamento, alle votazioni per il presidente della Repubblica: saranno allestiti seggi drive in a Montecitorio. Il 24 gennaio, alla deputata no vax Sara Cunial sarà impedito di votare.31 GENNAIOIl cdm proroga di dieci giorni l’obbligo di mascherine all’aperto e la chiusura delle discoteche, anche in zona bianca - ricordate? Esistevano ancora le zone a colori, introdotte da Giuseppe Conte a novembre 2020.1 FEBBRAIOPer gli over 50 non in regola con il vaccino parte l’iter sanzionatorio.7 FEBBRAIOArriva il mega green pass, cioè la tesserina verde senza scadenza, che si ottiene con tre dosi di vaccino, o due dosi più la guarigione dal Covid. Viene introdotto il lockdown per i soli no vax: a chi ha porto il braccio, è consentito fruire dei servizi e delle attività limitati o sospesi anche in zona rossa. Subentra pure un nuovo protocollo nelle scuole: nelle primarie, la didattica a distanza scatterà dopo il quinto caso di Covid in classe, ma solo per chi non è vaccinato, oppure ha ricevuto la seconda dose da oltre 120 giorni; nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, la Dad partirà dai due casi di positività. È un obbligo surrettizio di booster per i ragazzini. Come se non bastasse, il governo partorisce un’incredibile gabola discriminatoria: negli alberghi e nei ristoranti, sarà consentito l’ingresso agli stranieri privi di super green pass. Non ai cittadini italiani.9 FEBBRAIOIl Consiglio di Stato accoglie la linea del ministero su paracetamolo e vigile attesa, sostenendo che «la reale portata della circolare ministeriale» e delle raccomandazioni Aifa è stata esagerata, poiché esse «non contengono prescrizioni vincolanti per i medici». 11 FEBBRAIODecade l’obbligo di mascherine all’aperto, ma bisognerà «avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie», indossandoli «laddove si configurino assembramenti». E, al chiuso, fino al 31 marzo. 2 MARZOUn dpcm prolunga la «validità tecnica» del codice a barre del green pass: esso rimarrà in funzione per 540 giorni. Prima di questa scadenza, la piattaforma nazionale emetterà un nuovo pass, valido altri 540 giorni, dandone comunicazione all’intestatario. Il provvedimento è tutt’ oggi in vigore. 10 MARZODopo due anni, si può tornare a far visita ai familiari in ospedale, indossando una Ffp2. Purché si sia stati vaccinati con tre dosi, oppure con due da meno di sei mesi, o si sia guariti dal Covid.24 MARZODopo le pressioni dei partiti del centrodestra nel governo Draghi, arriva l’agognata «road map per le riaperture». Lo stato d’emergenza cesserà di lì a una settimana e, con esso, spariranno il Comitato tecnico scientifico e la struttura commissariale. Tuttavia, vengono prorogati l’obbligo di mascherina al chiuso, sui mezzi e persino per l’accesso agli impianti sciistici, fino al 30 aprile. Per tutto il mese seguente, viene conservato l’obbligo di green pass base in molte attività e di super green pass in alberghi, ristoranti, mostre e mezzi di trasporto a lunga percorrenza: si prospetta una Pasqua con il certificato rafforzato. L’obbligo vaccinale per i sanitari viene prorogato al 31 dicembre. Dal primo aprile, agli over 50 non sarà più richiesto il super green pass sul luogo di lavoro.31 MARZOCessa lo stato d’emergenza. Durava dal 31 gennaio 2020. 1 MAGGIOSparisce l’obbligo di green pass, tranne che per ospedali e Rsa. I dipendenti del settore pubblico e di quello privato continueranno a indossare le mascherine fino al 30 giugno.6 MAGGIOL’Europarlamento proroga la validità del green pass europeo fino al 30 giugno 2023.15 GIUGNODecade l’obbligo vaccinale per over 50, insegnanti e forze dell’ordine. Cessa l’obbligo di mascherine al chiuso, tranne che sui mezzi pubblici, fino al 30 settembre.31 AGOSTOI prof non vaccinati possono tornare a insegnare.30 SETTEMBREA 24 ore dalla scadenza della norma e cinque giorni dopo le elezioni vinte dal centrodestra, Speranza proroga di un mese l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa. Il suo ultimo colpo di coda.1 OTTOBRECessa l’obbligo di mascherine sui mezzi pubblici.10 OTTOBREJanine Small, responsabile per i mercati internazionali di Pfizer, viene audita dalla commissione d’inchiesta dell’Europarlamento al posto del suo «fuggiasco» ceo, Albert Bourla. L’esponente della casa farmaceutica ammette: il vaccino anti Covid non è mai stato testato per la capacità di arrestare la trasmissione del virus.22 OTTOBRES’insedia il governo Meloni.27 OTTOBREFdi annuncia un emendamento per annullare le multe ai non vaccinati. L’approvazione della misura, però, si rivela complicata. Alla fine, nel dl Rave, verrà infilata la sospensione delle sanzioni fino al 30 giugno 2023.28 OTTOBREIl nuovo ministro della Sanità, Orazio Schillaci, annuncia il reintegro dei sanitari non vaccinati sospesi.31 OTTOBRESchillaci proroga fino a fine anno l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa.2 NOVEMBREMedici e infermieri sospesi tornano a lavoro, ma parte una campagna mediatica diffamatoria. E anche le vessazioni negli ospedali.30 NOVEMBRESi tiene l’udienza pubblica della Consulta sui ricorsi contro l’obbligo vaccinale, preceduta da un editoriale sulla Stampa a favore del decreto Cartabia, vergato dall’ex portavoce della Corte stessa, Donatella Stasio. 1 DICEMBRELa Corte boccia i ricorsi: le «scelte del legislatore» sono giudicate «non irragionevoli, né sproporzionate».13 DICEMBREGli emendamenti di Lega e Fdi al decreto Rave sospendono le multe ai non vaccinati, aboliscono il green pass in Rsa e ospedali e cancellano l’obbligo di tampone per i pazienti dei pronto soccorso. Stop anche all’obbligo di tampone negativo al termine di cinque giorni di isolamento, per i positivi senza sintomi.26 DICEMBREL’ondata di contagi in Cina semina il panico in Occidente. Malpensa introduce i tamponi per i passeggeri dal Paese asiatico. Si teme che dal Dragone arrivi una «variante cattiva». 28 DICEMBRESchillaci impone i tamponi a chi arriva dalla Cina. 29 DICEMBREIl ministro riferisce in Senato. Nei test in aeroporto non c’è traccia della variante.30 DICEMBRECircolare del ministero: se l’epidemia peggiora, il governo «consiglierà» le mascherine e limiterà gli assembramenti. Si riavvolge il nastro?<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/un-anno-di-diktat-sanitari-2659051507.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="ai-medici-renitenti-spilletta-sul-camice-i-365-giorni-dodio-di-stampa-e-virostar" data-post-id="2659051507" data-published-at="1672471153" data-use-pagination="False"> «Ai medici renitenti spilletta sul camice». I 365 giorni d’odio di stampa e virostar Mentre ancora risuonavano le parole del capo dello Stato, «non dobbiamo scoraggiarci. Si è fatto molto», che Sergio Mattarella pronunciò nel discorso di fine anno, il 3 gennaio 2022, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, suggeriva «la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca», per non tenere a casa i bambini. «Nella fascia 12-19 anni sono già il 75% i ragazzi vaccinati e credo sia giusto garantire il più possibile la didattica in presenza a questa platea importante», dichiara l’allora sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Gli altri andavano puniti con la Dad. Vaccino a oltranza. È stata questa la soluzione più volte prospettata nel tormentato anno 2022, che stiamo abbandonando con pochi rimpianti. L’appello a secondi o terzi richiami è tornato pressante, in queste ultime ore. L’ex premier, Mario Draghi, in conferenza stampa, a gennaio, sosteneva: «Non dobbiamo perdere di vista che gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati». Un numero irrisorio, però usato come pretesto per giustificare ogni restrizione. Persino un monsignore dell’alto Casertano, Giacomo Cirulli, trovò giusto inviare l’8 gennaio una circolare a tutte le parrocchie delle sue due diocesi, scrivendo: «Proibisco la distribuzione dell’eucarestia da parte di sacerdoti, diaconi, religiosi e laici non vaccinati». Sui vaccini, guai a sollevare dubbi. Quelli a mRna «si sono rivelati i più efficaci e su cui non c’è da avere nessun dubbio rispetto a interferenze geniche e genetiche», dichiarerà ai primi di febbraio Nicola Magrini, dg di Aifa. La farmacovigilanza, in dodici mesi ci ha detto ben poco sugli eventi avversi che hanno tolto la salute a troppi. Accompagnati dall’esasperante conteggio quotidiano, di infettati e morti, eravamo solo in attesa della sospirata fine dello stato di emergenza, fissata al 31 marzo. Prima, però, erano riservate nuove vessazioni. «Ridurre l’area dei non vaccinati è davvero fondamentale, ci può consentire di alleggerire la pressione sugli ospedali, salvare tantissime vite umane», dichiarava l’allora ministro della Salute, Roberto Speranza, spiegando la scelta dell’obbligo vaccinale per gli over 50. La sanzione pensata per i disobbedienti sembrava poca cosa. Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts, si indigna: «Multe ai non vaccinati da 100 euro una tantum? Ci vorrebbe l’arresto, oppure paghino un giorno di terapia intensiva dove un giorno di ricovero costa 1.500 euro». Un paio di settimane dopo, l’allora consigliere del ministro, Walter Ricciardi, sosteneva: «Oltre a vaccinare tutti, bisognerebbe fare i tamponi alla stragrande maggioranza degli italiani e isolare gli infetti. Se ne uscirebbe in otto giorni. È un’operazione che tutti dicono sia impossibile, ma i cinesi per un caso testano 10 milioni di persone». Per come si trova oggi la Cina, potete ben capire l’assurdità di quelle affermazioni. Nel frattempo, si sprecavano le illazioni. L’immunologo Sergio Abrignani chiede: «Siamo pronti in Italia, dopo il picco atteso per fine gennaio (quando la curva dei contagi dovrebbe scendere), a tollerare 3-4.000 decessi per Covid al mese per quattro-cinque mesi l’anno in cambio di una vita di nuovo “normale”?». Roberto Burioni dichiara: «Bisogna dire che questo vaccino, che c’è ora, sta funzionando in maniera fantastica: la protezione contro la malattia grave, dopo tre dosi, è altissima». Conveniva l’infettivologo Matteo Bassetti, affermando a distanza di qualche giorno: «Una eventuale variante più aggressiva sarebbe comunque governata dall’immunità che abbiamo sviluppato». Adesso, consigliano i doppi richiami. Però i sanitari erano tenuti all’obbligo vaccinale, così pure gli over 50, per giunta beffati dalle parole del ministro della Salute. «Noi stiamo riuscendo a piegare la curva sostanzialmente senza restrizioni invasive per la vita delle persone. Ci siamo riusciti proprio grazie a strumenti come la campagna di vaccinazione e il green pass», ebbe la faccia tosta di dire Speranza. Lavoro, spostamenti, vita sociale rimanevano vincolati al possesso dei lasciapassare, che a detta di Ricciardi «ci consentono di frequentare gli ambienti al chiuso, che sono quelli più rischiosi, in maniera sicura, cioè essendo sicuri che chi è vicino a noi non è infetto e che naturalmente non può contagiarci». Una balla colossale, i bollettini dell’Iss si riempirono di tabelle con i dati dei tridosati infettati. Quando il governo annuncia che il 31 marzo sarebbe terminato lo stato di emergenza, l’ex direttore di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, si dice contrario a togliere la carta verde. «Non c’è nessuna contraddizione tra il mantenimento del green pass» e le aperture, protesta, invocando il perdurare di quella «garanzia». Il 9 marzo, commentando la crescita dei contagi, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, sostiene che «è pura follia pensare di abbandonare l’utilizzo delle mascherine al chiuso, fondamentali per contenere il più possibile la trasmissione del contagio, vista anche la limitata efficacia del vaccino nel ridurre il rischio di infezione». Diversi Paesi europei, a quell’epoca, avevano già rimosso l’obbligo. Maggio trascorre all’insegna dell’allarme vaiolo delle scimmie, ma il Covid non finisce in secondo piano. Il 24 giugno, la veterinaria Ilaria Capua spiega che «dovremo aggiustare le nostre vite alla presenza di questo nemico diventato subdolo». A luglio dirà: «Dobbiamo aspettarci che gli animali si infettino e dobbiamo stare attenti», in quanto i virus «potrebbero anche essere più aggressivi». Due giorni fa, ci ha ricordato che «purtroppo la pandemia non è finita». Passata l’estate, tra curve dei contagi che salgono e che scendono, nel caldo infernale degli anticicloni Caronte e Apocalisse, in compagnia pure del virus West Nile e dei funghi killer, a pochi giorni dalle elezioni il direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi, Fabrizio Pregliasco, avverte che «sarebbe una buona cosa igienizzare la matita che si utilizza per il voto». Per non dimenticarci del Covid, mai. Ai primi di novembre, il governo decide di anticipare la fine dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario e le proteste, anche surreali, impazzano. Giancarlo Loquenzi, di Radio 1 Rai, vaneggia: «Reintegrate pure i sanitari sospesi perché contrari al vaccino, ma, per favore, chiedete loro di indossare una spilletta “no vax”. Vorrei poterli riconoscere». Cartabellotta suggerisce: «Gli farei fare un corso tipo quelli che si fanno quando perdi la patente». «Se mi viene a curare un medico che era contro il vaccino, lo vorrei sapere», esterna la sua preoccupazione Giovanni Floris, cianciando di salute con Fabio Fazio. Il 27 dicembre, Ricciardi dichiara sul Messaggero: «In una fase come quella della pandemia, la cabina di regia unica ha enormemente alleggerito gli elementi di iniquità e diseguaglianza che purtroppo dalla riforma costituzionale del 2001 sono una costante». Abbiamo la certezza che sia avvenuto l’esatto contrario.
Beatrice Venezi (Imagoeconomica)