L'ex deputata delle Hawaii ha annunciato su Twitter di lasciare il partito di Joe Biden invitando altri «democratici indipendenti e di buon senso» ad abbandonarlo e unirsi a lei.
L'ex deputata delle Hawaii ha annunciato su Twitter di lasciare il partito di Joe Biden invitando altri «democratici indipendenti e di buon senso» ad abbandonarlo e unirsi a lei.«Non posso più rimanere nel Partito Democratico di oggi, che è ora sotto il completo controllo di una cabala elitaria di guerrafondai guidati da una vile bramosia, che ci divide portando sul piano razziale ogni questione e alimentando il razzismo anti-bianco, che lavora attivamente per minare le nostre libertà date da Dio, che è ostile alle persone di fede e spiritualità, demonizza la polizia e protegge i criminali a spese degli americani rispettosi della legge, crede nell'apertura delle frontiere, arma lo Stato di sicurezza nazionale per dare la caccia agli avversari politici e, soprattutto, ci trascina sempre più vicino alla guerra nucleare». Con queste parole, pronunciate in un video pubblicato sul suo profilo Twitter, l'ex deputata delle Hawaii ed ex candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti, Tulsi Gabbard, ha annunciato il suo addio ai dem. La Gabbard ha rappresentato il secondo distretto congressuale delle Hawaii dal 2013 al 2021 come democratica e nel 2020 si è candidata senza successo alla nomination presidenziale del partito. Nel video postato sui social ha affermato a più riprese che il partito da cui sta uscendo rappresenta "l'élite potente", non il popolo.«Se non riuscite più a digerire la direzione in cui i cosiddetti ideologi del partito Democratico stanno portando il nostro Paese. Vi invito a unirvi a me», ha dichiarato. La Gabbard ha anche annunciato il lancio di una serie di podcast su YouTube chiamata "The Tulsi Gabbard Show". Il primo episodio caricato è di 28 minuti, intitolato "Perché lascio il partito Democratico", in cui racconta il suo ingresso nel Partito Democratico da giovane, «ispirata dai Democratici che si sono schierati contro la guerra in Vietnam» e da quelli che si sono schierati a favore dei lavoratori delle piantagioni alle Hawaii.
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Ansa
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