2025-02-09
The Donald si vendica di Biden: non avrà accesso a dati segreti. Sudafrica sanzionato
Donald Trump e Joe Biden (Ansa)
Il tycoon: «Joe, sei licenziato». Fondi tagliati a Pretoria. La California si scuda: 50 milioni per tutelare le leggi statali.È un Donald Trump sempre più inarrestabile quello che ha cominciato il secondo mandato presidenziale lo scorso 20 gennaio. In appena tre settimane dal suo ritorno alla Casa Bianca il tycoon è passato dalle parole ai fatti firmando una serie di atti esecutivi e provvedimenti che stanno avendo un impatto immediato sia sul piano interno che globale. Soltanto negli ultimi sette giorni il presidente americano e il suo team hanno annunciato ben 17 tra misure e proposte. Per quanto riguarda la politica estera, se la settimana si era aperta con le dichiarazioni sul futuro della Striscia di Gaza e dei palestinesi, ieri l’attenzione di Trump si è concentrata sul Sudafrica. The Donald ha firmato un ordine esecutivo che congela i finanziamenti al Paese in seguito all’entrata in vigore, avvenuta lo scorso 24 gennaio, di una legge che andrà a colpire con l’esproprio senza indennizzo e la confisca dei terreni gli agricoltori sudafricani bianchi. Già in tempi non sospetti Trump aveva reso nota l’intenzione di sanzionare il Sudafrica spiegando che «certe categorie di persone vengono trattate molto male» dal governo di Pretoria. Il provvedimento firmato dal presidente Usa contiene oltre alle sanzioni economiche anche un’accusa di violazione dei diritti umani nei confronti dell’amministrazione guidata da Cyril Ramaphosa. Il capo di Stato sudafricano, la cui inclinazione politica sullo scacchiere internazionale è sempre stata nella direzione di Pechino e Mosca (con i quali fa parte dei Brics) ha immediatamente manifestato preoccupazione per le iniziative intraprese da Trump. La reazione del governo è stata affidata a una nota diffusa dal ministero degli Esteri in cui si legge: «Siamo preoccupati da quella che sembra una campagna di disinformazione e propaganda diretta a denigrare la nostra nazione. Appare deludente che questa narrativa abbia preso piede tra i vertici del governo statunitense». Nel testo si coglie anche un riferimento alla promessa annunciata dal portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, di assistere e accogliere negli Stati Uniti tutti i discendenti dei coloni sudafricani che sono stati espropriati e maltrattati dal governo sudafricano. «È ironico che l’ordine esecutivo di Trump assegni lo status di rifugiato a un gruppo sociale del Sudafrica che rimane tra quelli più economicamente privilegiati, mentre le persone vulnerabili che da altre parti del mondo vanno negli Usa vengono rimpatriate e viene loro negato l’asilo» ha risposto Pretoria. La riforma che danneggia i proprietari terrieri bianchi è stata criticata anche da Elon Musk. Il consigliere di Trump, nato per altro in Sudafrica, ha definito sul suo account X le leggi «apertamente razziste». Ennesimo segnale a conferma che i rapporti tra il tycoon e Mister Tesla rimangono solidi, dopo alcune voci di presunti dissidi. Voci smentite anche dal siparietto che si è creato attorno alla copertina della rivista Time, che ritrae Musk come capo della Casa Bianca seduto dietro al Resolute Desk, la scrivania all’interno dello Studio Ovale, al posto di Trump. Nel commentare la copertina il presidente ha scelto la via dell’ironia lanciando una stilettata al magazine: «La rivista Time è ancora in attività? Non lo sapevo nemmeno. Elon sta facendo un ottimo lavoro».Per quanto riguarda invece la politica interna, l’amministrazione americana ha messo a punto nelle ultime ore diverse mosse. Dal licenziamento della direttrice degli Archivi nazionali, Colleen Shogan, accusata di cattiva gestione nell’indagine del dipartimento di Giustizia sulle carte segrete a Mar-a-Lago che ha portato all’incriminazione di Trump; al taglio dei finanziamenti per diversi miliardi di dollari a favore della ricerca nel campo biomedico; fino all’allontanamento di Joe Biden dall’accesso alle informazioni riservate e ai dati sulla sicurezza nazionale. Una sorta di «vendetta» contro l’ex presidente che nel 2021 aveva preso la stessa misura nei suoi confronti. Nell’annunciare il provvedimento, Trump ha citato il rapporto del consulente speciale Robert Hur in cui Biden non è incriminato di alcun reato, ma descritto come uno smemorato che non è riuscito a proteggere adeguatamente informazioni classificate altamente sensibili. «Joe, sei licenziato», ha dichiarato ironicamente Trump, riferendosi alla sua vecchia frase ad effetto nel reality show The Apprentice. Il tycoon, tuttavia, deve fare i conti con l’iniziativa legislativa del governatore dem della California, Gavin Newsom, di stanziare 50 milioni di dollari così suddivisi: 25 milioni per difendere le politiche dello Stato dall’amministrazione di Washington attraverso battaglie legali e 25 milioni per difendere i migranti dalle espulsioni.Nel frattempo, la Cbs ha ufficializzato l’indiscrezione che già da qualche giorno circolava sul web, secondo cui Trump sarà il primo presidente degli Stati Uniti ad assistere dal vivo alla finale del Super Bowl, la finale del campionato nazionale di football americano e l’evento più seguito in tutti gli Usa che si terrà lunedì in Louisiana, nella città di New Orleans, dove si contenderanno il titolo Kansas City Chiefs e Philadelphia Eagles.
Jose Mourinho (Getty Images)