2023-10-24
Per combattere il traffico di Roma, Gualtieri rimette tutti in lockdown
I lavori infiniti della metro C e il Giubileo che si avvicina mandano in confusione il sindaco della Capitale che, non sapendo che pesci pigliare, sta valutando di obbligare i dipendenti pubblici a lavorare da casa.I romani sono prigionieri dei cantieri. La circolazione sarà stravolta fino all’inizio del Giubileo. Nel caso dei lavori della metro C, si arriverà almeno al 2030. Nelle ore di punta i tempi di percorrenza sono già raddoppiati. Sabato scorso con due manifestazioni, un temporale, il primo giorno della «nuova» piazza Venezia dimezzata e nuovi semafori, dal mattino la viabilità è andata in tilt. L’ennesimo caos che va ad aggiungersi ai disservizi dei mezzi pubblici, per non parlare dei taxi che non ci sono. E cosa s’inventa il sindaco Roberto Gualtieri? Il lockdown per il traffico. Con sommo gaudio degli statali. Perché tra le possibili soluzioni da mettere in campo, il Comune di Roma sta valutando anche l’allargamento dello smart working per i dipendenti pubblici. Lo ha annunciato ieri l’assessore ai Lavori pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini. «Ai cittadini possiamo dire che stiamo pensando di adottare differenti misure che non siano soltanto fare i cantieri di notte, come nel caso di quelli stradali, non soltanto chiedere ai gestori delle reti di sotto servizi di lavorare di notte». E su questo «abbiamo già pronta una memoria di giunta che renderà obbligatorio l’intervento di notte a tutti i gestori, come Italgas o Acea», ha spiegato Segnalini. Aggiungendo che la giunta sta pensando a ulteriori misure «sulle quali vorrei confrontarmi anche con il sindaco, commissario al Giubileo, Gualtieri». Quali? «L’utilizzo di sistemi intelligenti anche per governare le varie zone dove si creano code. E pensare a sistemi di ricorso a smart working più ampliato. Solo i dipendenti del Comune sono 24.000, ma se pensiamo a tutti quelli che si spostano nell’amministrazione pubblica, parliamo di 80.000 persone», ha detto l’assessore. Precisando che si tratta di «un’ipotesi che stiamo ancora valutando, ma se noi riuscissimo in qualche maniera a ridurre l’afflusso che si concentra nelle ore della mattinata, una serie di problemi saranno sicuramente, se non risolti, quantomeno alleviati». Poi Segnalini ha ribadito ciò che era stato già sottolineato dal Campidoglio: quello della metro C «è un cantiere super necessario. Se non vogliamo il traffico, dobbiamo realizzare sistemi di trasporto in sotterraneo». Musica suonata dallo stesso sindaco nei giorni scorsi, quando ha detto che il cantiere di piazza Venezia è «indispensabile, siamo qui per cambiare la città, i cantieri vanno fatti e non è possibile rimandarli». La promessa è quella di ottenere, in meno di dieci anni, una archeo-stazione profonda fino a 85 metri che porti il ferro nel cuore della città. Ieri mattina, intanto, la piazza è stata interdetta al traffico per la deposizione di una corona d’alloro al sacello del Milite ignoto da parte del presidente della Repubblica di Finlandia.Ma al netto delle varie manifestazioni, la paralisi per i lavori del Giubileo durerà due anni. E così, dopo le chiusure prima per il Covid, poi per l’inquinamento e pure per la sicurezza, ecco che arriva l’idea di far lavorare da casa gli statali. I romani sono avvelenati, e sotto Natale la situazione può solo che peggiorare. Secondo i dati più recenti - contenuti nel nuovo Rapporto mobilità Roma 2022, pubblicato a luglio sul sito della partecipata capitolina che si occupa di pianificazione e controllo della mobilità pubblica e privata - in città si contano 630 autovetture ogni 1.000 abitanti. Un numero altissimo. Il totale fa 1.741.000 macchine (alle quali si aggiungono 385.000 motocicli). Ogni giorno migliaia di romani rimangono fermi in coda anche per un’ora per fare appena pochi chilometri. Tanto che anche l’As Roma (la squadra del cuore del sindaco), al momento dell’acquisto dei biglietti delle partite giocate in casa, consiglia di partire «da casa con congruo anticipo» per non perdersi il fischio d’inizio all’Olimpico. Lo smog aumenta, gli incidenti pure. E la risposta a tutto ormai è sempre la stessa: state a casa. Gli statali ringraziano, gli altri lavoratori imprecano. Nel frattempo, Roma si colloca all’ottantanovesima posizione della classifica nazionale di Ecosistema urbano 2023, il nuovo studio sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Pesano i dati pessimi sull’inquinamento, sulla raccolta differenziata e sulla produzione totale dei rifiuti. In un altro ranking stilato sempre dal Sole, la Capitale amministrata dall’ex ministro si piazza, invece, al terzo posto tra le città italiane col più alto tasso di criminalità. Sul podio è salita «grazie» a 231.293 reati denunciati nel 2022, 5.485 ogni 100.000 abitanti (+5% rispetto al dato registrato nel 2019). Si è distinta, in particolare, per un’altissima concentrazione di furti con destrezza, oltre 26.000, seguiti da quelli ai danni di auto in sosta, ai quali si aggiungono i 3.727 reati denunciati in materia di stupefacenti, il 60% dei quali riferito a episodi di spaccio. Magari il sindaco ha già la soluzione: chiudere in casa anche ladri e pusher. Diminuirebbe pure il traffico.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
Continua a leggereRiduci