2020-12-12
Tozzi era già schedato in prefettura quando parlava col premier Conte
Il geometra dei misteri aveva a suo carico numerose denunce e la revoca del porto d'armi al momento dell'incontro nella sede del governo. L'immagine ritagliata con Giuseppi e la casa del dipendente di Chigi.«avvocato del popolo». Che certo in quelle ore non si sottraeva ai bagni di folla. Nonostante le plurime denunce e il ritiro del porto d'armi nel 2019, ancora oggi Tozzi, però, riesce ad avvicinare autorità come il premier. O almeno lo ha fatto il 3 settembre, quando sui social ha messo questa didascalia sotto la sua foto con il Presidente del Consiglio: «Sentirsi dire dal proprio “CAPO" che gli piace la tua cravatta!!! Non ha prezzo !!!». In realtà Tozzi, in abito di lino chiaro, al posto della cravatta aveva al collo un accredito. Il 3 settembre si è svolto un incontro dei sindaci dei Comuni colpiti dal terremoto del 2016-2017 con Conte. Tra i primi cittadini presenti c'era anche quello di Antrodoco, Alberto Guerrieri, dove Tozzi possiede alcuni immobili e sino a poco tempo fa aveva l'ufficio (è residente nella confinante Borgo Velino). Il primo cittadino ricorda: «Me lo sono trovato lì nel cortile di Palazzo Chigi. Mi ha detto: “Sto qui dietro". Aveva un badge. Ci ha tenuto a presentarmi un dipendente della Presidenza, ma non ricordo il nome. Credo che fosse un addetto alla comunicazione. Poi si è fatto scattare una foto con Conte e con il sindaco di Cittareale, Francesco Nelli, ma sono sicuro che non conoscesse neanche quest'ultimo».Quindi Tozzi non aveva confidenza con i personaggi della foto, eppure si è infilato lo stesso. Quindi ha tagliato l'immagine, escludendo dal ritratto il primo cittadino reatino, e l'ha pubblicata sui social facendo il suggestivo riferimento al suo presunto «Capo» Conte. Che probabilmente non immaginava, al momento dello scatto, di trovarsi a pochi centimetri da un uomo a cui Prefettura e Questura avevano tolto il porto d'armi a causa dei suoi atteggiamenti violenti e alle millanterie riguardo alla propria appartenenza a corpi militari. Tozzi, fanatico di foto con premier e ministri, a quanto pare, soddisfa la propria ossessione imbucandosi in veste di giornalista freelance. Lo ha ammesso giovedì con la trasmissione Le Iene. E al Quirinale, come abbiamo scritto ieri, c'è ancora traccia delle sue richieste di accredito come cine-foto operatore, presentate insieme con un'amica infermiera.In uno video trasmessi dalla trasmissione di Italia 1 impressiona la sequenza in cui Tozzi si intrattiene, seppure per pochi istanti, a tu per tu con i ministri Roberta Pinotti e Paolo Gentiloni nel maggio 2016 all'arrivo del marò Salvatore Girone all'aeroporto militare di Ciampino. Come è possibile che un perfetto sconosciuto ottenesse quella confidenza. «In realtà è un uomo alto ed elegante, con la spilletta da Cavaliere appuntata al bavero. Sembra un prefetto. Niente di strano che personalità istituzionali possano scambiare con lui due battute», ci spiega un esperto di cerimoniale. Resta il fatto che una falla nei sistemi di sicurezza dello Stato pare innegabile. Nel 2012 il geometra reatino era riuscito in un'impresa meno improba: mescolarsi ai famigliari dei due marò in occasione del loro atterraggio, sempre a Ciampino. Nelle immagini tv si vede mentre sale con loro le scalette del velivolo di Stato, scende dando persino una spinta (che sui social i compaesani hanno notato e stigmatizzato) e riesce a piazzarsi dietro ai due marinai nel momento cruciale della foto da prima pagina.Quell'immagine fa oggi bella mostra di sé su una delle pareti dell'osteria Orso 80, in mezzo agli scatti di molti vip. Uno dei titolari, Armando Valerii, ci spiega: «So che Tozzi fa parte dei servizi (…) Se questo non è nessuno come fa a stare con questi personaggi?» e ci mostra lo scatto incorniciato. Prosegue il padre Alfredo: «Aveva un cugino che aveva un appartamento qua sopra. Poi lo ha ereditato il fratello. Tozzi, che ci frequenta dal 2012, è venuto al ristorante con qualche donna, ma ha portato anche generali e gente in divisa». In realtà gli ospiti del geometra non sono suoi cugini. Alessandro Silvestri, il proprietario dell'appartamento (ereditato dal fratello Giulio), venduto nel 2018, andava in vacanza a Borgo Velino e qui ha conosciuto il geometra Tozzi. Il signor Silvestri, ragioniere con la passione dell'informatica, 76 anni, è un pensionato della Presidenza del Consiglio, dove è entrato nel 1980 come analista programmatore. Dopo un lustro è passato alla Protezione civile e dal 1992 al 1996 è stato consegnatario. Quindi è tornato a Palazzo Chigi sino alla pensione, arrivata nel 2009. «È vero, ogni tanto lasciavo a Tozzi le chiavi di casa, quando era libera» ammette Silvestri. «Lo conosco da cinquant'anni e lo considero un uomo intraprendente e intelligente. Se l'ho introdotto io a Palazzo Chigi? Assolutamente no, lo conosco da tanti anni, ma non è mai entrato nei miei rapporti d'ufficio. Diceva di lavorare per i servizi, ma non mi ha mai presentato nessuno. Con lui non sono mai stato neanche al ristorante. So che era molto ammanicato con i carabinieri, non so con chi. Se ho fatto parte dell'intelligence? Ma no, non scherziamo. Lui mi ha parlato di qualche sua operazione e che una volta è stato ferito alla testa». Sull'appartamento di Silvestri, Tozzi ha costruito un'altra delle sue belle favole. Per esempio l'imprenditore Stefano Saraceni ricorda: «Valter abitava in una casa in via dell'Orso assegnatagli dal governo». Siamo di fronte all'ennesimo esempio di come nella vita del geometra di Borgo Velino verità e bugie, realtà e finzione si confondano sempre pericolosamente.
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