2025-03-03
Togliete i libri Lgbt dalle nostre scuole
Un travestito legge un libro a una bambina ad Austin, in Texas (Getty Images)
Si moltiplicano i testi per bambini i cui protagonisti sono conigli omosessuali o «due papà». A favorirne la diffusione, associazioni pseudoculturali come Hamelin, che agisce d’intesa con un circolo gay che insulta i cristiani. Non è giusto che abbiano soldi pubblici. Molti credono la scuola un luogo sicuro, invece il nemico è lì. Mario Giordano ha parlato nella sua trasmissione di due cosiddetti libri per bambini. Uno è La principessa col pisello, di Manuela Salvi, un sguaiato libricino che i bambini trovano divertente perché lo scambiano per umorismo assurdo. Come umorismo assurdo, e molto amato, è il libro Chi me l’ha fatta sulla testa (di Holzwarth e Erlbruch), tradotto in italiano da Donatella Ziliotto. I bambini non amano le principesse col pisello e non amano che si defechi loro in testa. Al contrario. Trovano queste due situazioni talmente sgradevoli, anzi luride, da scatenare la risata. È la fase in cui i bambini ridono delle cose sporche. L’altro libro di cui ha parlato Mario Giordano è Marlon Bundo, la storia di un orrido coniglietto che sposa un coniglietto maschio. Dio ci ha creati (tutti: uomini e conigli) maschi e femmine, perché possiamo diventare padri e madri. Gli organi sessuali sono detti anche organi riproduttivi perché dall’amore e dalla sessualità nasce la vita della generazione successiva. Le persone dello stesso sesso non hanno nessun tipo di incastro, bisogna ricorrere al tubo digerente, che contiene le feci, non è proprio una cosa elegante. L’uso del tubo digerente a scopo ricreativo non ha niente a che fare con la sessualità, anzi ne è la negazione, e non moltiplica gli essere viventi ma le malattie proctologiche e quelle sessualmente trasmesse. Affermare che questo rapporto ha lo stesso valore dell’amore tra un uomo e una donna vuol dire che la vita non ha valore, che la vita dei bambini non ha valore. L’attrazione per il proprio sesso non è una condizione genetica, ma un comportamento da cui si può diventare dipendenti. Un libro per bambini decente, degno di questo nome, deve insegnare il desiderio di vivere e il coraggio. I cosiddetti libri Lgbt, campioni della tolleranza dell’orrido e dell’inclusione forzata di quello che non vorremmo includere, hanno testi di indottrinamento e disegni squallidi, anche perché devono essere un addestramento al brutto. Non raccontano nessuna storia. Non fanno zampillare emozioni. Si limitano a indottrinare. Ad ammorbare i bambini, ad esempio, c’è il libercolo che chiede Perché hai due papà?, che calpesta il dolore del bambino cui viene sottratto il diritto alla madre, il dolore delle bestiali complicanze della vendita di ovuli e della gravidanza per altri. La storia è quella di due maschi incapaci di amare una donna, incapaci quindi di sessualità autentica, che si comprano la prole con la pratica dolorosa e pericolosa della gestazione per altri. La prole comprata vive in una casa dove nessuno ha le mammelle e tutti hanno il pene, e questo - come ha dimostrato il sociologo Mark Regnerus - aumenta inevitabilmente il rischio di abuso, e anche il rischio di suicidio e di tossicodipendenza. La prole comprata deve sempre nascondere che ferita sia la mancanza della madre, perché altrimenti i due tizi con cui convive rischiano di destabilizzarsi.Il coniglietto da un lato e i due cosiddetti padri dall’altro praticano la sodomia, che è violentemente antigienica e ci costa una valanga di quattrini in diagnosi e cure di malattie sessualmente trasmissibili, malattie a trasmissione orofecale e proctologiche. Lo stesso Stato che mi ha imposto discutibili mascherine e ancora più discutibili vaccinazioni sperpera centinaia di migliaia di euro delle mie tasse per organizzare i Pride per decantare la fierezza di comportamenti violentemente antigienici e condannati dalla religione, e paga le (cosiddette) associazioni (cosiddette) culturali che introducono i libri spazzatura nelle scuole e nelle biblioteche per bambini. Esiste un patto sociale. I genitori mandano i figli a scuola perché la scuola insegni a fare le addizioni, il congiuntivo e il condizionale. Non mandiamo i figli a scuola perché gli insegnanti vomitino su di loro le loro ideologie, perché la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra religione siano derise. Non mandiamo figli a scuola perché, dopo averli obbligati per anni a una ridicola mascherina, si spieghi loro che un comportamento che moltiplica il rischio di trasmissione di epatite B e Aids è una bella cosa, e debba essere «incluso». Da dove nasce il fiume di mota che investe i nostri bambini? Chi stabilisce quali libri per bambini hanno un valore e quali no? Lo stabilisce l’associazione culturale Hamelin: il nome nasce dal pifferaio della fiaba che porta i bimbi alla rovina. L’associazione forma bibliotecari e insegnanti, ha sede a Bologna e fino a una decina di anni fa aveva qualche competenza e qualche valore. Negli ultimi anni è sprofondata nella follia della sinistra di sacrificare ogni etica all’inclusione Lgbt. Il progetto fondamentale si chiama «Scuola e Formazione» e nasce dentro al Cassero, circolo Lgbt, nel 2002. L’associazione cosiddetta culturale Hamelin ha cioè come «partner etico» il Cassero, circolo gay dotato di lussuosa dark room, locale dove al buio maschi molto discinti si scambiano pratiche erotiche, tanto poi per gli antivirali dell’Aids e gli antibiotici della lue ci sono le infinite tasche dei contribuenti che aspettano sei mesi per una risonanza. Se digitate su Google le parole Cassero e Crocifissione arriverete alle luride, violente e nauseanti immagini di un loro spettacolo che è derisione non solo di Cristo ma del dolore umano. Per favore, guardate le immagini di questa crocifissione, perché dovete avere chiaro in mente che i funzionari dell’associazione Hamelin, che sono quelli che decidono quali libri vanno bene per i vostri figli, non la trovano disdicevole: siamo quindi di fronte a individui che non sono più in grado di distinguere il bene dal male. L’associazione Hamelin ha come partner etico il Cassero con «l’obiettivo di portare nelle scuole del territorio bolognese progetti di educazione alle differenze: si tratta di un approccio formativo ai diritti umani, volto a far crescere cittadine e cittadini che rispettino e valorizzino le differenze di genere, di orientamento sessuale, di provenienza culturale, di diversa abilità, di religione». Religione? La crocifissione sodomitica per questi tizi quindi non è un oltraggio a una religione, oppure, dispersi nell’ottuso anticristianesimo postcomunista, non sanno che il cristianesimo è una religione? Tra i libri di indottrinamento Lgbt consigliati da Hamelin a bibliotecari e insegnanti ci sono: Lorenzo Bernini, Apocalissi queer. Elementi di teoria antisociale, Edizioni Ets, 2013, un testo dove si spiega la violenta pulsione di morte e pulsione antisociale insite nella cosiddetta omosessualità; Leo Bersani, Is the Rectum a Grave? and other essays, The University of Chicago Press, 2010, testo che spiega come contrarre e diffondere l’Aids, l’epatite B e la sifilide sia un diritto umano imprescindibile per i gay; Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Feltrinelli, 2017: «Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro». Questa affermazione manifesta un forte desiderio erotico di bambini. Leggere un’affermazione come questa per un individuo portato alla pedofilia (soprattutto per quanto riguarda le parole «sensualità inebriante» e «possiamo fare l’amore con loro») può spingere qualcuno a passare all’atto? L’Italia ha firmato la convenzione di Lanzarote che la obbliga a perseguire il reato di apologia di pedofilia. Possiamo cominciare l’opera levando i finanziamenti a tutte le associazioni che raccomandano questo testo?
Giornata cruciale per le relazioni economiche tra Italia e Arabia Saudita. Nel quadro del Forum Imprenditoriale Italia–Arabia Saudita, che oggi riunisce a Riyad istituzioni e imprese dei due Paesi, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Simest e la Camera di commercio italo-araba (Jiacc) hanno firmato un Memorandum of Understanding volto a rafforzare la cooperazione industriale e commerciale con il mondo arabo. Contestualmente, Simest ha inaugurato la sua nuova antenna nella capitale saudita, alla presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L’accordo tra Cdp, Simest e Jiacc – sottoscritto alla presenza di Tajani e del ministro degli Investimenti saudita Khalid A. Al Falih – punta a costruire un canale stabile di collaborazione tra imprese italiane e aziende dei Paesi arabi, con particolare attenzione alle opportunità offerte dal mercato saudita. L’obiettivo è facilitare l’accesso delle aziende italiane ai mega-programmi legati alla Vision 2030 e promuovere partnership industriali e commerciali ad alto valore aggiunto.
Il Memorandum prevede iniziative congiunte in quattro aree chiave: business matching, attività di informazione e orientamento ai mercati arabi, eventi e missioni dedicate, e supporto ai processi di internazionalizzazione. «Questo accordo consolida l’impegno di Simest nel supportare l’espansione delle Pmi italiane in un’area strategica e in forte crescita», ha commentato il presidente di Simest, Vittorio De Pedys, sottolineando come la collaborazione con Cdp e Jiacc permetterà di offrire accompagnamento, informazione e strumenti finanziari mirati.
Parallelamente, sempre a Riyad, si è svolta la cerimonia di apertura del nuovo presidio SIMEST, inaugurato dal ministro Tajani insieme al presidente De Pedys e all’amministratore delegato Regina Corradini D’Arienzo. L’antenna nasce per fornire assistenza diretta alle imprese italiane impegnate nei percorsi di ingresso e consolidamento in uno dei mercati più dinamici al mondo, in un Medio Oriente considerato sempre più strategico per la crescita internazionale dell’Italia.
L’Arabia Saudita, al centro di una fase di profonda trasformazione economica, ospita già numerose aziende italiane attive in settori quali infrastrutture, automotive, trasporti sostenibili, edilizia, farmaceutico-medicale, alta tecnologia, agritech, cultura e sport. «L’apertura dell’antenna di Riyad rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento della nostra presenza a fianco delle imprese italiane, con un’attenzione particolare alle Pmi», ha dichiarato Corradini D’Arienzo. Un presidio che, ha aggiunto, opererà in stretto coordinamento con la Farnesina, Cdp, Sace, Ice, la Camera di Commercio, Confindustria e l’Ambasciata italiana, con l’obiettivo di facilitare investimenti e cogliere le opportunità offerte dall’economia saudita, anche in settori in cui la filiera italiana sta affrontando difficoltà, come la moda.
Le due iniziative – il Memorandum e l’apertura dell’antenna – rafforzano dunque la presenza del Sistema Italia in una delle aree più strategiche del panorama globale, con l’ambizione di trasformare le opportunità della Vision 2030 in collaborazioni concrete per le imprese italiane.
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«Sono molto soddisfatta dell’approvazione all’unanimità in Parlamento del disegno di legge del governo che introduce il reato di femminicidio. È un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza sulle donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto».
Lo afferma in un video il premier Giorgia Meloni, commentando il via libera definitivo alla Camera del ddl sui femminicidi.
Il presidente del Consiglio ricorda poi gli altri interventi, che vanno dal «rafforzamento del Codice Rosso» al raddoppio delle risorse «per i centri antiviolenza e per le case rifugio».
«Sono passi concreti che ovviamente non bastano, ma dobbiamo continuare a fare ogni giorno di più per difendere la libertà e la dignità di ogni donna».